Ars: per resistere i cialtroni al comando si inventeranno una nuova legge elettorale

20 novembre 2015

Invece dobbiamo trovare la forza per mandarli a casa. Dobbiamo fare in modo che questa disastrosa legislatura venga troncata adesso. Occorre un atto, un atto di forza democratica. La Sicilia va liberata da questa banda di ascari che rimangono a Sala d’Ercole solo per intascarsi la diaria parlamentare

U ciumi quannu è poveru attrova mill’intoppi e cu pitruzzi e ‘ngroppi si metti a tu per tu.

Grande Giovanni Meli, grande nostro Abate, padre del nostro siculo idioma! E’ proprio così: il fiume quando è povero d’acqua trova mille ostacoli nel suo percorso e bastano rametti e pietruzze per rallentarne il corso.

Come rappresentare meglio di così l‘attuale miseria morale, innanzitutto, e poi culturale che vive la nostra politica, una politica che agli occhi delle persone adulte e mature si attarda e si perde in  baruffe infantili e senza senso? Eppure lo stesso Meli non basta. L’acqua  è poca e nessun può rabboccarla, perché questi non sono come un fiume cui manca temporaneamente l’apporto idrico: questi qui sono come un rigagnolo, di quelli che una breve pioggia fa nascere, e che vive un grama vita nel suo “picciol corso” e poi muore assorbita dal terreno.

Ma è anche di più: a differenza di un rigagnolo, questa politica non muore: vive e prospera. Cieca e sorda. Nessun grido la sbigottisce, nessun monito la scuote. Niente che venga dall’esterno può cambiare la loro vita, nessuno può intaccare il loro sentimento di autoreferenzialità.   

Chiunque  volesse pervicacemente insegnare loro qualcosa di estraneo ai loro giochini di potere, una specie di risiko giocato sulla nostra pelle e su quella dei nostri figli, avrebbe lo stesso successo di chi volesse insegnare il  latino al gatto di casa.

Sono così, sono fatti così. Non vedono e non sentono altro che il loro linguaggio. Parlano e si capiscono solo tra di loro. Ormai c’è tanta distanza tra di loro e le persone normali, che a loro pare insensato quello che noi diciamo, così come appare insensato a noi quello che loro si dicono e fanno. Siamo ormai su due piani sghembi. Però quello che fanno ha un senso, un senso preciso per loro. Il loro è un mondo reale, comprensibile e razionale per quanto possa sembrare illogico, irreale, fuori dal mondo.

Sono irrecuperabili alla società civile, per loro non si può fare nulla, rifiutano tutto quello che non risponde  al loro interesse. I loro riflessi sono condizionati e atrofizzati in poche reazioni, sono come quegli sfortunati colpiti da un’emiparesi e il cui braccio ormai  insensibile, per un estremo dono di sopravvivenza della natura, è piegato in modo tale da potere essere usato solo per portare qualcosa alla bocca.

Ma perché un accanimento tanto feroce per l’accaparramento di maggior potere? Non vi sembra addirittura un po’  troppo, anche per gente così, fare tanto casino per un posto, anche frazionato, anche in quota, in parcella, a pezzi e talloni, di assessore al sole? O per un posto di potere in Parlamento?

Che sotto questa  guerra all’ultimo sangue ci sia qualcos’altro? Può essere che ognuno cerchi di piazzarsi nel modo più idoneo per una futura competizione che potrebbe non essere la nuova campagna elettorale? E che cosa potrebbe essere?

Semplice: la nuova legge elettorale, quella che, ne sono sicuro, l’Assemblea regionale siciliana adotterà per le prossime elezioni e che, ne sono altrettanto sicuro, eliminerà l’elezione diretta del Presidente della Regione e che, ne sono sicurissimo, sarà costruita da questi cialtroni a misura di cialtrone, in modo da garantirne la rielezione ed escludendo nuove forze politiche con sbarramenti funzionali, collegi ad hoc e altri artifici.

Un gioco che riuscì ai primi ascari di questi Isola  e che eliminò dalla politica democratica il movimento indipendentista di Andrea Finocchiaro Aprile.

Ma noi dobbiamo impedirlo. Devono andarsene, devono andarsene adesso, dobbiamo fare in modo che questa legislatura venga troncata adesso . Occorre un atto, un atto di forza democratica.

La nostra democrazia può e deve armarsi civilmente e cacciarli via.

 

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