Faraone: faccia di bronzo o ascaro doc?

23 novembre 2015

A leggere le dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario Davide Faraone si rimane basiti. Di più: confusi. Non si capisce, infatti, se ci troviamo dinnanzi ad un caso patologico di quelli gravi, se si tratti semplicemente di una faccia di bronzo mai vista, o magari, semplicemente, di un ascaro doc.

Sentite un po’: “A me interessa soltanto che si riesca a costruire un percorso sinergico è positivo tra il governo nazionale e il governo regionale” dice Faraone. E, fin qui, ci siamo. Ma il bello arriva ora:  “Il governo nazionale ha già deciso che vuole dare una mano ai siciliani e vuole farlo investendo risorse economiche ingenti: c’è un buco nel bilancio della Regione di 1,4 miliardi e il governo vuole coprirlo ma ci deve essere dall’altro lato un governo regionale disponibile a quelle riforme che in Sicilia sono necessarie, altrimenti è come mettere acqua in un secchio bucato, si disperdono”. 

Avete capito bene. Faraone sostiene che il governo nazionale vuole dare una mano ai siciliani e, addirittura, vuole investire un sacco di soldi. Logico quindi che detti le condizioni.

Quello che non è logico è proprio Faraone. Che dimentica di dire che se i conti siciliani sono in rosso è soprattutto colpa del governo nazionale di cui fa parte. Per cominciare, l’esecutivo Renzi ha scippato, con la complicità di Crocetta, ben cinque miliardi di euro ai Siciliani, frutto di pronunciamenti della Corte Costituzionale in favore della Sicilia (i famigerati contenziosi con lo Stato). In pratica, oggi la Regione, senza questo furto,  vanterebbe, nei confronti dello Stato, un credito di oltre 5 miliardi di Euro.

Come se non bastasse,-  e per non parlare di tutti i tributi che spetterebbero alla Sicilia nel nome dello Statuto ma che Roma trattiene,-  l’inviato di Renzi in Sicilia, alias l’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei, cancella dal bilancio della regione altri 5 miliardi di crediti che la Regione vantava nei riguardi dello Stato e di altri soggetti. Soldi che, ad esempio, sarebbero potuti servire per erogare ai Comuni siciliani il Fondo per le Autonomie 2015. Senza il quale molti comuni, come si denuncia da più parti, rischiano il default.

E siano già a 10 miliardi di euro scippati ai Siciliani.

E ancora, il governo nazionale si accinge a prelevare dalle casse regionali 1, 3 miliardi di euro come conttibuto per il risanamento della finanza pubblica. A detta dello stesso Baccei, si tratta del contributo più alto di tutte le altre regioni e che la Sicilia dunque risulta ‘penalizzata’.

Ma tutte queste cose Faraone non le dice. Tentando di fare passare il diritto della Sicilia ad essere risarcita dei continui furti come una concessione del Governo nazionale.

Un passaggio che ricorda vagamente qualcosa: ma chi sono quei soggetti che storicamente hanno trasformato i diritti in favori? Mah…

 

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