Inchiesta sulla Formazione, Aldo Penna: “Qual è stato il ruolo della Regione?”

18 marzo 2019

In effetti la domanda posta dal parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle è tutt’altro che campata in aria: se sono stati organizzati corsi di Formazione professionale “fantasma”, ebbene, sarebbe interessante capire che ruolo ha giocato la Regione che li ha finanziati. Gli allievi, poi, sono stati pagati?    

Sulla Formazione professionale siciliana, o meglio sull’ultima inchiesta giudiziaria che riguarda questo settore nevralgico della vita pubblica siciliana interviene il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Aldo Penna. E lo fa con una domanda:

“Qual è stato in questa storia il ruolo dell’amministrazione regionale?”.

In effetti è una bella domanda; e il perché lo spiega lo stesso parlamentare:

“Nella nuova bufera giudiziaria che si è abbattuta sulla Formazione professionale – dice Penna – noto una grande attenzione mediatica, doverosa, sui politici coinvolti, ma non si parla abbastanza del ruolo svolto dall’Amministrazione regionale e, segnatamente, dal Dipartimento della formazione professionale della Regione siciliana”.

“Tra le accuse – aggiunge – ci sarebbe l’organizzazione di corsi pagati con fondi pubblici, che sarebbero stati effettuati solo in parte o mai effettuati, ma comunque pagati dalla Regione. Se le cose sono andate così, è giusto chiedere conto e ragione a chi ha organizzato questi corsi ‘fantasma’ e a chi ha permesso che venissero finanziati”.

Chiaro il riferimento all’Amministrazione regionale.

“Trattandosi di corsi antecedenti il 2013, inoltre – sottolinea il parlamentare – la Regione avrebbe finanziato anche gli allievi di questi corsi, di cui si ignorano i risultati, in termini occupazionali”.

In effetti se, come si dice, sarebbero stati organizzati corsi di Formazione professionale “fantasma”, sarebbe interessante capire che fine hanno fatto i fondi pubblici destinati ai discenti: questo, in effetti, è un punto della vicenda sul quale non riscontriamo molta attenzione.

“Per decenni – conclude Penna – dalle ‘casse’ regionali siano usciti centinaia di milioni ogni anno senza che nessuno o pochissimi sollevassero il problema della loro efficacia in termini di risultati occupazionali, senza valutare la sostenibilità dei costi, né la qualità dell’offerta formativa: un fiume di denaro pubblico che non è servito a nulla e su cui adesso interviene la magistratura”.

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