“Le tessere del PD siciliano? Sono come i fantasmi: appaiono e scompaiono…”

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Durissimo il commento di Pino Apprendi, componente della direzione provinciale del PD di Palermo, sulle vicissitudini del suo partito. Lo spunto gli è stato offerto dal dibattito sollevato dalle dichiarazioni di Totò Cuffaro sui cuffariani finiti nel PD. Accuse al segretario regionale, Fausto Raciti. L’affondo su Alice Anselmo. E le ombre sul tesseramento ‘fantasma’ 

 “Che nel Partito Democratico, già da tempo, sia in atto il trasformismo non lo ha notato solo il segretario regionale Fausto Raciti. L’intervista a Totò Cuffaro va intesa come una conferma di quello che già da tempo sta avvenendo. Non hanno certo aspettato il tesseramento i trasformisti per tentare la scalata al PD. Bisognava pensarci prima, fin dalla elezione a Presidente del partito dell’ex sindaco di Agrigento, Marco Zambuto”.
E’ pesantissimo il commento di Pino Apprendi, già parlamentare regionale e oggi componente della direzione provinciale del Partito Democratico.
“Il sigillo al trasformismo – dice ancora Pino Apprendi – è stato dato dalla elezione a capogruppo all’Ars di Alice Anselmo, con ovvio consenso di Raciti, la quale eletta nel ‘listino’ con qualche centinaio di voti, approda al PD dopo aver fatto parte di 7 gruppi parlamentari”.
A questo punto Apprendi racconta che Alice Anselmo avrebbe pronunciato le seguenti parole prima di essere designata capogruppo del Partito Democratico a Sala d’Ercole:
“Se il PD mi eleggerà capo gruppo, significa che è arrivato alla frutta”. 
Quindi accuse pesanti sul tesseramento nel partito:
“Si sa, il tesseramento nel PD è stato, quasi sempre, gestito da pochi intimi; le tessere sono state come i ‘fantasmi’; apparivano per alcuni e scomparivano per altri, tutto dipendeva dall’appartenenza alle anime del partito più o meno Sante”. 
“Tutto sarà chiaro nelle prossime assemblee congressuali. Mi auguro soltanto buon senso. Un conto è conquistare il voto popolare per vincere una competizione elettorale ed un altro è accettare cambi di casacca, che nei vari paesi della Sicilia creano dei veri terremoti politici”.
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