Sui cani di Palermo è scontro tra l’amministrazione Orlando e le associazioni animaliste

22 marzo 2019

“L’incubo e’ diventato realtà, continuiamo a dire no alla deportazione dei cani del canile di Palermo”: questo il titolo di un comunicato stampa diffuso dai rappresentanti delle associazioni che si battono per la tutela degli animali. Scontro aperto con un Comune che sta provando in tutti i modi a ‘sbolognare’ i cani a Caserta. La diffida 

Ormai è ‘guerra’ aperta tra le associazioni animalista e l’amministrazione comunale di Palermo. Pomo della discordia: le “deportazioni” dei cani. Rimedio peraltro piuttosto costoso per le ‘casse’ comunali. Ma sembra che il Sindaco Leoluca Orlando e i dirigenti del Comune non conoscano alternative.

Ma gli animalisti sono più che mai intenzionati a dare battaglia. Da qui un comunicato stampa firmato dai rappresentanti di Enpa Palermo, Lida Palermo, Lega del Cane Palermo, Oipa Palermo, ADA, Uada Palermo, Felici nella coda Onlus e Lo Scodinzolo Palermo:

“Un bando inquietante – si legge nel comunicato – una susseguente convenzione di affidamento di decine di cani a somministrazione che bloccherà ogni prevenzione sulla lotta al randagismo poiché ogni cane che avrà la sfortuna di partire costerà in sei mesi SOLAMENTE 600 euro al Comune di Palermo, poi verrà adottato dai gestori dei canili vincitori dell’appalto”.

Il bando in questione dovrebbe essere quello stilato dal Comune di Palermo, per ‘sbolognare’ fuori dalla Sicilia i cani randagi della città, naturalmente a spese della collettività.

“È evidente – si legge sempre nel comunicato – che la linea del Comune di Palermo sia quella di spostare i cani altrove come se fossero sacchi di patate, utilizzando fondi pubblici, e tamponare la situazione emergenziale ormai attiva da anni all’interno del Canile municipale. È chiaro ed evidente che una seria lotta al randagismo costerebbe più che smerciare cani come al mercato, a 600 euro. Le associazioni tutte e quelle riunite nella Confederazione delle associazioni animaliste della Sicilia hanno diffidato formalmente il Comune ancora una volta, ma tutto questo non è servito a bloccare una deportazione INUTILE: solo cinque i cani consegnati il 20 marzo, rispetto ai 20 previsti dall’art. 2 del bando”.

“Superati i SEI mesi di diaria giornaliera di tale convenzione – si legge sempre nel comunicato delle associazioni animaliste – la nostra preoccupazione ricade sulle sorti di questi cani. Che fine faranno? È quasi impossibile continuare un controllo con la tracciabilità dei microchip una volta intestati alla ditta vincitrice d’appalto, stessa ditta che per ben due volte è arrivata da Caserta a Palermo con mezzi non idonei al trasporto e la cosa non lascia ben sperare sul futuro degli stessi” (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).

“Noi associazioni – prosegue il comunicato – CONTINUEREMO come sempre negli anni con le adozioni costo zero per il Comune di Palermo, lo dobbiamo a questi poveri animali di sicuro non ad un Comune ingrato e poco trasparente. Dal 10 di ottobre 2018 – data in cui si sarebbe dovuto effettuare il primo ‘trasporto sposta cani’ verso Caserta – ad oggi noi volontari abbiamo totalizzato un numero di 100 adozioni a costo zero per il COMUNE. Gli ingressi dei cani invece, solo dal primo Gennaio 2019 ad oggi, contano 318 soggetti. Annunciamo che non ci fermeremo, ricorrendo alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti per le gravi inadempienze e gli illeciti contrattuali commessi”.

“È ora – conclude il comunicato delle associazioni animaliste – di fare definitiva chiarezza su norme e metodologie dei bandi, finora improntate all’emergenza e all’improvvisazione”.

I rappresentanti delle associazioni animaliste si sono rivolti a un legale e hanno inviato al Comune un atto di diffida.

Foto tratta da blastingnews.com

 

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