Ars, variazioni di Bilancio: alla fine pagheranno sanità e autistici?/ MATTINALE 211

4 dicembre 2018

I 20 milioni di euro che avrebbero dovuto essere scippati ai disabili non ci sono più. Si è scoperto che sono stati impegnati. Così, per mettere a punto la manovra di variazioni di Bilancio bisognerà scippare 20 milioni di euro ad altre categorie. A chi? Alla sanità in primo luogo: niente più farmaci innovativi e trionfo dei farmaci generici. E altri 3,7 milioni di euro li potrebbero scippare agli autistici. Polemiche sui fondi a Catania: perché solo a questo Comune? Al via la privatizzazione dei sevizi forestali?

Grande confusione, in queste ore, a Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano. Dove sono in corso le trattative, modello ‘assalto alla diligenza’, per le cosiddette variazioni di Bilancio. I soldi di alcuni capitoli di spesa che non sono stati impegnati vanno a rimpinguare i capitoli già azzerati. Polemiche al vetriolo sui 10 milioni destinati al Comune di Catania, con le proteste dei sindaci di altri Comuni in dissesto. Ma il vero caos si riassume in una domanda: da dove verranno presi i soldi per una manovra di variazioni di Bilancio di circa 40 milioni di euro?

E qui, ieri, è andato in scena un mezzo parapiglia. Le nostre sono notizie frammentarie. Perché molto cose si dovrebbero chiarire oggi.

Cominciamo con il dato politico: le variazioni di Bilancio, che avrebbero dovuto essere approvate a scatola chiusa, perché aveva pensato a tutto il Governo, sono naufragate (QUI UN NOSTRO ARTICOLO DI QUALCHE GIORNO FA). Pronto accomodo, i deputati hanno chiesto di vedere come stanno le cose. E hanno fatto bene.

Nella prima stesura del disegno di legge sulle variazioni di Bilancio il Governo aveva trovato – o meglio, pensava di avere trovato – 20 milioni di euro scippandoli dal fondo destinato ai disabili. Ma ieri, in commissione Bilancio e Finanze, il dirigente generale del dipartimento Famiglia, Salvatore Giglione, si è presentato con un documento dal quale viene fuori che questi 20 milioni di euro sono già stati impegnati.

Adesso poniamo una domanda: cosa sarebbe successo se, la scorsa settimana, Sala d’Ercole avesse approvato il disegno di legge sulle variazioni di Bilancio a scatola chiusa? Semplice: che la Regione si sarebbe trovata con una legge di spesa approvata dal Parlamento dell’Isola pari a 40 milioni di euro con 20 milioni di euro mancanti…

Insomma, per dirla tutta, la rivolta dei parlamentari contro il Governo e contro il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che avrebbero voluto impedire alle commissioni legislative di esaminare il disegno di legge sulle variazioni di Bilancio ha fatto risparmiare allo stesso Governo quella che in termini tecnico-giuridici si chiama una gran malafiura… (brutta figura per i non siciliani).

Pericolo passato. Resta, però, il problema. Visto che il dottore Giglione ha spiegato che i 20 milioni di euro per i disabili non possono essere tagliati bisognerà scipparli ad altre categorie. A chi?

Qui entriamo nel campo delle indiscrezioni. Che nel mestiere di cronista politico sono inevitabili.

Circa 8 milioni di euro il Governo – tanto per cambiare – potrebbero essere scippati alla sanità. Il Governo di Nello Musumeci avrebbe deciso: niente più farmaci innovativi. Sulla sanità siciliana, già all’osso, si risparmiano altri 8 milioni di euro!

Il messaggio è chiaro: chi è ricco i farmaci innovativi se li pagherà da sé. Negli ospedali pubblici siciliani ci si curerà con i farmaci non innovativi. E magari con i farmaci generici: olè! L’importante è non farlo sapere ai siciliani. Se state leggendo questo articolo dimenticate questo passaggio sui farmaci…  

Per la cronaca, la sanità siciliana è il muro basso. E’ da lì, da Fondo sanitario regionale che sono stati presi i soldi negli ultimi anni per sopperire ai tagli dello Stato.

Ricordate i ‘Patti scellerati’ firmati da Rosario Crocetta con il Governo Renzi? Sono i ‘Patti’ del giugno 2014 e del giugno 2016. Soldi della Regione siciliana finiti a Roma.

A questo si aggiunge lo scippo annuale un miliardo e 300 milioni di euro e rotti per ‘risanare’ i conti dello Stato che non si risanano mai.

Secondo voi tutti questi soldi che mancano dal Bilancio della Regione chi li ha pagati? Risposta semplice: quasi tutti la sanità siciliana.  

Con i fondi della sanità siciliana si pagano buona parte dei mutui della Regione, si pagano i precari, si paga una parte dei dipendenti delle società regionali (QUI UN NOSTRO ARTICOLO). E tante altro cose.

Quanti soldi hanno scippato, fino ad oggi, alla sanità siciliana? Solo due categorie di persone conoscono tutta la storia: gli alti dirigenti della Regione e giudici della Corte dei Conti. Noi comuni mortali lo possiamo solo immaginare.

Ci sono solo pochi momenti in cui qualcosa si riesce a capire: quando la politica siciliana – Governo e Ars – debbono trovare i soldi per pagare qualcosa o qualcuno in frett’e furia: e questo è uno di questi momenti.

Così avrebbero deciso di scippare altri 8 milioni di euro alla sanità siciliana.

E agli altri 12 milioni di euro? Da quello che abbiamo capito, ci sarebbero altri 3,7 milioni di euro che non sono stati spesi per gli autistici. Perché non sono stati spesi questi soldi per gli autistici è un mistero: ma non li hanno spesi. E adesso li vorrebbero ‘tecnicamente’ scippare agli autistici. 

Altri 6 o 7 milioni di scipperanno qua e là.

A questi 18-20 milioni di aggiungeranno altri 20 milioni di euro di soldi non spesi. Come possa fare una Regione ormai finanziariamente ridotta all’osso a non aver speso, con la ‘malura’ che c’è in Sicilia, 40 milioni di euro (a tanto ammonta la manovra di variazioni di Bilancio) non riusciamo a capirlo: ma tant’è.

A chi andranno ‘sti 40 milioni di euro? E qui si aprono le danze. A quanto pare 10 milioni di euro andranno al Comune di Catania per pagare gli stipendi ai dipendenti della stesso Comune. Sennonché, ieri, i vertici dell’ANCI Sicilia (Associazione nazionale dei Comuni Italiani) hanno fatto notare, sommessamente, che i Comuni siciliani che non possono pagare gli stipendi sono 40, forse anche 50.

Ci sarebbero anche le nove ex Province siciliane senza soldi per le quali, però, non è previsto nemmeno un euro nella manovra di variazioni di Bilancio. Perché? Così ha deciso il Governo Musumeci.

Insomma, il Comune di Catania viene prima di altri Comuni e prima delle nove ex Province. Perché? Perché è la città del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Non vi basta come motivazione?

E poi, via, 6,2 milioni – dei 10 milioni destinati al Comune di Catania – erano già ‘etnei: gliene stanno aggiungendo, di milioni di euro, altri 3,8.

Sarà così? Stamattina, all’Ars, arriverà una delegazione di sindaco di Comuni in dissesto  pre-dissesto. Si attende un mezzo parapiglia.

In tutto questo bailamme  il Governo regionale siciliano ha trovato anche il tempo di avviare una sorta di privatizzazione della forestazione. Vero è che ci sono gli operai della Forestale. Ma ci sono anche tante belle società private che si improvvisano specializzate in lavori di forestazione e che vorrebbero cominciare a cimentarsi nel settore, sostituendosi agli operai della Forestale. 

Stiamo inaugurando una nuova ‘èra’: la forestazione privata. Si cominciò così, alla fine degli anni ’90 del secolo passato, con la Formazione professionale, quando i privati cominciarono a sostituirsi, piano piano agli Enti formativi storici. I risultati, oggi, sono sotto i nostri occhi: 8 mila dipendenti della Formazione licenziati e la Formazione nelle mani di nuove società ed enti privati. Fine della Formazione professionale pubblica. 

Sarà così anche con la forestazione? Il SIFUS – il sindacato dei Forestali che si batte per la stabilizzazione degli operai di questo settore – ha lanciato l’allarme qualche giorno fa. A noi sembrava una cosa esagerata. Ci siamo sbagliati. Siamo davanti al tentativo di iniziare a privatizzare le attività forestali.

Anche nella Forestale finirà come con la Formazione professionale? Visto che hanno fatto ‘fallire’ alcuni Enti formativi no profit (‘novellando’ la materia, come dicono gli esperti), faranno anche ‘fallire’ le attività forestali pubbliche?

Oggi ne sapremo di più, perché il parlamentare Vincenzo Figuccia terrà una conferenza stampa nella quale si affronterà anche questo argomento.

 

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