Dedicato ai paraculo della falsa storia del Risorgimento nel Sud/ MATTINALE 123

6 settembre 2018

Ci sono ancora esseri vanitosi quanto spregevoli che, pur di raccattare incaricucci qua e là, si ostinano a disinformare sulla storia del Risorgimento nel Mezzogiorno d’Italia, evento che Antonio Gramsci definì un “romanzo storico” per le falsità, le menzogne e le mistificazione che prima, durante e poi lo circondarono di una luce vivissima e fallace

La natura umana è quella che è, da millenni e non cambia. Di fronte a situazioni che si ripetono è portata a reagire allo stesso modo. Come ha potuto evolvere un soggetto così capatosta? Facendo dell’esperienza una guida del suo comportamento futuro. Sia nelle cose piccole che riguardano i singoli (se tocco il fuoco mi brucio) che in quelle più grandi che coinvolgono interi popoli.

La Storia è l’archivio, il deposito di tutte le esperienze dell’umanità nel corso dei secoli e la guida per eccellenza per i comportamenti futuri dell’uomo. Appare chiaro quanto la Storia sia determinante per il progresso dell’umanità, perché consente di evitare di ripetere gli stessi errori e non sommare errori su errori.

“Maestra di vita” infatti viene definita.

Le colpe di chi, furbescamente, spacciandosi per storico, mistifica, travisa o mente su fatti storici per interessi politici, di parte o semplicemente personali sono dunque gravissime.

Per quanto mi riguarda, sono esseri spregevoli.

Usando le nuove tecnologie alcuni di essi, con una certa frequenza, ammanniscono menzogne e piccoli saggi di ignoranza. Questi squallidi personaggi che si sono formati nei Bignami e nei suntini, invece dei tanti “mi piace” che altri più ignoranti di loro gli cliccano su Facebook, meriterebbero di esser presi a bastonate sugli abiti che “ricoprono le loro spalle da mascalzoni”.

Alcuni di questi, poi , per puro sviscerato perbenismo e conformismo, hanno elaborato il “paraculismo storico” nel campo del cosiddetto “Risorgimento”, quella campagna militare che portò il Sud Italia ad essere annesso al Piemonte e, per l’effetto, alla creazione dello Stato italiano. Evento che Antonio Gramsci già definì un “romanzo storico” per le falsità, le menzogne e le mistificazione che prima, durante e poi lo circondarono di una luce vivissima e fallace.

Ignorando dolosamente una messe di documenti che finalmente stanno venendo alla luce su quella truce vicenda, questi ascari del “pensiero dominante” continuano a descriverci con ammirazione e stupore le imprese di Crispi, Garibaldi e compagnia bella, imprese la cui natura banditesca e predatoria venne poi descritta dallo stesso Eroe dei due Mondi in più occasioni.

La colpa irredimibile di costoro è quella di contribuire – pur di lucrare da queste menzogne qualche incaricuccio qui e là, a soddisfazione nel loro miserabile e vanitoso “particulare” – all’alienazione culturale ed identitaria dei meridionali e quindi alla perpetuazione di uno stato di minorità che è la vera palla al piede del Sud.

Ch’io non abbia a incontrarli sulla pubblica via…

Foto tratta da orsomarsoblues.it

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