Lo strano caso dei parcheggi negli ospedali di Palermo

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Un esempio di come i precari creati dalla politica siciliana siano passati a stipendio a carico dei cittadini è rappresentato dai parcheggi dell’ospedale ‘Civico’ di Palermo e dell’ospedale ‘Cervello’, sempre di Palermo. Si tratta di due Aziende ospedaliere (Azienda ospedaliera Civico e Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello) che, a un certo punto, per fare ‘cassa’, hanno istituito e le zone a strisce blu

Noi pensavamo che la facoltà di istituire i parcheggi fosse una prerogativa del Comune. Invece, a quanto pare, nel nostro Paese le zone a strisce blu – cioè i parcheggi a pagamento – sono liberalizzate. Basta essere proprietari di un’area cittadina e, zact!, si possono istituire parcheggi a pagamento-piacimento. A Palermo, almeno, è così.
Stiamo esagerando? Niente affatto. Se, ad esempio, nell’area dell’ospedale ‘Civico’ del capoluogo dell’Isola, attorno ai parcheggi a strisce blu, ci sono parcheggi liberi, attorno all’area dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo non c’è l’ombra di un parcheggio libero. Il particolare non è di poco conto. Perché la legge del nostro Paese prevede che, per un certo numero di parcheggi a strisce blu, i cittadini debbano avere a disposizione un certo numero di parcheggi liberi. In modo da potere scegliere.
Nel caso dell’ospedale ‘Cervello’, come già accennato, per i cittadini che si arrivano con le automobili vale il vecchio e intramontabile adagio: “O ti mangi ‘sta minestra, o ti butti dalla finestra”.
Può un’Azienda ospedaliera che improvvisa un parcheggio a pagamento per gli automobilisti ignorare la già citata legge che prevede di assicurare ai cittadini un certo numero di parcheggi liberi? In un Paese serio questo non potrebbe accadere. In Italia, dove la legge si applica per ii comuni cittadini e si ‘interpreta’ per gli amici i parcheggi liberi possono essere aboliti.
Del resto, lo stesso Comune di Palermo ha ‘interpretato’ e, in alcuni casi, continua a ‘interpretare’ la legge sui parcheggi delle automobili. Nel capoluogo siciliano ci sono aree dove si trovano soltanto parcheggi a pagamento, senza parcheggi liberi. E non si può certo pretendere che i consiglieri comunali, impegnati a riunirsi nelle commissioni consiliari almeno cinque volte ogni settimana non possono certo trovare il tempo per fare valere certi ‘volgari’ diritti dei cittadini.
Insomma, se il Comune di Palermo non rispetta la normativa sui parcheggi, beh, perché mai a rispettarla dovrebbe essere proprio l’Azienda ospedaliera ‘Cervello’? In fondo il fine è ‘nobile’: spremere i cittadini che si recano all’ospedale ‘Cervello’, sia in veste di pazienti del Pronto Soccorso, sia in veste di parenti dei malati ricoverati.
Ad ognuno dei cittadini che si recano all’ospedale ‘Cervello’, all’entrata, viene assegnato un cartoncino che, consegnato all’uscita, conteggia il tempo di parcheggio. Cioè il tempo di permanenza dentro l’ospedale. Il tempo è importante e, in questi casi, vale un altro vecchio adagio: “Il tempo è denaro”. Insomma, più i cittadini rimangono dentro l’ospedale, più pagano.
Insomma se vi attardate quattro-cinque ore o forse più al Pronto Soccorso potete avere la ‘fortuna’ di lasciare l’ospedale ‘Cervello’ alleggeriti di 4-5 Euro. E quindi di aver contribuito in modo sostanzioso a pagare le retribuzioni ai precari ‘assunti’ dalla politica siciliana, supponiamo non ‘gratuitamente’ (addirittura c’è chi è convinto che i precari della pubblica amministrazione siciliana siano diventati tali in ragione di criteri rigorosamente clientelari, magari in cambio di voti: incredibile!).
Come i nostri lettori hanno notato, è bastata un po’ di fantasia per istituire un’area di parcheggio a pagamento e risolvere, a spese dei cittadini, il problema legato al pagamento degli stipendi ai precari. Avete idea di quanta gente, ogni giorno, si reca all’ospedale ‘Civico’ di Palermo? Avete idea di quanta gente si reca ogni giorno all’ospedale ‘Cervello’ di Palermo?
In questo caso, si sa: o bere, o affogare. Perché chi si reca in un ospedale, di solito, non lo fa per gioco. Di solito ci si deve andare e basta. E dunque chi va in uno di questi due ospedali di Palermo è costretto a pagare. Una ‘gioia’ per i palermitani, che già pagano IRPEF e IRAP ai massimi livelli, TASI e TARI tra le più ‘salate’ d’Italia e, adesso, anche l’obolo per recarsi in uno di questi due ospedali. Che dire? Pagare e sorridere…

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  • Sara' pure inregolare ma almeno si è debbellato la piaga dei parcheggiatori abbusivi dentro gli ospedali, che incassavano fior di quattrini giornalmente senza pagare 1 euro di tasse, almeno adesso le tasse vengono pagate e la gente non viene piu' minacciata per parcheggiare l'auto.

    • io sono uscita dall ospedale per intervento fatto da poco volevano i soldi per il parchheggio e pretese e minacce questo e pizzo erano meglio i potesgiatpori ab usivi io li denuncio domani mattina e una vergogna lo spedale nn si va per divertimento e se una soldi nn ne a come si ci devono dare e un maledetto pizzo vetrgognoso

  • Ma siamo sicuri che si pagano i precari per i quali vi è il fondo regionale o piuttosto i comandati che il manager si è portato appresso senza alcuna attenzione alle norme che regolano la materia? Troppo facile scaricare su precari che reggono di fatto l'azienda ospedaliera. Indagate

  • Io se vado in ospedale per fare delle visite pago di sicuro, anche perché hai la possibilità di scegliere se rimanere all'interno o posteggiare fuori, ma per come ho sempre fatto e continuerò a fare se dovessi andare in ospedale al PS non ho mai pagato!!! Litigando pure con i portieri alle sbarre, perché è veramente assurdo pagare per chi va di urgenza al PS. E se dovessero farmi arrivare una multa a casa BEN Venga così vedremo se il giudice con tanto di referti di os da o no ragione a loro.....
    Vergogna, c'è chi dice che noi ci lamentiamo perché paghiamo, e che siamo sempre i soliti, ma io invece rispondo a chi sostiene questo che dovrebbero vergognarsi loro partendo dalla testa più piccola arrivando a quella più grande. E in primis i politici che permettono che chi va al PS debba pagare!!! Vergogna

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