Il Muretto Basso

8 ottobre 2015

Che cosa è la burocrazia? Una parola composta: deriva dal termine francese bureau che significa ufficio e dalla parola greca kratos che significa forza. La burocrazia dunque è un potere ma è un potere originario? No, è un potere derivato. Tutti ricorderete il dialogo tra Gesù e Pilato: quest’ultimo dice a Gesù: “Tu lo sai che io ho il potere di metterti a morte ma anche quello di salvarti la vita…Gesù risponde “Tu non hai nessun potere tu hai un potere che deriva da un altro che è più in alto di te”…

Quindi la burocrazia non è altro che la continuazione dell’esercizio del potere con altri mezzi. In democrazia, si sa, non ci sono cattivi governanti, bensì cattivi elettori. Un esempio chiarirà meglio il mio pensiero. Negli anni ’60 del secolo scorso furono introdotte in Italia le 500 lire d’argento accanto alle banconote. Quelle nel giro di pochi giorni sparirono perché la moneta cattiva scaccia quella buona. E così come l’elettore politico cattivo scaccia quello buono, la politica cattiva scaccia quella buona. Quest’ultima cercherà di costruire un modello di burocrazia a sua immagine e somiglianza.

Questo può sembrare un sillogismo un po’ strano ma è la realtà e se volete lo facciamo al contrario: se la burocrazia di un paese è pessima ciò accade perché i cattivi sono gli elettori che non eleggono i migliori. La colpa dunque è nostra non prendiamocela con gli altri.

Torniamo all’esercizio del potere con altri mezzi. Questo come avviene? È un normale esercizio di delega e di affidamento di un potere ad altri. Esistono due tipi di delega : c’è quello alla Ronald Regan, il quale diceva: “Circondati di persone capaci, delega e non interferire”.

La politica siciliana aborre come suoi nemici mortali il merito e la competenza; la Sicilia nuota felice nel mare della mediocrità che ha creato, ci sguazza, salvo poi a farne però un alibi… :”Ma lo vedi quel direttore quanto è cretino?, ma lo vedi quel dirigente quanto è scemo? Per non parlare del commesso”. Bene, il direttore,il dirigente, il commesso diventano il muretto basso….

Ama il connubio, la politica, ama la mediazione, no? Odia l’autonomia operativa, ama la complicità.

Dunque potere derivato. Le scelte non appartengono alla burocrazia. Se il legislatore sforna leggi dissennate, la colpa non è del burocrate. Il potere significa responsabilità, ne consegue che il politico è responsabile persino dei maltrattamenti che l’ultimo degli impiegati infligge al cittadino.

Perché se il politico non tollera che il cittadino venga maltrattato, l’impiegato impara subito comportarsi bene.

Vediamo ora come si costruisce un disastro: sapete che nella P.A. si entra per concorso, pubblico: in Sicilia si applica la Costituzione di cui il nostro Statuto è un pezzo . Le nostre regole sono contenute nella legge fondamentale dello Stato. Ebbene,come corollario del trasferimento di competenze dallo Stato alla Sicilia non potete avere idea di quello che è arrivato in Sicilia specialmente negli anni ’40!!!! E’ arrivata una collezione di lemuri e tromboni. L’Africa orientale italiana è arrivata qua e i peggiori impiegati dello Stato(non per nulla erano finiti in Africa!)sono diventati funzionari della Regione. Immaginate che apporto di democrazia hanno importato questi personaggi nel nostro sistema.

L’ultima cosa riguarda i giovani ed è la seguente: amministrare significa conoscere il diritto amministrativo oggi l’amministrazione regionale è retta da architetti, psicologi, laureati in lingue orientali… tutta gente che fa il diritto amministrativo….!!!!

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