Ars: approvata con un voto striminzito la legge sui forestali

30 ottobre 2015

Il provvedimento stanzia 16 milioni di Euro che serviranno per pagare 7-8 giorni di arretrati. La legge è stata approvata con appena 46 deputati presenti in Aula: 37 voti favorevoli e 9 astenuti. A Sala d’Ercole, oltre ai 14 grillini, mancavano quasi 30 deputati della maggioranza (o presunta tale)

Approvata dall’Ars la legge sui forestali. Il provvedimento stanzia 16 milioni di Euro per pagare sette-otto giorni di retribuzione ai 24 mila operai circa del settore. La legge è stata approvata con 37 voti favorevoli e nove astenuti. Al momento del voto, a Sala d’Ercole – sede del Parlamento dell’Isola – erano presenti 46 deputati: la metà più uno dei 90 parlamentari.

La scarna presenza a Sala d’Ercole di deputati ci dice due cose.

Prima cosa: le polemiche, sollevate dalla maggioranza di centrosinistra, contro i 14 parlamentari grillini che non hanno partecipato al voto, suonano pretestuose. Molti esponenti del PD hanno accusato i deputati regionali del Movimento 5 Stelle di irresponsabilità. Ma oggi, in Aula, mancavano oltre 30 parlamentari della maggioranza! Se i parlamentari grillini – che sono all’opposizione – sono “irresponsabili” perché si assentano dall’Aula, come definire i deputati della maggioranza assenti?

Seconda cosa: questa legge senza né capo, né coda è stata approvata, come già ricordato, grazie alla presenza in Aula dell’opposizione di centrodestra e, segnatamente, di Forza Italia. Se i parlamentari di centrodestra avessero abbandonato l’Aula, il governo – che a Sala d’Ercole dovrebbe contare su una maggioranza di 60 deputati – si sarebbe ritrovato, al momento del voto, con 37 parlamentari. E sarebbe stato tragi-comico vedere l’Ars approvare una legge, definita “importante”, con poco più di un terzo dei deputati, quando la maggioranza, vera o presunta, che sostiene il governo Crocetta, come già ricordato, conta, sulla carta, circa 60 parlamentari.

Detto questo, la legge è inutile per due motivi.

Primo motivo: perché non risolve il problema dei 24 mila forestali. Questa legge, infatti, è stata approvata nella ‘certezza’, da parte della maggioranza di centrosinistra, che il governo Renzi, nei prossimi giorni, dia il via libera all’erogazione di 90 milioni di Euro stanziati dal CIPE. Domanda: come fanno Crocetta (che oggi è ancora in Tunisia: ma non doveva tornare dopo due giorni?), il PD e gli altri partiti di centrosinistra ad essere così sicuri che Roma eroghi ‘sti 90 milioni di Euro alla Regione siciliana?

Secondo motivo: nel dibattito d’Aula di oggi solo i grillini hanno ricordato che il problema di fondo è legato ai soldi che lo Stato toglie alla Regione siciliana. Tema che, in verità, è stato affrontato anche da Marco Falcone, Forza Italia, che non ha contestato gli scippi del governo Renzi alla Regione siciliana (non si deve dimenticare che, a Roma, Berlusconi, sottobanco, sostiene l’attuale governo), ma ha detto che, nei prossimi giorni, ci saranno da affrontare altre emergenze finanziarie: i 24 mila precari dei Comuni siciliani, i precari dei Consorzi di bonifica, il pagamento delle retribuzioni ai dipendenti delle società riconducibili alla Regione e i “precari della formazione professionale” (in questo caso l’esponente di Forza Italia è presumibile che faccia riferimento agli oltre 5 mila addetti che hanno perso il lavoro in questo settore).

Tra questi nuovi disoccupati ci saranno comunque anche i 24 mila forestali circa, perché la legge approvata oggi non solo non copre il fabbisogno di quest’anno, ma non dà alcuna garanzia per il prossimo anno.

 

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