Palermo: pronta la class action contro le ZTL per pagare il Tram

4 dicembre 2015

A Palermo il Tram è diventato un ‘motivo’ pirandelliano. Le ZTL, che sono state inventate per non inquinare le città, nel capoluogo dell’Isola dovrebbero servire per far circolare migliaia di automobilisti nel centro, all’insegna dell’inquinamento, per far foraggiare un servizio – il Tram – che parte in perdita. Ma forse, sotto, c’è un altro inghippo: la mancata rendicontazione dei fondi europei per un’opera nata male e cresciuta peggio…

Gira voce che a Bruxelles non ne vorrebbero sapere di prorogare i termini per rendicontare le opere realizzate con i fondi europei della Programmazione 2007-2013. L’Unione Europea ha già concesso due anni di proroga che scadono il prossimo 31 Dicembre. Se il Comune di Palermo è inefficiente, beh, sono… cavoli suoi… Morale: chi non rendiconterà tutte le somme spese – naturalmente ad opere completate – perderà il finanziamento comunitario e, se ha usufruito di anticipazioni, dovrà restituire i soldi anticipati da Bruxelles. E’ il caso delle tre linee di Tram di Palermo, che forse riusciranno ed essere completate entro l’anno in corso, ma che non potranno essere rendicontate a meno che al Comune non si inventino qualche trovata alla Cagliostro. Oltre alla rendicontazione il Comune dovrà fronteggiare la protesta dei cittadini di Palermo, chiamati a pagare un ulteriore balzello – le ZTL per finanziare il Tram: in pratica, una barzelletta – e, soprattutto, una class action contro le stesse ZTL promossa dai consiglieri comunali Luisa La Colla e Angelo Figuccia. Ma andiamo con ordine.

Il Tram a Palermo, in generale, non è una cattiva idea. Il Comune, però, ha insistito per realizzare tali opere in un momento storico economicamente sfavorevole. E l’ha fatto privilegiando l’ ‘appaltismo’ a scapito dell’ambiente: basti pensare agli oltre mille alberi eradicati per fare spazio a linee ferroviarie che avrebbero potuto essere realizzate in modo diverso e con un impatto sull’ambiente meno distruttivo. Ma oltre all’ambiente martoriato, su questo progetto pesa l’aspetto economico. I ricavi – ammesso che i cittadini di Palermo paghino il biglietto del Tram (che si annuncia particolarmente ‘salato’: da 2 Euro e mezzo a 4 Euro!) – si attestano intorno a 5 milioni all’anno. A fronte di costi che il Comune dice essere intorno a 10 milioni di Euro all’anno, ma che secondo altri osservatori potrebbero superare i 20 milioni di Euro all’anno. Che la seconda ipotesi sia quella plausibile lo dimostra la stessa amministrazione comunale di Leoluca Orlando, che ha deciso di finanziare il Tram con le ZTL.

Le ZTL, per definizione, sono le aree della città dove si deve fare di tutto per non far circolare molte automobili, per evitare l’inquinamento. L’amministrazione Orlando ha deciso che i cittadini potranno circolare con le automobili pagando una tassa fissata in 120 Euro all’anno! Una cifra mostruosa, con la quale il Comune intende incassare circa 30 milioni di Euro all’anno.

Il problema – che il sindaco Orlando e i suoi solerti assessori non calcolano – è che i palermitani pagano già l’addizionale IRPEF più cara d’Italia (grazie ai mutui contratti negli ultimi anni dalla Regione siciliana governata da Rosario Crocetta); sempre i palermitani (in questo caso le imprese) pagano l’IRAP più cara d’Italia (sempre a causa dei mutui di Crocetta); quindi la TASI e la TARI tra le più ‘salate’ d’Italia (per avere in cambio, soprattutto nel caso della TARI, una raccolta dei rifiuti che fa schifo). Quindi le altre tasse e imposte del nostro Paese.

A questa pressione fiscale già insopportabile Orlando e la sua Giunta vorrebbero aggiungere un nuovo balzello: le già citate ZTL per foraggiare le tre linee di Tram. Nella testa di Orlando Palermo sarebbe più ricca di Milano!

Ora, a parte l’assurdità di una ZTL per pagare il Tram (i cittadini dovrebbero circolare nelle aree del centro città – che già in parte sono chiuse al traffico automobilistico – per consentire al Tram di esistere e per continuare a inquinare!), c’è anche un’altra follia: l’affidamento del servizio all’AMAT, una sorta di carrozzone mangiasoldi che, ogni anno, perde da 7 a 8 milioni di Euro, assicurando un servizio trasporto passeggeri pessimo!

La verità è che, senza conoscere i reali conti dell’AMAT (il Comune non rende noti i dati di bilancio delle proprie società collegate: cosa che avverrà a partire dal prossimo anno), i cittadini palermitani dovrebbero sborsare altri 30 milioni di Euro in forza di un atto amministrativo senza capo, né coda: il Consiglio comunale di Palermo, infatti, dovrebbe votare la delibera per istituire le ZTL senza che ci sia ancora il contratto tra AMAT e Comune per la gestione delle tre linee di Tram, senza che siano ancora stati ultimati i lavori delle stesse linee di Tram e – cosa molto importante e già sottolineata – senza sapere come finirà a Bruxelles con la rendicontazione di circa 320 milioni di Euro spesi per tale opera. Ricordiamo che una parte di questi soldi è stata anticipata dalle pubbliche amministrazioni siciliane (Comune di Palermo compreso). Soldi che, senza rendicontazione, l’Unione Europea non restituirà (è noto che i fondi europei per le infrastrutture funzionano a rendicontazione: Stato, Regioni e Comuni li anticipano in parte e la UE, a lavori ultimati e dopo il rendiconto, li eroga).

Non solo. Bruxelles, proprio per le tre linee di Tram di Palermo, ha anticipato sostanziose somme. Che, in caso di mancata rendicontazione, dovranno essere restituite. Se ciò avverrà – e lo scenario è questo – sarebbe un disastro totale per il Comune di Palermo, che dovrebbe restituire una barca di soldi a Bruxelles. Di questa storia non parla nessuno, ma vi assicuriamo che le cose stanno così.   

Da qui la domanda: chi dovrebbe pagare nell’ipotesi, tutt’altro che remota, che il Comune debba restituire le anticipazioni a Bruxelles? Insomma, si chiedono oggi in tanti, queste ZTL confezionate in frett’e furia per che cosa dovranno servire? A pagare un Tram che, in ogni caso, perderà ogni anno montagne di soldi? O a pagare i danni prodotti da chi non ha saputo gestire la realizzazione di un’opera che, lo ripetiamo, si annuncia in perdita ancor prima di cominciare a funzionare?

Di più: il gruppo che sta realizzando le tre linee di Tram a Palermo deve chiudere i cantieri entro la fine del mese. Se ciò non avverrà il Comune dovrà pagare una penale che pare si aggiri intorno a 30 mila Euro al giorno. Chi pagherà? Su questo punto i grillini hanno già pronto un esposto alla Corte dei Conti per far pagare il conto agli amministratori comunali.

In questo scenario il Consiglio comunale dovrebbe votare una delibera temeraria. Perché è chiaro che, quando c’è di mezzo la Corte dei Conti, ci sono guai contabili in vista, detti altrimenti danni erariali. I consiglieri comunali voteranno una simile delibera con il rischio di pagare eventuali errori con le proprie tasche? Ci vorrà molto coraggio.

Ricordiamo che le ZTL vengono istituite per ridurre l’inquinamento, non per incassare i soldi dei cittadini che, circolando in queste aree, andranno a inquinare l’ambiente. Questo potrebbe essere uno dei punti più importanti a sostegno di una class action.          

E una “class action contro le ZTL per evitare che ancora una volta i palermitani vengano duramente colpiti da una nuova tassa”, come già accennato, è pronta per essere presentata. I protagonisti sono i già citato Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, e Luisa La Colla del Partito Democratico. Che precisano: “Nel nuovo contratto di servizio dell’AMAT proposto dalla Giunta Orlando, è previsto che gli enormi costi del Tram dovranno essere sostenuti dal pagamento del pass per le ZTL. Cosa, questa, che costringerà tutti gli automobilisti palermitani a sborsare 120 euro l’anno per poter circolare in gran parte della città. Un autentico salasso che non sta né in cielo, né in terra, se non appunto per pagare il Tram. Ecco perché – continuano i due consiglieri – invitiamo tutti i palermitani a dotarsi di bici, anche elettriche, per non pagare quest’ennesima tassa e così continuare a circolare liberamente per tutta la città. Nel frattempo, abbiamo promosso una class action con la quale chiederemo i danni all’Amministrazione guidata dal sindaco Orlando per quest’ulteriore vessazione nei confronti dei palermitani”.

“E’ arrivato il momento di dire basta – concludono Angelo Figuccia a Luisa La Colla – non possiamo più fare finta di niente e sopportare ancora di pagare le inefficienze di un sindaco che da anni spreme i palermitani come limoni per colmare i propri sbagli”.

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