Bilancio regionale 2016: avremo il piacere di leggere cos’ha scritto l’assessore Baccei? O ormai comanda la Ragioneria dello Stato?

28 dicembre 2015

Già quest’anno Comuni, Province (commissariate ma ancora esistenti) e intere categorie sociali sono rimaste senza soldi. Il prossimo anno Renzi e Baccei non solo non hanno alcuna intenzione di tappare i ‘buchi’ che hanno creato, ma proveranno a strappare ancora soldi alla Regione siciliana: con altri tagli e appioppando nuovi balzelli. Per questo, oggi, è importante capre chi sono i nuovi ‘ascari’ – dentro e fuori il Parlamento dell’Isola – che lavorano per agevolare un governo nazionale di ‘banditi’. Verso un esercizio provvisorio che durerà quattro mesi?

L’ammettiamo: siamo proprio curiosi di conoscere cosa hanno scritto l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, e i suoi collaboratori nella manovra economica e finanziaria 2016 della Regione siciliana. Abbiamo letto un sacco di articoli, interviste, precisazioni, tagli, aggiunzioni, finanziamenti, revoche. Purtroppo, però, non abbiamo avuto ancora il piacere di avere tra le mani questa benedetta manovra. Prima di Natale ci hanno detto che era pronta. Mancavano alcuni dettagli. Chissà, magari oggi ne riusciamo ad acchiappare una copia.

Certo che ‘sto assessore Baccei ci sta facendo penare. Dall’1 Ottobre – giorno in cui si è aperta ufficialmente la sessione di Bilancio – sono passati quasi tre mesi. Deve avere lavorato tanto il plenipotenziario di Renzi in Sicilia. Sì, siamo proprio curiosi di leggere come stanno le cose. Con l’augurio sincero di verificare che le nostre impressioni siano sbagliate. 

A noi, infatti, i conti che fa Baccei non convincono. Così come non ci convincono le dichiarazioni che abbiamo letto qua e là.

A noi, ad esempio, risulta che il ‘buco’ da coprire nel Bilancio regionale, per il prossimo anno, non sia di un miliardo e 400 milioni di Euro, ma di un miliardo e 900 milioni di Euro. Ci sbagliamo? Se sarà così ci farà piacere.

Magari Baccei ci dicesse che i tagli e i balzelli di cui va parlando serviranno a coprire, almeno in una prima fase, i 500 milioni di Euro che lo Stato – cioè il governo Renzi – non ha ancora erogato alla Sicilia. Il problema, assessore Baccei, è che a noi risulta che lo Stato, cioè il governo Renzi, fino ad oggi, non ha erogato nulla: a noi risulta che in Sicilia debbano ancora arrivare un miliardo e 400 milioni di Euro. Ci sbagliamo? Meglio così!

A noi, egregio assessore, risulta, addirittura, che per arrivare al ‘buco’ di un miliardo e 400 milioni di Euro voi dovete tagliare altri 500 milioni di Euro. Perché a nostro avviso, lo ribadiamo, il ‘buco’ che lei e il governo Renzi avete provocato nel Bilancio della nostra Regione sia, come abbiamo già detto, pari a un miliardo e 900 milioni di Euro.

Così, per arrivare a un ‘buco’ di un miliardo e 400 milioni di Euro dovete tagliare non sappiamo più che cosa, visto che lei e Renzi avete svuotato le ‘casse’ della nostra Regione; o dovete trovare nuove entrate, appioppando nuovi balzelli ai cittadini. In fondo è quello che sta facendo a Palermo il sindaco Leoluca Orlando: che invece di chiedere a Roma i fondi della legge sul federalismo fiscale (argomento che Orlando conosce molto meglio di noi, visto che questa materia la insegna all’università) – parliamo della perequazione fiscale e infrastrutturale – si sta inventando le ZTL con licenza d’inquinamento per i cittadini.

Di fatto, l’amministrazione comunale di Leoluca Orlando è sulla linea politica renziana: e non è un caso che l’operazione ZTL sia nata con l’appoggio di Forza Italia, altro partito che appoggia Renzi, a Roma e in Sicilia. 

Ottimo questo centrosinistra: Roma, con il governo Renzi, toglie i soldi alla Regione siciliana e ai Comuni dell’Isola; la Regione taglia altri fondi ai Comuni; e il Comune di Palermo prova a scippare i soldi dalle tasche dei cittadini. Governo nazionale di centrosinistra a Roma, governo di centrosinistra alla Regione e centrosinistra a Palermo. Con i berlusconiani che all’Ars approvano i mutui al governo di Rosario Crocetta e al Comune di Palermo appoggiano le ZTL. A pagare il conto sono i cittadini.

Che dire? Prima di Natale l’Ars ha ‘bocciato’ il Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef). A nostro modesto avviso il segnale dei deputati della maggioranza assenti potrebbe essere il seguente: è vero che abbiamo votato per la terza volta la fiducia al presidente Crocetta, ma non ci potete chiedere di votare una manovra con i capitoli del Bilancio ‘vuoti’. Perché il rischio è che si verifichi, in modo molto più accentuato, quello che si è verificato quest’anno, quando, per mancanza di risorse finanziarie, Sala d’Ercole ha approvato la manovra 2015 con i soldi che arrivavano a Maggio-Giugno.

Cos’è successo l’abbiamo visto tutti. Quest’anno sono state messe in sicurezza le spese obbligatorie (sanità, mutui, ‘macchina’ regionale), ma tutto il resto è un disastro. I Comuni sono stati lasciati senza soldi (con il presidente della Regione, Crocetta, che, sui giornali, promette stabilizzazioni dei precari che non vengono pagati da mesi: siamo al ridicolo!). Idem le Province. Idem enti e società regionali. Avete pure tirato in ballo non ricordiamo più quale blocco informatico per non finire i pagare gli operai della Forestale.

E per il prossimo anno? Noi abbiamo il dovere di dire ai siciliani che Baccei e Renzi non solo non hanno alcuna intenzione di tappare i ‘buchi’ che hanno creato quest’anno, ma vogliono imporre al Parlamento siciliano un Bilancio senza capo, né coda: un Bilancio regionale 2016 con ‘buchi’ ancora più ampi di quelli di quest’anno.

Sapete dove vogliono andare a parare Renzi e Baccei? Lo ripetiamo spesso, ma sono in pochi a crederci: vogliono costringere la Regione a sbarazzarsi dei 24 mila operai della Forestale; e vogliono costringere i Comuni a sbarazzarsi dei 24 mila precari circa o, al limite, se li vogliono ancora pagare, a metterli sul conto degli abitanti di ogni città, piccola o grande che sia, con nuove tasse a carico dei cittadini.

E’ un gioco sottile, quello condotto da Renzi e Baccei in Sicilia, che come scriviamo spesso, nella nostra Isola hanno trovato l’America, visto che ‘succhiano’ dal Bilancio regionale una media di 10 miliardi di Euro all’anno: soldi che, a norma dello Statuto, spettano alla nostra Regione.

Sappiamo che in questo gioco al massacro i renziani siciliani del PD – che sono i nuovi, veri ‘ascari’ – stanno con Renzi. Un’altra parte del PD non appoggia Renzi, ma si limita alle schermaglie: per esempio, a ‘bocciare’ il Dpef a Baccei.

E’ chiaro che questo non basta. Per questo è importante, in primo luogo, leggere cos’ha scritto nella manovra l’assessore Baccei. Perché è da questo documento che si deve partire per capire non tanto cos’hanno in testa Renzi e la sua lunga mano in Sicilia: perché questo, come già accennato, bene o male l’abbiamo capito. E’ importante leggere cosa scrivono per provare a individuare che strada intendono percorrere il Pinocchio di Santa Maria Novella e il ‘commissario’ che ha nominato in Sicilia (parliamo sempre di Baccei, che nessuno ha eletto, ma che è il vero capo del governo siciliano) per continuare a massacrare la nostra Regione. E, soprattutto, per individuare su quali altri ‘ascari’ – interni ed esterni al Parlamento dell’Isola – Renzi e Baccei possono fare affidamento.

La nostra impressione è che non avremo un esercizio provvisorio di un mese, ma dei soliti quattro mesi. Perché, almeno in questa fase, non ci sembra che l’Ars sia in grado di ‘digerire’ un Bilancio 2016 con 500 milioni tra tagli a soldi da recuperare con nuovi balzelli più un ‘buco’ di un miliardo e 400 milioni di Euro. I prossimi quattro mesi,, per la Regione siciliana, saranno difficili. Mai come in questo momento la Regione è stata totalmente nelle mani della Ragioneria generale dello Stato, con buona pace di un’Autonomia siciliana che Renzi, Crocetta, Baccei e il PD hanno umiliato.

 

 

 

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