La demagogia di Renzi: toglie l’imposta sulla prima casa e massacra Regioni e Comuni!

26 dicembre 2015

Come questo blog scrive da tempo, nella legge di stabilità nazionale voluta dal governo Renzi e approvata da un Parlamento di ‘nominati’ non c’è alcuna riduzione delle tasse. Perché i tagli a Regioni e Comuni sono più che proporzionali ala riduzione dell’IMU sulla prima casa. La verità è che il governo nazionale non sta abbassando le tasse: sta solo riducendo drasticamente i servizi, sanità in testa!

Alcune norme contenute nella legge di stabilità nazionale inducono a pensare che il piccolo Pinocchio del Mugello giochi a fare Dio. Da  un lato  toglie l’imposta sulla prima casa, dall’altro sottrae quote significative di risorse al sistema delle Regioni e degli enti locali, Comuni ed ex Province. Un gesto da grande statista non c’è  che dire! Così siamo tutti  bravi, che ci vuole! Questa è demagogia, altro che governo dello Stato!

Il corvo che si fa bello con le penne del pavone. Renzi si porterà a casa, e porterà alla Merkel, un grande risultato di sapore berlusconiano e lascerà Regioni ed enti locali nei guai, visto che saranno costrette a dover stringere sempre più la cinghia, a dover deliberare nuove riduzioni dei servizi e/o ad aumentare le addizionali fiscali. Il riferimento è, soprattutto, alla sanità pubblica, dove i tagli sono spaventosi.  

Dove vanno  a parare queste scelte? A ridurre gli spazi di democrazia partecipata e a rendere Regioni ed enti locali docili strumenti della politica nazionale. Vi sembra che la riunione nella stessa persona delle funzioni pubbliche di Presidente del Consiglio con quelle private di capo di un partito sia una garanzia di democrazia?

Tutt’altro! Sia che tra centro e periferia dovesse realizzarsi una corrispondenza  politica  di governo, sia in caso di difformità. Il primo caso è rappresentato dalla Sicilia. Il PD, che governa nell’Isola, è lo stesso PD che governa il Paese, il cui segretario nazionale, Renzi, è anche capo del governo. E’ chiaro che  gli spazi per un’interlocuzione democratica sono ridotti, quasi annullati: vige la regola del “o così o  tutti a casa”.

Ovviamente scocca l’ora dei servi: è il trionfo dell’ascarismo, che degrada a vero e proprio collaborazionismo. Come spiegare altrimenti la supina acquiescenza del governo regionale di Rosario Crocetta, PD pure lui, alla sistematica spoliazione che il governo centrale sta operando nei confronti della Sicilia?

Ma, attenzione! Anche nel caso del governo locale difforme politicamente dal quello centrale le cose non sarebbero facili. Chi, approfittando  dello stato di sudditanza dei suoi sodali, e faccio sempre il caso della Sicilia, sta compiendo una serie di illegalità, non avrebbe e non ha alcuno scrupolo a rendere difficile e complicata la vita di quelle realtà locali che fossero rappresentate da partiti politici a lui contrari.

Ma, mentre nel primo caso trionfa la mancanza di  dignità delle persone, nel secondo caso è proprio la dignità che può essere la salvezza.

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