Da Crocetta un piano per i poveri, ma senza soldi

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E’ l’ultima trovata presa per i fondelli di questo ‘straordinario’ presidente della Regione. Un modo per umiliare i poveri della Sicilia. Una proposta senza dignità

La  disonestà intellettuale, anzi la disonestà tout court di Rosario Crocetta  non si ferma davanti a nulla. Nemmeno davanti alla povertà di tanti, se la povertà può diventare una occasione per salire sul carro del populismo a buon mercato.

Nel “simulacro” di progetto Bilancio regionale 2016 che è stato approvato dal governo regionale, quel Bilancio che, in assenza di entrate, altro non è se non un’esercitazione finanziaria mista ad un’efferata macelleria sociale, brilla per la sua sparluccicante  novità un articolato “piano povertà”. Attenzione, non antipovertà:  è il fiore all’occhiello di Crocetta, il segno tangibile del suo interesse per gli ultimi, la sua “perla della misericordia”.

Il piano prevede aiuti triennali sotto forma di assegni e buoni per ottenere sevizi. Destinatari sono i nuclei familiari in condizione di povertà assoluta. Che cosa sia la povertà  assoluta, in ovvia contrapposizione con la povertà relativa, non è dato saperlo. Né è dato sapere come verrà misurata. Come lo zero assoluto? Come verrà dimostrata? Mistero.

Ne sono beneficiari, si dice, i cittadini di qualsiasi nazionalità.

E infine un piccolo particolare che farà contenti tutti i poveri, assoluti e relativi italiani e no. Non è previsto un stanziamento. Nemmeno un centesimo.

Come si permette questo signore di prendere in giro chi ha bisogno? Che cosa crede, che i 600 mila dementi che lo hanno votato lo autorizzino  a  farsi beffe di chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena? Ma come si può restare indifferenti di fronte a questo schifo?

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