Dialogo platonico (ma non tanto) sulla ex Tabella H

8 gennaio 2016

Per provare a capire che cosa ci sia di morale – e magari di amorale – nella Tabella H, dobbiamo tornare indietro nel tempo, visto che la politica e la società attuali non sembrano avere forza e strumenti per discernere tra ciò che è giusto e ciò che giusto non lo è affatto. Non ci restano che le parole di un grande filosofo…

Dimmi, o Echerate, che  cos’è l’interesse pubblico?

“E’ l’interesse generale della collettività cui deve avere riguardo costantemente l’azione dei pubblici amministratori, o Socrate”.

E possono i nostri governanti  spendere  soldi pubblici in obbiettivi e scopi che non coincidono con quell’interesse?

“No certamente”.

E se qualcuno lo facesse?

“Dovrebbe risponderne alla collettività davanti ai Quaranta”.

Se dunque l’interesse pubblico è l’interesse generale della collettività pubblica, possono i nostri governanti devolvere ad un soggetto che rappresenta una parte certamente cospicua, ma non la totalità dei nostri concittadini, danaro pubblico perché raggiunga i suoi fini istituzionali?

“No certamente”.

Come definiresti dunque questo agire?

“Parziale e corrotto, o Socrate”.

E se la nostra città garantisse a tutti i suoi cittadini di venerare tutti gli dei e anche di non credere in nessuno di essi, potrebbe dunque la nostra città donare il pubblico denaro per favorire il culto di Zeus, una entità che per l’ateo non esiste?

“Certo che no”.

Dimmi, o Echerate, non ti sembra giusto che qualunque comunità destinataria di denaro pubblico debba impiegarlo in opere in favore della collettività?

“Certamente”.

E non ti sembra giusto che chiunque intenda operare in favore della nostra  collettività debba prima spiegare ai nostri governanti cosa intende fare?

“E’ così, o Socrate”.

E se questo non viene fatto?

“I nostri governanti dovrebbero rifiutarsi di concedere il pubblico denaro”.

E se invece lo concedessero?

“Sarebbero insensati o interessati”.

E le somme assegnate, secondo te, andrebbero destinate a chi lavora nelle associazioni o al lavoro che viene fatto?

“A quest’ultimo, senza dubbio”.

E se questo non avvenisse, come definiresti il nostro governanti?

“Corrotti”.

 

 

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