I cravattari del PD di Renzi al comando di Faraone all’assalto della Sicilia

12 dicembre 2015

Dopo avere rubato 10 miliardi di Euro alla Regione il governo Renzi avrebbe dovuto restituire un miliardo e 400 milioni di Euro per consentire all’Ars di approvare del Bilancio 2016. Invece, sulla carta, restituiranno solo 900 milioni di Euro. Che arriveranno solo dopo che Roma e gli ascari del centrosinistra made in Sicily avranno sbaraccato gli articoli finanziari dello Statuto. Ma per sbaraccare gli articoli 36 e 37 dello Statuto ci vorranno sei mesi… In pratica, Faraone e Baccei faranno un Bilancio 2016 senza soldi, con i pagherò…

Cari compatrioti, il momento è catartico, direbbe qualcuno.

Lo Stato salva la Sicilia!!

Anche gli usurai ti salvano, a prima vista, ma poi la vita che ti hanno salvato appartiene a loro.

Lo Stato italiano con la Sicilia non ha mai fatto altro. Cravattaro fu, cravattaro è.

La “Sintesi storica della questione siciliana” di Enrico La Loggia è la storia di una lunga, tragica serie di rapine, soprusi, vessazioni, di dissanguamento e  di vampirismo. E come accade nella vita di ogni giorno, sono  gli amici che ti ci portano, dal cravattaro.

Amici come Davide Faraone, il sottosegretario che non deve mai fare rima, in primo luogo, il demiurgo demens di un processo di spoliazione, il pontiere decerebrato tra il PD romano e la sua miserevole appendice in Sicilia, il nostro piccolo, squallido PD casereccio.

Ricordate questo nome, siciliani e quello di tutti coloro che stanno concorrendo, OGGI, IN QUESTE ORE, per stupidità, per svisceratezza servile, per un truce tornaconto politico, con parole e silenzi, azioni ed omissioni, al macello politico e finanziario della Regione.

La lettura dell’emendamento “salva  Sicilia” che il governo Renzi ha presentato nel disegno di legge di stabilità (dello Stato, gli altri pazienza!), è illuminante: lo Stato ci elargisce 900 milioni di euro (dunque non mille e 400 miliardi di cui si favoleggiava), subordinandone l’effettivo trasferimento ad alcune condizioni. Si tratta di azioni specifiche che la Regione si impegnerebbe a fare nel futuro. Il che significa che i soldi non sono immediatamente spendibili. Se qualcuno vi dicesse il contrario, ditegli che è un bugiardo mentitore. E’ ovvio che i soldi “dati” così non salvano niente e nessuno.

“Tu non sai nuotare e stai annegando, io ti faccio vedere il salvagente, ma devi venire tu  a nuoto a prendertelo”.

Come si procederà? Proviamo una simulazione. A termini di procedure contabili questi soldi potranno iscriversi nel Bilancio della Regione 2016 tra i cosiddetti fondi negativi, per memoria, dunque, e saranno utilizzabili solo quando lo Stato ce li trasferirà. Cosa che potrà avvenire se saranno soddisfatte alcune condizioni, ovvero se e quando la Regione, il suo governo e il suo Parlamento  avranno adempiuto ad alcune obbligazioni che, essendo stabilite dallo Stato, somigliano a un vero diktat. Ragioniamo. Se il ‘buco’ di bilancio è di un miliardo e 400 milioni di Euro e la Regione potrà contare solo su 900 milioni (e vedremo subito se, quando e come), la prima cosa da fare se si vuole approvare il Bilancio entro il 31 dicembre è, ovviamente, la riduzione della spesa per 500 milioni di Euro (1,400- 900 =  500).

Occorrerà quindi intervenire drasticamente e subito sulla spesa comprimibile.  Stipendi? Pensioni? Fondo produttività personale? Indennità dirigenziali? Attività culturali? Acquisto di beni e servizi? Manutenzioni? Trasferte? Giornali e libri? ‘Tappi’  ai  creditori?

“A la guerre comme a la guerre!”. Chi ha consigli utili è pregato di farsi avanti.

Ed è solo  l’inizio. La Regione deve  accettare sostanziali modifiche al proprio Statuto. Principalmente quelle relative agli articoli sull’autonomia finanziaria che, come detto in altra pagina del blog (la delibera della Giunta n.286 con tanto di falso ideologico e documentale), comporteranno una  riduzione al 60% degli introiti dell’IRE e dell’IVA spettanti per Statuto alla Sicilia .

Va detto però che le modifiche allo Statuto sono come le modifiche della Costituzione: occorre la proceduta legislativa “aggravata”. Ovvero: occorreranno almeno 6 mesi, proprio come per  il Senato. E’ chiaro quindi che per il primo semestre del prossimo anno dei 900 milioni non vedremo nemmeno l’ombra. E allora?

Che cosa  metterà nel ‘Bozzone’ di Bilancio da approvarsi entro Dicembre il caro killer Alessandro Baccei alla voce Entrate?

Le previsioni possibili a Statuto vigente, ovviamente. E quando opereranno le riduzioni e le minori entrate si compenseranno con i fantastici 900 milioni.

Come si farà ad arrivare alla fine del 2016?

Il creativo Faraone troverà un altro Stato che ci appronti quello che occorre e offrirà in cambio  testimonianze dell’età classica?

E’ l’ora degli avvoltoi.

I Buttafuoco e il culturame cripto fascista, i Ferrandelli e i coraggiosi con pensione dell’Assemblea regionale siciliana già in tasca e tutti i nemici dell’Autonomia siciliana  possono alzare in calici!

 

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