Parigi brucia, ma l’Occidente non farà nulla di serio

14 novembre 2015

Un bagno di umiltà. Ridimensionare Isreale. Smantellare il traffico d’armi che arrivano ai terroristi. Questi sarebbero i passi necessari per uscire dall’inferno. Ma i governi occidentali si limiteranno a restringere le libertà. E continuerà questo orrendo giuoco delle parti che include sacrifici umani…

Sacrificabili, questa è la condizione dei cittadini per i nostri governi.
Morti necessarie, prezzi pagati alla politica di potenza. Risposte scontate alle secolari ingiustizie commesse dai governi occidentali.
Criminali di guerra come Bush jr. e Blair che vanno a passeggio, rilasciano interviste, tengono conferenze strapagate, e persino ammettono candidamente che hanno sbagliato, senza nemmeno un pensiero alle migliaia di morti causati dal loro “errore”.
Come si può sopportare tutto questo schifo? Non si sopporta, ecco la risposta più ovvia, ecco il sangue.
Le armi di distruzione di massa Saddam non le aveva. Ah, no? Peccato!
Ma ormai è fatta:cosa fatta capo ha. E che cosa volete che importi. Tutto è perdonato. Purtroppo non è così, almeno nel mondo dei vinti e degli umiliati. Perché i successori di Bush e Blair restano impassibili di fronte alla atrocità di quella dichiarazione? Perché non fanno giustizia in casa loro?. Si muovono solo per il doping russo e per la corruzione della FIFA? E così omettendo, che altro si aspettano se non quello che ricevono?
Un bagno di umiltà, un atto di resipiscenza collettiva dell’occidente. Tribunali, condanne.
Ecco il primo passo per uscire dall’inferno.
Il secondo passo è ridimensionare Israele. Netanjau è un criminale di guerra riverito, ossequiato e temuto in tutti i paesi dell’Occidente. Questo è inaccettabile. E’ inaccettabile la tolleranza occidentale alla sua politica di disprezzo assoluto della vita e della dignità del popolo palestinese (ve ne abbiamo parlato qua). E’ inaccettabile la sproporzione, degna di un Kappler o di uno Himmler tra il coltello di un palestinese e il mitra dei soldati israeliani.
Aver subito torti insopportabili non autorizza ad infliggerli agli altri. E’ inaccettabile la rivalsa in luogo della comprensione, la segregazione al posto della convivenza. Israele deve cessare di essere un pugnale piantato nel cuore del’Islam, di comportarsi come un guardiano dell’occidente, come un garante degli interessi dell’occidente e un avamposto di civiltà tra i barbari, concorrendo a fomentare odio. Non risponde costruendo muri intorno a sé, chi i muri li ha visti costruire contro di sé.
Terzo passo. I governi occidentali diano prova della loro buona fede e costituiscano un’intelligence internazionale che ripercorra a ritroso la via che compiono le armi che i terroristi impugnano e usano contro l’occidente.
Con l’ordine di non fermarsi nemmeno se risalendo risalendo, finiscono dentro qualche cassetto riservatissimo, di qualche scrivania insospettabile.Nessuno di questi passi sarà fatto.
Piuttosto, come un pugile suonato che quando suona il campanello di casa salta in piedi e comincia a boxare, i governi occidentali escogiteranno ancora maggiori restrizioni alla libertà, in nome della sicurezza e così potranno fare di chiunque gli stia antipatico quello che vorranno.
Così, ci assicureranno, salveranno vite. E invece continuerà questo orrendo giuoco delle parti in cui appunto i sacrifici umani sono necessari.

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