Piove, Statuto siciliano ladro!

10 novembre 2015

Il Governo nazionale ruba i soldi alla Regione. E i commentatori, per giustificare l’operato romano, attaccano l’Autonomia siciliana falsificando la realtà. Operazione che è riuscita benissimo a Franco Di Mare che, dai microfoni del servizio pubblico Rai, ha scaricato sullo Statuto responsabilità che sono di altri sulla crisi idrica di Messina e sulla chiusura dell’autostrada Palermo-Catania

Piena condivisione  dell’iniziativa di Sicilia Nazione contro quel ‘Franco giornalista tiratore’ che si è permesso di attribuire allo Statuto regionale la causa delle frane e delle crisi idriche in Sicilia. Il riferimento è all’attacco che il giornalista Franco Di Mare ha sferrato alla Sicilia nel corso di una trasmissione Rai. Richiesto di una spiegazione, il nostro Indefinibile non ha spiegato i motivi del suo folle gesto.

Io una spiegazione per questo truce e illogico attacco ce l’ho. Semplicemente questo tizio si è iscritto al partito dei denigratori dell’Autonomia al servizio di un disegno politico criminoso. Mi spiego. E’ in atto un fuoco di copertura giornalistica, da parte della stampa nazionale, all’attacco politico nazionale all’Autonomia.

Il Corriere della Sera (con Aldo Cazzullo), La Repubblica (con Francesco Merlo) e ora la Rai con Serbelloni vien dal Mare coprono, avallano e danno dignità (si fa per dire) letteraria all’attacco del governo centrale alla nostra Autonomia.

Si badi, non all’Autonomia tutta che non gliene importa niente, ma più semplicemente e trucemente  all’autonomia finanziaria .

Nella sua rudimentale semplicità il sub Pinocchio Alessandro Baccei si è confessato. Come se fosse roba sua ha messo su un piatto gli articoli finanziari dello Statuto assicurandoci  (lui! Ma lui chi è?) che, in cambio, lo Stato ci garantirà un piatto di lenticchie al giorno.

Perché tanto accanimento? Semplice. In forza dello Statuto (quello delle frane e della crisi idrica) noi abbiamo garantita autonomia finanziaria. Non contenti degli atti di banditismo finanziario con cui sfilano sotto il naso rivoltò all’insù dei nostri ascari miliardi di Euro su miliardi di Euro, Renzi e Baccei stanno tentando il colpo grosso. Fanno delegittimare l’Autonomia finanziaria, l’eliminano (tanto è uno schifo, lo dice la stampa e la tv!) e si prendono tutto.

Il patto di stabilità con Europa se lo carica in buona parte la Regione siciliana, invece di doverselo caricare anche le laboriose e indebitatissime Regioni a Statuto (e a rischio fallimento) ordinario del Nord (vedi il Piemonte con un ‘buco’ di quasi 6 miliardi di Euro). Che proprio sta cosa non la mandano giù. Il patto di stabilità lo dovremmo dunque pagare noi come a suo tempo i ducati del Regno di Sicilia tapparono i ‘buchi’ del bilancio del Piemonte dissanguato di quel guerrafondaio di Cavour.

La storia rischia di ripetersi perché, così come allora i Borbone furono venduti al Piemonte da un pugno di traditori (Landi, Lanza, Persano, Romano) che spianarono la strada al re galantuomo (sic!), così oggi un governo regionale fatto non più di ‘ascari’, ma di veri e propri collaborazionisti, è pronto a svendere un patrimonio che non gli appartiene e che noi dobbiamo difendere con tutte le nostre forze.

PS

Mi permetto di ricordare all’inclito giornalista che il terreno dove sorge la  sede di Rai Sicilia è stato un grazioso regalo del Governo della Regione siciliana, sì, quella con lo Statuto speciale.

 

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