L’eterno ritorno del PSR Sicilia: tanti piccioli per chi con l’agricoltura non ha nulla da condividere, ma tanto da spartire…

22 febbraio 2016

E’ andata alla grande con i 2,2 miliardi di Euro del PSR 2008-2013, perché il ‘miracolo’ non si dovrebbe ripetere con il PSR 2014-2020? Tanto controlli non ce ne sono stati prima e non ce ne saranno da qui al 2012 ed oltre. Amunì, picciotti, ca Dio perdona a tutti! Crocetta avrà anche ceduto il controllo del Bilancio all’assessore Baccei, ma già brinda con l’assessore Cracolici. Alla salute delle vere imprese agricole siciliane che stanno chiudendo i battenti…

Chi si era illuso che Rosario Crocetta fosse sparito, che avesse preso atto della sua superfluità e si fosse ritirato a coltivare cavoli e finocchi, si sbagliava di grosso. Ha solo diversificato la sua attività politica. Ha abbandonato la sua funzione di Presidente della Regione all’assessore dell’Economia, Alessandro Baccei, che all’Assemblea regionale siciliana ha preso saldamente il comando delle operazioni di smantellamento del Bilancio regionale rivedendo al ribasso  tutto quello che poteva ancora giustificare la sopravvivenza dell‘Istituto regionale e poi si nobilmente si è  barricato nel “non possumus” di fronte all’ennesimo ‘assalto alla diligenza’.

Crocetta sta a vedere di nascosto l’effetto che fa e, per riportare l’attenzione su di sé dei siciliani smarriti, si è autoproclamato assessore aggiunto dell’Agricoltura. E si può anche capire. Ha preferito darsi ai brindisi e agli auguri con il suo assessore, Antonello Cracolici, che si sta preparando, ora che l’aperitivo è stato consumato con la benedizione del Ministro dell’Agricoltura (che un lontano referendum aveva abolito, ma è che ritornato sotto mentite spoglie) al sontuoso banchetto del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020: soldi mansi, soldi senza controllo, soldi senza fatturazione, soldi da dividere alla grande seguendo l’illustre, e indenne, precedente PSR (2007-2013).

Saranno ancora una volta le mogli, i figli, i parenti, gli amici e i clienti di deputati e burocrati che si scopriranno un’irresistibile vocazione agricola a fare la parte del leone.

Sorgeranno dal nulla società agricole, associazioni agricole, giovani agricoltori biologici, omeopatici, omologhi, eterologhi, corsi di formazione per anziani simpatizzanti, per cantori della campagna e di tramonti, verranno sparpagliati contributi a pioggia, per la  pioggia, contro la pioggia, contro la siccità, contro le piene, contro la fillossera e la processionaria, per i piedi del pitrusino, del cardo e della cardella; ci saranno dazioni, attribuzioni, contributi a fondo perduto (cercare all’estero), consulenze, forniture, promozioni agricole e zootecniche, stampa e propaganda.

Insomma una vera goduria per i tanti che con l’agricoltura non hanno nulla da condividere, ma molto da spartire.

Alla fine del settennio 2014/2020, così come è stato alla fine del settennio precedente, l’agricoltura siciliana sarà sempre povera, ma in tanti saranno molto, ma molto più ricchi…

Foto tratta da siciliatoday.net

 

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