MLN Sikulo: “Solo l’indipendenza salverà la Sicilia dalla mafia e dal sottosviluppo”

6 novembre 2015

Continua il nostro viaggio nella  galassia indipendentista siciliana. Oggi siamo alla quarta tappa. E incontriamo un’altra donna: Tindara Mendolia, classe 1967, la presidente del Muvimentu di Libbirazziuni Nazziunali Sikulo. Un movimento che si presenta come soggetto giuridico internazionale, “l’unico ad avere a depositato nelle principali sedi degli organi di diritto Internazionale la denuncia all’autodeterminazione del Popolo Siciliano”

Un ‘altra donna. Nella nostra esplorazione della galassia indipendentista siciliana, ne stiamo incontrando diverse. Più di quello che ci aspettavamo. Comincia a venirci il sospetto che il futuro della Sicilia sarà delle donne. Che, comunque, nella storia siciliana, hanno sempre  avuto un ruolo importante (come sappiamo, si racconta che fu una donna a dare il via alla grande rivoluzione dei Vespri siciliani). La donna che incontriamo oggi si chiama Tindara Mendolia, classe 1967, ed è la presidente del Muvimentu di Libbirazziuni Nazziunali Sikulo.

Un movimento alquanto particolare, anche questo. Che innanzitutto, non vuole sentire parlare né di Autonomia né di applicazione dello Statuto. Ma solo di indipendenza. Un movimento che si presenta come soggetto giuridico internazionale, “l’unico ad avere a depositato nelle principali sedi degli organi di diritto Internazionale la denuncia all’autodeterminazione del Popolo Siciliano”. E che ha un suo ambasciatore a Roma. Un movimento che non crede nell’unione con altri soggetti che si proclamano indipendentisti (“perché non lo sono”). E che ha chiaro il valore delle risorse siciliane, il petrolio per cominciare. Vediamo di conoscerli un po’ meglio.
Tindara, quando nasce il vostro movimento?

Siamo un gruppo di patrioti Siciliani che nel Luglio del 2014 si sono uniti per Costituire il “Muvimentu di Libbirazziuni Nazziunali Sikulo” come (movimento di liberazione nazionale Siciliano) visto la necessità e l’urgenza che ad oggi porta il Popolo Siciliano a sciogliere I legami politici e territoriali che lo hanno stretto ad uno Stato italiano, peraltro mai riconosciuto, usurpatore, corrotto, clientelistico, criminale e mafioso. Uno Stato che ci ha tenuti da ben 155 anni in una posizione colonialistica, unica e sola colonizzazione dall’effetto devastante e distruttorio che la Sicilia abbia mai avuto. Anche dopo la conquista nel 1946 di quella Carta Statutaria che ci poneva e ci pone (anche se solo sulla carta) giuridicamente come Stato confederato a quello Stato criminale italiano, condizione mai rispettata da parte sia dallo Stato italiano sia da chi da 87 anni ha governato il territorio Siciliano.

Parli dello Statuto siciliano?

Sì, la Carta Statutaria che già 32 mesi dopo fu riscritta in loco nell’Assemblea Costituente del 1948 a Roma, e che nel corso degli anni è stata delegittimata e depotenziata con un unico scopo, l’annullamento definitivo.

Quindi?

Noi non siamo un soggetto politico (partito politico) ma un soggetto di diritto internazionale, cosa giuridicamente diversa  rispetto al primo. Infatti Noi del MLNSikulo non aspiriamo a nessuna candidatura istituzionale in elezione amministrative o governative sul territorio Siciliano, di qualsiasi natura e forma essi siano, men che meno a livello nazionale italiano. Noi non cerchiamo ne voti ne consensi, ma solo unità e consapevolezza di un Popolo, per ridare dignità al Popolo Siciliano e il posto che le spetta di diritto alla nostra Madre Terra di sicilia. In base a questo il MLNSikulo come soggetto di diritto internazionale, si impegna ad agire in nome e per il Popolo Siciliano, come aggregato organizzato di un gruppo di esseri umani uniti da vincoli Etnici-territoriali-linguistici-religiosi-culturali-storici, legittimato dal diritto internazionale all’Autodeterminazione dei popoli sancito all’art. 1 parag. 2 – 55 e 76 della Carta delle Nazioni Unite.
In concomitanza con il nostro apparato istituzionale “ Guvernu Pruvvissoriu”  per gestire i Nostri rapporti all’interno del territorio Siciliano, con gli organi istituzionali dello Stato occupante, e con i rispettivi Organi di Diritto Internazionale, o con eventuali altri movimenti di liberazione o soggetti politici, all’interno del territorio Siciliano e Internazionale, come disposto dall’art. 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.

Avete indicato anche un Governo provvisorio?

Il GUVERNU PRUVVISORIU del Muvimentu di Libbirazziuni Nazziunali Sikulo, non è legittimato al controllo o a governare il territorio, non ha competenze legislative, quindi all’acquisizione dell’Autodeterminazione del Popolo Siciliano, si scioglierà immediatamente, rimarrà costituito il Movimento, che accompagnerà il Popolo Siciliano ad elezioni amministrative democratiche con rappresentative di soggetti politici (partiti politici) esclusivamente Siciliani, per eleggere I suoi rappresentanti al Parlamento Siciliano e il Presidente della nascente Repubblica Siciliana, sotto la super visione dei commissari ONU. Alcuni membri del Muvimentu di Libbirazziuni Nazziunali Sikulo, faranno parte dell’Assemblea Costituente che redigerà la Costituzione della nascente Repubblica Siciliana a garanzia del Popolo Siciliano. Come detto, il nostro unico obbiettivo è l’autodeterminazione come Diritto Internazionale dei popoli. Questo percorso può essere intrapreso solo da un MDL (Movimento di liberazione) che, come soggetto di diritto Internazionale che rappresenta un popolo, può presentare regolare denuncia di autodeterminazione dello stesso nelle sedi degli organi di Diritto Internazionale competenti, ONU e AIA nei rispettivi consigli, Assemblea Generale delle Nazioni Unite e Corte Internazionale di Giustizia. Un MDL deve avere un organo istituzionale al suo interno (governo provvisorio) per relazionarsi sia con gli organi internazionali sia con gli organi territoriali, come dispone l’art 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977. Un MDL viene riconosciuto esclusivamente o dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite o di uno dei Paesi già Nazioni-Stato esistenti in tutto il globo terrestre. Dal momento che il MDL è riconosciuto, è legittimato a deporre il governo del territorio e a dichiarare l’Autodeterminazione dello stesso o dichiarazione unilaterale di Indipendenza,-per poi accompagnare il popolo, in questo caso quello Siciliano, a libere elezioni democratiche per l’elezione del Presidente, e dei membri del parlamento che costituirà il governo della nascente Nazione Siciliana, il tutto sotto la visione dei commissari ONU. Il 3 Ottobre 2014 noi abbiamo depositato nelle principali sedi degli organi di diritto Internazionale DENUNCIA all’AUTODETERMINAZIONE del POPOLO SICILIANO, quindi alla consultazione della IV COMMISSIONE dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “ SPECPOL “, che si occupa di Politiche Sociali e Decolonizzazione. Ad oggi il Muvimentu di Libbirazziuni Nazziunali Sikulo è l’unico movimento di liberazione giuridicamente costituito sul territorio Siciliano ad aver presentato regolare Denuncia all’Autodetrminazione del Popolo Siciliano. Non solo. Il 21 ottobre 2014 U Muvimentu di Libbirazziuni Nazziunali Sikulo tramite il suo Ambasciatore a Roma (italia) nella persona di Giovanna Fiaschitello ha depositato denuncia all’Autodeterminazione del Popolo Siciliano,già inviata e depositata in data 03 ottobre 2014 nelle sedi ONU e AIA, nella sede ONU a Roma. logo2

Ha senso oggi parlare di indipendenza della Sicilia o meglio battersi per l’Autonomia?

Oggi più che mai bisogna parlare solo di Indipendenza Siciliana, perché oggi più che mai siamo tutti più che consapevoli che l’Autodeterminazione del Popolo Siciliano come sia l’unica strada per far sì che ci sia un futuro, per tutti i Siciliani, per la Sicilia, per i nostri figli e per le nuove generazioni di Siciliani. come disse il nostro Padre indipendentista Antonio Canepa ‘la Sicilia si è trovata male sotto qualunque governo che non fosse siciliano… E si è trovata malissimo sotto il governo italiano… Non si può continuare come per il passato… Per noi siciliani è questione di vita o di morte, Separarci o morire’. Lei ancora parla di Autonomia, di Statuto Siciliano, ma quale Autonomia? Quale Statuto?

Chiedo a te.

Di ascari in Sicilia c’è ne sono anche tanti, forse troppi; chi ama la Sicilia non vuole né lo Statuto applicato, né abolito. Chi ama veramente la Sicilia la vuole Nazione Indipendente e Stato sovrano. Chi lo vuole abolire non è consapevole, – e  se lo è ancora peggio – non sa che lo Statuto Siciliano non ci è stato donato da nessuno, ma è stato conquistato con il sangue di tanti Patrioti Siciliani che hanno sacrificato la loro stessa vita per quello Statuto, e di sicuro non gli Autonomisti già presenti dal 42 al 47 guidati da Finocchiaro Aprile, ma gli indipendentisti come Canepa, Concetto Gallo, Attilio Castrogiovanni, Salvatore Giuliano e tanti altri Patrioti che hanno combattuto nel’EVIS. A chi lo vuole applicato, invece,  vorrei chiedere quale Statuto Siciliano vorrebbe che fosse applicato? Lo chiedo  visto che già quello originale accettato dal re con Regio decreto legislativo del 15 maggio 1946 n° 455, fu svenduto 32 mesi dopo nell’Assemplea Costituente del 30-31 gennaio 1948 a Roma dagli stessi deputati Siciliani rendendo vano cosi il sacrificio di chi per quello Statuto aveva sacrificato anche la  vita. Quindi, chi propone un’attuazione dello Statuto, svenduto e depotenziato nel corso degli anni da uno Stato criminale con il benestare e la complicità di tutti i politici Siciliani che si sono succeduti al governo, è ignorante o in mala fede.

Spiegami meglio. Perché è sbagliato chiedere l’attuazione dello Statuto?

Perché non basta parlare ai Siciliani uno Statuto che ormai è rimasto solo scritto in un pezzo di carta scaricabile dai social network.  Per correttezza nei loro confronti si devono mettere in evidenza tutte le modifiche che sono state apportate a quello Statuto, oppure si fa disinformazione consapevole o inconsapevole che sia. Lo Statuto che in origine era stato concepito per fare una Sicilia ‘Stato Federato allo Stato italiano, – anche se noi rimaniamo sempre più che convinti che sia servito solo a smorzare l’indipendenza Siciliana già in maggior parte conquistata-, come detto prima, è stato svenduto dalla maggioranza dei parlamentari Siciliani nel 1948 per far si che gli stessi potessero godere di privilegi politici, economici personali, creando cosi quel sistema corrotto e clientelare che si trascina fino ad i giorni attuali: un Popolo tenuto schiavo è molto più gestibile. Le leggo un frammento dell’ultimo intervento di Finocchiaro Aprile in quell’Assemblea Costituente del 1948 a Roma, così che tutti possano apprendere la realtà dei fatti, quella amare realtà di uno Statuto conquistato col sangue dei nostri Patrioti per poi essere svenduto appena 32 mesi dopo: “Concludendo, io dichiaro di non accettare nulla del nuovo Statuto. Non lo accetto, non solo perché la Commissione è andata assai oltre le funzioni assegnatale ed compiuto un eccesso di poteri (che solo uno Stato “democraticamente”totalitario poteva permetterselo: e se lo è permesso!), ma perché dire ai siciliani che è stato sostituito lo Statuto originale siciliano e fare sapere che si sono soppressi quasi tutti i poteri, che per effetto del nostro Statuto speciale, già attribuiti alla Sicilia, e dei quali essa già ne ha goduto fino adesso, significherebbe turbare profondamente e con gravi conseguenze il sentimento del popolo siciliano. * Io non voglio usare, signori deputati, parole grosse. Nell’Isola di dice già, che qui si vuole tradire il popolo siciliano con questi provvedimenti che voi avete proposti (ed attuati). Io mi auguro che l’Assemblea Costituente, con alto senso di responsabilità, respingerà unanime tutte le proposte lesive di tutti i diritti ormai acquisiti e che accoglierà l’emendamento che io ho avuto l’onore di presentare e che si avvicina molto a quello del mio amico Ambrosini, al quale avete tolto la legittima soddisfazione di riferire sullo Statuto siciliano. Avete fatto molto male! Anche questo è stato vivamente deplorato in Sicilia! Chiudo esortandovi ad operare ognora in modo che la Sicilia non venga ancora tradita dall’Italia e dai politici seduti in questa Assemblea”. 

Non è andata come sperava. 

No. E se i politici Siciliani avessero voluto far attuare integralmente l’Autonomia Siciliana,quindi lo Statuto ,nell’Assemblea Generale tenutasi a Roma il 30-31 gennaio 1948,bastava far recidere all’interno della costituzione italiana questo articolo; “La Sicilia è annessa alla repubblica italiana come Stato Federato regolato dal suo Statuto come disposto dal Regio Decreto n°455 del 15 Maggio 1946, lo stesso viene integrato come legge Costituzionale all’interno della costituzione della repubblica italiana”. Ma, forse, i traditori e ascari politici Siciliani presenti in quell’Assemblea Costituente del 1948 a Roma, avranno pensato che al Popolo Siciliano basta non fargli sapere nulla dell’imbroglio e del tradimento perpetrato. Di fatto fino ad oggi il Popolo Siciliano è all’oscuro di tutto questo, se non tutto, la grande maggioranza.

C’è chi dice che una Sicilia indipendente sarebbe povera. O peggio, in mano alla mafia. logo

Chi afferma questo o per ignoranza o per mala fede, vuole solo che il Popolo Siciliano rimanga schiavo di se stesso. La realtà è che non è la Sicilia ad essere povera né oggi ne sé indipendente. Sono i Siciliani ad essere poveri di cultura, di storia Siciliana, oggi i Siciliani hanno perso la loro identità, la loro Sicilianità. Noi oggi sfruttiamo solo il 20% del territorio coltivabile della nostra madre terra, quindi l’80% e incolto e abbandonato a se stesso, perché ancora oggi quell’80% è in mano a pochi proprietari titolari di alcuni feudi, di cui la maggior parte ormai ha altri interessi sia economici che lavorativi e lascia questi enormi feudi incolti e per la maggior parte delle volte abbandonati,o destinandole a speculazioni di tipo edilizie, o a truffe percependo contributi per rimodernamenti o per la formazione di aziende in realtà mai messi in opera. Anche la pesca gioca un ruolo importante nell’economia siciliana: il 20% del rendimento di pesce che gira nei mercati ittici del territorio italiano viene pescato in Sicilia, Insieme al tonno ed alle sarde, anche il pesce spada fa parte delle specie più catturate. Ma si potrebbe fare molto di più, adeguando strutture portuarie già esistenti e metterne in opera altri in zone ancora scoperte,anche questo porterebbe migliaia di posti di lavoro. Dulcis in fundo il turismo, il nostro fiore all’occhiello. Abbiamo più di 1200 km di spiagge e in più tutte le isole, Ustica, a nord della Conca d’Oro, e Pantelleria, di fronte a Trapani. L’arcipelago delle Eolie, in gran parte vulcanico, formato da Lipari, Salina, Stromboli, Alicudi, Vulcano, Filicudi ed altre isole minori. L’arcipelago delle Egadi, con le isole Marettimo, Favignana e Levanzo. Le Pelagie, che fisicamente sono africane, formate da Linosa, Lampione e Lampedusa. Potremmo impostare la nostra economia solo ed esclusivamente sul turismo, riclassificando le nostre spiagge con strutture ecosostenibili, sia private che pubbliche, porti turistici sempre ecosostenibili. Da non tralasciare che solo in Sicilia si può collegare un turismo mare e montagna. Noi possiamo fare turismo 365 giorni all’anno visto che all’interno abbiamo più di 100 siti archeologici importanti sparsi su tutto il territorio che esprimono culture e storia millenarie, riserve naturali di macchia mediterranea, paesaggi incantati dove far nascere agriturismi sempre ecosostenibili e auto gestiti, tutto questo seguito da una pubblicità a 360°. Tutto questo, ovviamente,  porterebbe economia anche a tutte le altre attività non citate, edilizia,artigianato,industria ecc.ecc,che creerebbero altre migliaia di posti di lavoro. Quindi non è vero che in Sicilia non c’è lavoro. Non c’è la volontò di crearlo da parte di chi ci governa.

A proposito di risorse dei siciliani, vi siete soffermati spesso sul petrolio.

Vi do alcuni dati. I pozzi di petrolio ancora produttivi sul territorio italiano sono 8 sulla terra ferma e 5 piattaforme sul mare. Quindi 13 in tutto di cui 7 sul territorio siciliano. In più le aree a rischio trivellazioni sono 76 in un’area di 38.943 km quadrati su tutto il territorio italiano, di cui 35 sul territorio siciliano, nel  Mediterraneo tra Siracusa e Trapani in un’area di 17.242 km quadrati, quindi capacità futura di estrazione di petrolio. La capacità di produzione di petrolio su tutto il territorio italiano e di 525.905 tonnellate di cui 172.061 tonnellate in Sicilia. E ancora,  le raffinerie, di cui 3 sul territorio siciliano, Gela, Augusta e Milazzo. Ma qual è la capacita di raffinazione delle sette raffinerie presenti in tutto il territorio italiano? 106,30 milioni di tonnellate di greggio di cui 58,00 milioni di tonnellate nelle tre raffinerie sul territorio siciliano.  Mentre la l avorazione effettiva del greggio delle 7 raffinerie attive sul territorio italiano è di 106,50 milioni di tonnellate di greggio di cui 58,50 milioni di tonnellate di greggio nelle tre raffinerie sul territorio siciliano. Questi parametri possono valere anche su l’estrazione di gas naturale visto che si estrae dagli stessi giacimenti di petrolio. Come il petrolio, infatti, il gas naturale è il risultato delle trasformazioni subite dalla sostanza organica depositatasi sul fondo di antichi mari e laghi (bacini sedimentari). Non vi è dunque una ricerca di gas naturale distinta da quella del petrolio. Il gas naturale importato in Italia viene immesso nella rete nazionale attraverso sette punti di entrata, in corrispondenza delle interconnessioni con i metanodotti di importazione (Tarvisio, Gorizia, Passo Gries, Mazara del Vallo, Gela). Il principale fornitore è l’Algeria, da cui proviene il 32,7% del metano importato. Il gas proveniente dall’Algeria viene immesso nella rete nazionale dal punto di entrata a Mazara del Vallo in Sicilia, Infine, il 5,1% delle importazioni giunge dalla Libia a Gela,quindi a prescindere del gas che potremmo estrarre nel nostro suolo, il 42,8% del gas che viene importato dall’Italia passa dai punti di entrata sul territorio siciliano. Ora secondo voi ,guardando questi dati, avremmo la possibilità di autogestirci?  Certamente. Intanto lo Stato italiota incassa royalties pari a  333.582.602,81 euro Visto i parametri sopra citati,quanti di questi soldi dovrebbero rimanere in Sicilia allo stato attuale…e quanti ne rimarrebbero in caso di una nostra indipendenza? Questo calcolo lo lascio fare a vo. Non dimentichiamo poi che  abbiamo una fonte inesauribile di energia,che è il nostro sole,quindi bisognerebbe sfruttare quella con impianti ecosostenibili di energia solare sempre nel rispetto dell’ambiente e senza deturpare i nostri paesaggi naturali e non eco mostri quali sono le pale eoliche. Anche questo porterebbe migliaia di posti di lavoro.

Nel vostro programma parlate anche della necessità di una banca siciliana.

Certo, è la prima cosa. Innanzitutto ricostituire una banca di stato (come era il Banco di Sicilia) e poi coniare una moneta sovrana con riserva aurea, mettere tutti i beni, le proprietà,gli immobili,i beni archeologici a garanzia della stessa moneta.  Così come non si può poi prescindere dal controllo assoluto e severo della spesa pubblica. E, ancora: azzerare la burocrazia per quanto e possibile, abolire il clientelismo e attuare in tutte le istituzioni e le strutture pubbliche e private la meritocrazia,una persona si valuta non per come si chiama di cognome o di chi e figlio/a o per le sue conoscenze,ma per quello che vale. La pressione fiscale non dovrebbe superare l’aliquota massima del 25% sul reddito netto di dipendenti, artigiani, industriali, allevatori,agricoltori,avvocati e di tutte le professioni di qualsiasi natura. Reddito minimo per chi perde il lavoro, ma varrà contattato dagli uffici proposti ogni volta ci sarà la disponibilità di un lavoro che non destabilizzi e chi ne abusa perde questo diritto (per i dettagli del programma potete vedere sul sito del movimento).

E la mafia?

Come detto è da ben 154 anni che la Sicilia è governata da uno Stato italo-siciliano marcio sin dalla sua nascita, corrotto, clientelistico e mafioso, la mafia è nata con lo Stato italiano e si è rafforzata nel dopoguerra con quel patto criminale tra lo Stato italiano e la casta politica ascara traditrice e mafiosa Siciliana. Paolo Borsellino diceva “non si può parlare di mafia se non si parla di Stato” . Già questo dice tutto per chi vuol capire, di sicuro non per chi non vuole o non ha nessun interesse a capire, Se poi qualcuno chiama  mafia la manovalanza targata Riina e Provenzano o Messina Denaro, questo vuol dire che non ha mai capito il vero significato di mafia, ma ha solo creduto al concetto di mafia distolto e forviante inculcato da decenni dallo Stato italiano, concetto esclusivamente discriminatorio per la Sicilia e i Siciliani. In un’altra citazione di Paolo borsellino si legge ” non sarà la mafia ad uccidermi, forse la mafia premerà il grilletto, ma ad uccidermi saranno altri“. Quindi l’indipendenza Siciliana non ci metterebbe in mano alla mafia, ma ci renderebbe liberi da essa.

Perché il mondo indipendentista siciliano è così frammentato?

Oggi la realtà indipendentistica Siciliana è disastrosa, corrotta e marcia, se in realtà è un popolo che si identifica su un territorio riconoscendolo come sua Patria e Nazione che si dichiara Indipendente, dall’altro lato deve esserci quel Popolo, e un Popolo Siciliano in realtà non c’è. Il 70% di questo popolo è a tutti gli effetti mentalmente istituzionalizzato italiano, si sente italiano. Del 30% che rimane di questo popolo, quanti siamo realmente i veri indipendentist? Forse il 5%. Poi, ci sono i politici Siciliani, di cui il 95% totalmente asserviti allo Stato italiano, quel 5% rimanente cavalca l’onda dell’autonomismo mascherato da autodeterminazione o peggio di indipendenza, solo a scopi politici, economici personali e elettorali, attorno a quest’ultimi ci sono i pseudo indipendentisti, che poi in realtà non sono ne carne ne pesce. Come diciamo noi in Sicilia, stanno là come fanno le iene con i leoni, girano attorno a questi con la speranza che uno dei leoni lasci un pezzettino di carne o qualche carcassa da spolpare, sempre li in attesa che magari un giorno anche loro possano avere la possibilità di qualche poltroncina di comando, rimanendo sempre in bilico tra politica istituzionale e la lotta contro il sistema, non tralasciano nessuna delle due strade convinti che una delle due o prima o dopo li porterà al suo vero obbiettivo, un posticino di comando, di potere, perché il loro vero scopo è quello, non il bene della Sicilia o del Popolo Siciliano. Attorno a quest’ultimi ci sono gli spettatori, quelli che non prendono posizioni, aspettando l’esito e lo sviluppo della situazione per poi saltare sul treno che in quel specifico periodo possa andare più veloce, non prendendosi nessuna responsabilità personale, per poi male che vada poter dire, purtroppo ho sbagliato treno. Poi ci sono gli indipendentisti del giorno prima o del giorno dopo, un giorno indipendentisti, un giorno autonomisti, un giorno leghisti, un giorno separatisti, un giorno piddini, un giorno democratici cristiani, un giorno crocettiani, un giorno lombardiani ecc. ecc. tutto per 365 giorni l’anno, Per ultimo ci sono i feisbucchiani, si alzano la mattina, aprono il pc, si collegano a Facebook e di colpo diventano, indipendentisti, autonomisti, patrioti, rivoluzionari. Poi, appena chiuso il pc, si ritornare ad essere parte integrante del sistema. Per fortuna all’interno di questo cerchio c’è chi realmente lotta giorno per giorno con tutte le sue capacità disponibili, con tutte le controversie, con tutti i sacrifici che tutto questo comporta, ma lo fa con il cuore perché consapevole che ne vale la pena, che lotta per una causa nobile e per l’amore che prova nei confronti della Madre Terra che gli ha dato i natali. E poi ci siamo noi del MLNSikulo (muvimentu di libbirazziuni nazziunali sikulo) che abbiamo scelto di percorrere la strada del Diritto Internazionale all’Autodeterminazione dei Popoli, solo quella strada,

C’è la speranza che un giorno, la galassia indipendentista, si unisca?Tindara

No. Ad oggi non ci sono ne i presupposti men che meno le condizioni di unirsi, ma soprattutto non c’è l’onesta politica, ideologica, culturale, storica, né la coerenza tra il dire e il fare di tutte le forze politiche o pseudo indipendentiste, manca soprattutto la coerenza nell’obbiettivo. Per loro il vero ed unico obbiettivo non è abbattere il sistema politico istituzionale governativo corrotto e mafioso vigente, ma entrare a far parte di quel sistema, governare quel sistema, il cambiamento per non cambiare nulla, il classico teatrino pre-elettorale, cambiano gli attori le comparse le maschere, ma il copione è sempre uguale, un copione visto e rivisto ma soprattutto recitato da decenni, con un unico risultato, la distruzione totale politica, economica, territoriale, strutturale e societaria della Sicilia e del Popolo Siciliano. Quindi alla luce di tutto questo.  l’unica forza che potrebbe e deve portare la Sicilia alla sua indipendenza unita sotto un’unica bandiera senza colori partitici o indirizzi ideologici di destra sinistra o centro è il Popolo Siciliano. Non si può effettuare nessun cambiamento con la politica istituzionale all’interno di questo sistema corrotto e mafioso.

Eppure mi pare di avere conosciuto altri indipendentisti…

Indipendenza è una  parola che oggi campeggia sulla bocca di tutti. ma cui pochi conoscono la sua reale definizione, il suo vero significato giuridico e ideologico. Inneggiano all’Autodeterminazione ma non specificano la forma, spesso si tratta di autodeterminazione finanziaria quindi nient’altro che la classica autonomia espressa in chiave più moderna ma con lo stesso significato e soprattutto con lo stesso risultato prodotto in 68 anni. Ma nessuno di questi pseudo indipendentisti parla di moneta sovrana, di banca di stato, di Alta Corte Siciliana, di un decreto parlamentare di Autodeterminazione come diritto dei popoli, di un’eventuale dichiarazione di indipendenza unilaterale, di una consultazione territoriale (e non referendum) sull’indipendenza Siciliana, nessuno di questi soggetti o movimenti politici pseudo indipendentisti parla di tutto questo, però parlano di indipendenza, di Autodeterminazione, di modello Catalano, di Catalunya ecc. ecc. ecc. Nessuno di questi signori o partiti e movimenti politici ha mai presentato o proposto ai Siciliani un progetto un programma che possa creare o almeno risollevare l’economia attiva Siciliana.

Perché c’è tanta disinformazione tra i Siciliani su temi quali indipendenza o Statuto?

Forse per l’ignoranza giuridica, culturale e storica della stragrande maggioranza dei Siciliani, comprensibile visto che da più di un secolo e mezzo gli è stata inculcata una storia distolta da quella reale, per distruggere un Popolo basta  togliergli la lingua, la storia, la cultura, le sue radici, la sua Identità, la consapevolezza di essere un Popolo, o forse per la mala fede di chi sà ma continua a distorcere la realtà a scopo politico personale o perchè totalmente asservito a quel sistema che dice di voler combattere, o forse perchèéoggi la stragrande maggioranza dei Siciliani dialoga solo per parlare e non per ascoltare, o forse perché la parola libertà oggi campeggia sulla bocca di tutti ma che in realtà fa paura, perché  la libertà comporta delle responsabilità, dei sacrifici e il Popolo Siciliano ormai è assuefatto da decenni di clientelismo, di partitocrazia, di corruzione, di favoritismi, e ricominciare a decidere in prima persona del loro presente, del loro futuro li trova impreparati, confusi, spaventati. O, ancora, forse perché i poteri forti non vogliono che i Siciliani sappiano, un Popolo ignorante è molto più gestibile, tutto questo affrancato dalla stampa Siciliana asservita e di parte.

Cosa suggerite dunque?

Ora è il momento di mettere da parte le leggi dello Stato italiano, la Costituzione italiana non è sacra, al contrario lo è  il Diritto all’Autodeterminazione dei Popolo, sancito da DIO e dal Diritto Internazionale, diritto superiore all’ordinamento giuridico del Diritto interno di tutti gli Stati. Ora è il momento in cui i Siciliani decidono il futuro della sua Madre Terra e di se stessi, è il momento del coraggio, il coraggio, di rendersi consapevoli di essere Siciliani, con diritti e doveri che questo comporta. È giunto il momento di costruire un nuovo paese, un futuro per tutti i Siciliani, e l’unico modo per farlo è l’Autodeterminazione come Diritto Internazionale dei Popoli per l’Indipendenza Siciliana. Noi abbiamo Costituito la struttura Giuridica come Soggetto di Diritto internazionale, con all’interno il suo apparato istituzionale “Governo Provvisorio” come sancito dall’Art. 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977. Noi giorno per giorno ci mettiamo la nostra determinazione, il nostro lavoro, il nostro amore per la nostra Madre Terra, ma l’alimentazione di tutto questo sono i Siciliani.

 

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