Botti natalizi all’Ars: bocciato il Dpef di Baccei e Crocetta

23 dicembre 2015

Un segnale politico fortissimo all’indirizzo del Governo siciliano guidato da Alessandro Baccei (ops, da Rosario Crocetta): Sala d’Ercole ha impallinato  il Documento di programmazione economica e finanziaria rispedendolo al mittente. 

Botti prenatalizi stamattina all’Ars: l’Aula ha impallinato il Documento di programmazione economica e finanziaria, mandando un segnale politico fortissimo all’indirizzo del Governo siciliano guidato da Alessandro Baccei (ops, da Rosario Crocetta).

Il segnale è importante non tanto per il Dpef in sé (che a poco serve) quanto perché si tratta del documento propedeutico alla vera manovra finanziaria, ovvero il disegno di legge sul Bilancio e Stabilità.

Evidentemente, i parlamentari presenti (pochi in verità) non hanno accettato di votare a luce spenta, in assenza, cioè, dei veri conti regionali che non sono mai  arrivati all’Ars (la deadline era il 31 Ottobre). E, probabilmente, dalle voci che circolano sulla prossima manovra (ad esempio, il nuovo accordo con lo Stato che seppellisce definitivamente i diritti finanziari che derivano dallo Statuto lasciando alla fame i Siciliani) i parlamentari non ne condividono i contenuti.

Un bel regalo di Natale per Crocetta e Baccei che con la solita sicumera, negli ultimi giorni, a parole hanno rassicurato tutti sulla tenuta dei conti regionali che però hanno custodito gelosamente.

Allo scontro di stamattina si è arrivati grazie ad una azione determinante del Movimento 5 Stelle che ha chiesto il volto palese. Cosa che, con ogni probabilità, ha messo i pochi parlamentari regionali presenti in Aula con le spalle al muro, dinnanzi alle loro responsabilità, compresi un paio della maggioranza che si sono astenuti:

“E’ la palese e plastica dimostrazione – affermano i deputati cinquestelle dopo la bocciatura- che al di là delle dichiarazioni di circostanza e dell’interessata bocciatura della mozione di sfiducia a Crocetta, questo governo non ha la maggioranza per governare una Regione ormai letteralmente allo sbando. Le numerosissime assenze oggi in aula dimostrano, inoltre, quanto i deputati, che erano presenti in gran massa a sala d’Ercole per difendere le loro poltrone in occasione della sfiducia al governatore, tengano alle sorti della Sicilia”.

Il Movimento 5 Stelle chiede dunque le dimissioni di Baccei:“Ne prenda atto e presenti l’unica cosa sensata che può sottoporre in questo momento alla pubblica opinione: le sue immediate dimissioni”.

Nel dettaglio, i deputati della maggioranza presenti in Aula erano solo 23, e sarebbero bastati a fare passare il documento, ma due di  loro- altro colpo di scena- si sono astenuti (Antonio Malafarina e Giovanni Di Giacinto del Megafono) portando alla sonora bocciatura.

Nel PD i deputati presenti  che hanno votato a favore, erano 14 (10 gli assenti), mentre nell’Udc la sola presente, su 6 componenti, era Margherita La Rocca Ruvolo, anche lei favorevole. Per Sicilia Futura, su otto deputati, ha votato solo Marcello Greco (favorevole). Quasi compatto il Ncd, solo due gli assenti su sette: il gruppo di Alfano ha votato a favore del documento.

Nel fronte del ‘no’, compatto il gruppo del M5S (un solo assente), che ha espresso 13 voti contrari; contro il Dpef anche i deputati Nello Musumeci e Gino Ioppolo della Destra, i due Mpa, Toti Lombardo e Giovanni Greco, Bernardette Grasso di Grande Sud-Pid e i due parlamentari del Misto Girolamo Fazio e Francesco Riggio. L’altro astenuto è Roberto Clemente di Gs-Pid.

Il Dpef adesso dovrà tornare in Commissione Bilancio.

E, intanto, cominciano a fioccare i commenti che ci accompagneranno, di certo, durante queste vacanze. Innanzitutto quello di Malafarina:

“Il problema non è mio ma della maggioranza che conta 56 deputati e non è certamente perché due persone si sono astenute che il Dpef è stato bocciato. Nel documento non c’e’ sviluppo e continueremo a non votarlo, se dovesse essere ripresentato il Dpef noi usciremo dall’aula”. I due deputati dissidenti della maggioranza,in realtà, avevano già dato segnali di insofferenza verso Crocetta aderendo al gruppo Pse e spegnendo, di fatto, il Megafono.

Comica la ‘giustificazione’ di Sicilia Futura: “E’ stato solo un errore di comunicazione la mancata presenza oggi in Aula dei parlamentari di Sicilia Futura. Pensavamo che il voto finale sul Dpef si tenesse nel pomeriggio” afferma Giuseppe Picciolo.

Quindi i commenti politici:

“Il sogno del bilancio 2016 senza ricorrere all’esercizio provvisorio è svanito sotto il tiepido sole di una giornata prenatalizia. – dice Nello Musumeci – .In aula due deputati dissidenti della maggioranza e l’assenza di altre decine hanno messo il governo in minoranza subendo la bocciatura del documento di programmazione economica e finanziaria. A questo punto tutto ricomincia da capo. L’esordio del governo quater avviene con una sconfitta nell’atto piu’ qualificante dell’azione politica qual e’ appunto il bilancio”.

Per Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia “alla prima prova la grande armata del Pd, dell’Udc e del Ncd cade sconfitta in aula a Palazzo dei Normanni. La bocciatura del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria è lo specchio della vacuità dell’azione di una rabberciata maggioranza, non forte nella proposta e nemmeno nei numeri”.

 

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