Punto nascita di Petralia: la ministra Lorenzin mette a rischio la vita delle donne e calpesta l’Autonomia siciliana

5 gennaio 2016

Per le donne partorienti che vivono nei centri delle Madonie, tra strade dissestate e neve, la chiusura del Punto nascita di Petralia è un fatto grave. Potrebbe diventare impossibile raggiungere l’ospedale di Termini Imerese. Il solito ascarismo del presidente Crocetta e dell’assessore regionale, Baldo Gucciardi, che fanno finta di non sapere che, in materia di organizzazione dei servizi sanitari, la competenza è della Regione

Delle due, l’una: o l’Autonomia  regionale è stata abolita e nessuno ce l’ha detto, oppure il governo nazionale agisce come se fosse stata abolita. E poiché non risulta pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica alcuna modifica che fosse stata apportata allo Statuto della Regione, vale la seconda che ho detto.

Lo Stato ormai agisce e tratta la Sicilia come se questa fosse la più ordinaria delle Regioni a Statuto ordinario.

In altra parte del blog potete leggere e documentarvi sui soprusi che lo Stato sta compiendo sulle entrate di spettanza regionale (e a dirlo è la Corte dei Conti non un solerte impiegato del Dipartimento regionale delle finanze, potete leggerlo qui), entrate che, in assoluta malafede e con pretesti assurdi, vengono incassate dallo Stato e della quali alla Regione vengono per pietà e misericordia donati spiccioli e mance.

Oggi è la volta della Sanità. Anche qui lo Statuto viene calpestato. Quello Statuto in base al quale viene stabilito che, in materia di sanità, la competenza statale non è esclusiva, ma che deve tenere conto di una competenza concorrente della Regione. Che significa? Che alcune competenze sono esercitate dallo Stato, altre dalla Regione. E che entrambi, Stato e Regione, in questa ripartizione, debbono  armoniosamente e lealmente collaborare (lo dice la Corte Costituzionale) e concorrere ad assicurare la salute dei cittadini.

Tra  la quota di competenza regionale c’è l’organizzazione  del sistema sanitario. Ma lo Stato sembra essersene dimenticato. E’ il caso della chiusura di alcuni Punti nascita, chiusura decisa unilateralmente e illegittimamente dal ministro della Salute, la doppiomentuta Beatrice Lorenzin, che già nel settore si è coperta di gloria con decisioni cervellotiche e precipitosi passi indietro.

Senza capire e senza sapere che ci sono zone della Sicilia nelle quali, per la loro particolarità – per esempio, la distanza da grossi centri, le condizioni della viabilità, le condizioni climatiche avverse nel periodo invernale – le strutture sanitarie devono essere non certo smantellate, ma rafforzate.

Invece, con un provvedimento assai pericoloso proprio sotto il profilo della sicurezza della salute, a Petralia Sottana, cuore delle Madonie, il Punto nascita è stato chiuso. Il tutto sotto il naso del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dell’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, i nostri fieri governanti regionali che sul punto, come su tutti i diktat del Pinocchio del Mugello non hanno fatto un plissé: a 90 gradi erano già messi per i tributi e 90 gradi sono rimasti.

Anzi, Gucciardi, l’ascaro sanitario dell’ultima ora, ha  detto che lo Stato ha fatto bene e che lui non intende intervenire.

Che cosa accadrà quando, a causa della neve, le strade delle Madonie (peraltro in parte dissestate) non saranno praticabili e sarà difficilissimo da Petralia raggiungere Cefalù? Che cosa dirà alla sua coscienza, prima che ai suoi governati, il Baldo Gucciardi se qualcosa andrà storto? Avrà la dignità di assumersi tutte le sue responsabilità, dimettersi e sparire nel nulla? Oppure come tutti gli ascari che stanno agevolando il ‘sacco’ della Sicilia accamperà scuse infantili della serie: “E’ stata lei!”.

E i sindaci dei centri madoniti e i politici del PD che oggi protestano e scendono nelle piazze che faranno quando verrà il momento delle elezioni?

Se non è in atto una sceneggiata da parte loro, dovrebbero mandare al diavolo Crocetta, il PD, Renzi e la Lorenzin.

Vedremo.

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