Canone Rai: mistero sugli arretrati e sorprese sull’evasione

3 febbraio 2016

Il governo presenterà il conto anche a chi non ha pagato negli anni scorsi? Secondo Aduc e secondo altri esperti, è molto probabile. Per quanto riguarda i tassi di evasione, spicca Bolzano che, probabilmente, non si sente rappresentata dalla Tv di Stato. Lo stesso può dire la Sicilia

“Da quest’anno pagare l’abbonamento Tv è più semplice ed economico. Niente più bollettini postali nelle case degli italiani. Pagare il canone tv è adesso facile come accendere la luce: dal 2016 il costo sarà incluso nella bolletta elettrica e sarà più conveniente”. Questo messaggio, che ha il tono di uno spot pubblicitario, rimbomba ogni giorno nelle case degli italiani attraverso Tg e trasmissioni, dalla mattina alla sera. Purtroppo, come tutti gli spot, fornisce poche informazioni reali ai cittadini che, a sentire la Rai, dovrebbero essere contenti di una presunta convenienza di cui non c’è traccia nella pratica. 

Unica cosa certa è che sarà una bolletta da salasso. I 100 euro della tassa Rai sono divisi infatti in dieci rate di 10 euro, ma il primo semestre verrà addebitato tutto in un colpo nella bolletta di luglio, dunque 70 euro oltre ai costi dell’elettricità.

Per il resto, regna la confusione (casuale?). Soprattutto, quando si parla degli arretrati: chi non ha mai pagato il canone, per scelta o perché non ha un televisore, vedrà addebitarsi anche gli anni passati?

Il rischio c’è. Lo sostiene, ad esempio, l’Aduc, l’Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori:  “Teoricamente si dovrebbe pagare anche per gli anni addietro, ma la Pubblica amministrazione dovrebbe dimostrare che anche durante quegli anni si possedeva un apparecchio atto o adattabile. Solitamente, si accontentano di far pagare il canone per il futuro. Ma- e qui casca l’asino-  se ad esempio si ha un contratto con Sky o con un gestore di Adsl, ciò potrebbe permettere alla Rai di risalire alla morosità”.

Ancora più esplicito il sito quifinanza.it: “Con l’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2016, del pagamento del canone Rai insieme alla bolletta della luce e le contestuali dichiarazioni del governo che ciò non costituirà una sanatoria per le evasioni degli anni precedenti, si è diffuso il timore che questa potrebbe anche essere l’occasione per pretendere la riscossione degli anni arretrati. Infatti il pagamento della bolletta della luce, con la maggiorazione per il canone, sarà una sorta di autodenuncia e di ammissione del debito. La prescrizione del mancato pagamento del canone Rai scatta dopo dieci anni, ciò significa in linea teorica che la Rai potrebbe infilare nella bolletta fino a dieci canoni arretrati, «maggiorato degli interessi al tasso legale», mentre su accertamento della Guardia di Finanza «può inoltre essere comminata una sanzione amministrativa di importo compreso tra 103,29 e 516,45 euro. Calcolato tutto, un salasso terrificante. Che avrebbe dubbia legittimità, visto che così facendo la Rai presume che chi dichiara implicitamente di avere un televisore accettando di pagare il canone in bolletta, abbia avuto un televisore anche nei dieci anni precedenti”. La richiesta di arretrati non potrà spingersi oltre i 10 anni anteriori, e questo perché la prescrizione del canone è decennale, per come chiarito anche dalla Cassazione”.

Questa ipotesi non è mai stata smentita espressamente.

Se poi qualcuno pensasse, come sarebbe logico, di disdire il canone Rai in quanto abbonato a televisioni digitali per evitare il balzello, sbaglia. Infatti, l’unico modo di uscirsene è la rinuncia all’apparecchio televisivo: “Infatti – spiega il quotidiano economico- l’obbligo del pagamento del canone nasce per effetto della mera detenzione dell’apparecchio Tv”.

Come dire: dalla Rai non si scappa…

E neanche dal mistero:  “Il mio dubbio – ha detto l’avvocato Nello Di Prima a nientedipersonale.com- è che, dopo il voto amministrativo, sarà recapitata una cartella di pagamento così motivata: 130 Euro per tassa annua più  650 Euro di multa (5 volte la stessa tassa evasa). In totale, 780 Euro. A questa somma vanno aggiunti (salvo minori omessi versamenti) la richiesta delle 10 annualità pregresse e, pertanto, la cartella potrebbe ammontare a svariate migliaia di Euro”.

“Gl’italiani – prosegue il legale- andrebbero informati meglio. Anche dalla RAI. Perché a non aver pagato il canone, nella stragrande maggioranza dei casi, non sono le famiglie benestanti, ma le famiglie povere. E siccome in Italia, ormai, grazie all’Euro, si contano 12 milioni di poveri, la mossa del governo Renzi potrebbe colpire proprio i meno abbienti.  Pensiamo, ad esempio, ai pensionati con 500-600 Euro al mese: per loro pagare un ‘botto’ di circa 5 mila Euro in un colpo solo sarebbe tremendo, se non impossibile (anche la rateizzazione non risolverebbe il problema di un pensionato povero). Ma chi sono, in realtà, gl’italiani che non pagano il canone RAI? Quanti sono? E dove si localizzano? Chi sono l’abbiamo detto: in maggioranza le famiglie meno abbienti. Che, neanche a dirlo, vivono, per lo più, nel Mezzogiorno del nostro Paese. Da qui emerge subito il primo elemento: il governo Renzi, con questa manovra, conta di colpire, in maggioranza, il Sud, perché è nel Meridione che si concentra il 70% circa dell’evasione del canone RAI da parte delle famiglie.

Fa eccezione il dato di Bolzano, città ricca che, però, non paga il canone (l’evasione supera il 90%). E come mai? Forse perché lì non si sentono molto rappresentati dalla Tv di Stato? Lo stesso possono dire il Sud e la Sicilia. O no?

 

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