Messina, l’acqua non c’è, ma si preparano grandi affari nel nome della somma urgenza

8 novembre 2015

Le calamità naturali possono rilanciare l’economia. Ma anche fare arricchire chi gestirà le opere nel nome dell’urgenza, senza bandi, ma con affidamenti diretti. Magari con la Protezione civile nel ruolo di commissario…

Grande Renzi! Non venne, non vide, però nominò. Commissariò la Protezione civile siciliana nominando commissario il suo capo. Un classico. La macchina viene sequestrata e il proprietario viene nominato custode! Quindi non è una bocciatura, ma un cambio di ruolo, una transustanzazione amministrativa. Ed è anche il trionfo della logica, se sotto non ci fosse la furbata.

A  parità di condizioni, e cioè che nessuno  adesso rubi, imbrogli e approfitti delle circostanze, a condizione che tutto venga fatto  a regola d’arte (cosa che, visti i precedenti regionali e nazionali, sembra assai improbabile), bisognerebbe stabilire se ciò che si vedrà (l’intervento pubblico) sarà più produttivo delle spese che si sarebbero risparmiate se impiegate diversamente (per esempio, in prevenzione). Cosa difficile. Ecco perché quello che si vede ha la meglio su quello che non si vede.

E’ lo stesso motivo per cui lo Stato costruisce carceri invece di scuole. Gli effetti delle scuole non si vedono nell’immediato, quelli delle carceri sì. E’ la politica dei miserabili, bellezza! E’ questa è la prima furbata.

L’apparato pubblico non interviene mai in via preventiva, anzi la sua funzione sembrerebbe proprio quella di evitare assolutamente di intervenire in via preventiva. Perché in questo caso bisogna fare le gare pubbliche e il rischio che si svolgano regolarmente è alto. In via emergenziale, invece, con una semplice chiamata fiduciaria si affidano lavori, si incassa  e si mangia. E questa è la seconda furbata.

I  terremoti, le alluvioni sono una benedizione, dice Krugman. Aiutano l’economia e cambiano lo status di tanti. Se queste premesse sono vere, la calamità naturale che ha colpito Messina si rivelerà anch’essa criminogena.

Si accettano scommesse su quanti saranno  tra qualche anno gli indagati e gli arrestati per i lavori di somma urgenza che saranno deliberati oggi e finanziati a capocchia per fare fronte all’emergenza. 

Però l’economia se ne avvantaggerà. E’ la teoria della “finestra rotta” di Bastiat. Se un  monello rompe una finestra di un negozio (l’emergenza), ecco che bisogna chiamare il vetraio, il quale, con i soldi guadagnati, comprerà un paio di scarpe  dal calzolaio, il quale con i soldi guadagnati, si comprerà una camicia dal camiciaio, il quale … etc etc.

Nessuno pensa al negoziante che ha dovuto spendere dei soldini per rifare il vetro, soldi che avrebbe  potuto spendere nel suo interesse. Nessuno pensa ai cittadini, ai contribuenti.

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti