Palermo tra rifiuti, amianto, appalti ferroviari eterni e senza opposizione/ MATTINALE 150

3 ottobre 2018

Il vero problema di Palermo non sono i rifiuti per le strade, la sporcizia, le discariche a cielo aperto con le lastre di amianto che si sfaldano, gli appalti ferroviari che hanno distrutto la città. Il vero problema è l’assenza di un’opposizione in grado di dare speranza ai cittadini

Lo sfregio del Chiosco Ribaudo, in Piazza Castelnuovo (Piazza Politeama per i palermitani) è solo l’ultimo episodio di una città – Palermo – ormai alla deriva (QUI IL NOSTRO ARTICOLO). Si rimane basiti, ad esempio, nel vedere quello che succede in questi giorni nel quartiere di Pagliarelli. Dove cumuli di lastre di amianto giacciono abbandonati in strada.

Racconta al Giornale di Sicilia on line Giovanni Pitisi, componente del comitato civico di questo disastrato quartiere:

“Le lastre sono state in parte sbriciolate dalle auto in corsa e ciò è molto pericoloso visto che, come si sa, la polvere di eternit è cancerogena. Ogni tanta la RAP rimuove i cumuli di rifiuti. Purtroppo ogni giorno mamme e bambini sono costretti a passeggiare tra immondizia di ogni tipo. Gli abitanti della zona hanno avvistato dentro casa topi e sono molto allarmati per la l’igiene e salute pubblica delle strade del quartiere. Non vediamo mai uno spazzino che pulisce le strade, che sono troppo sporche”.

La presenza di amianto non è una prerogativa di Pagliarelli. Lo scorso aprile è stato scoperto un deposito di amianto a Borgo Nuovo (QUI IL VIDEO DELLA CONSIGLIERA COMUNALE SABRINA FIGUCCIA). E altri casi si registrano qua e là.

Non si capisce – per citare un altro esempio – che fine farà la sede dell’ormai ex centro meccanografico del Banco di Sicilia, in via Serradifalco. Edificio abbandonato da anni, realizzato in un periodo in cui non c’era l’attuale sensibilità verso i pericoli rappresentati dall’amianto. Che senso ha abbandonare così un edificio? Può creare problemi ai cittadini? Non si capisce. E, soprattutto, non è un fatto che interessa. Punto.

Tantissime strade di Palermo sono piene di immondizia. Con la scusa di una raccolta differenziata dei rifiuti che definire tragicomica è poco, sono stati eliminati tanti cassonetti dell’immondizia. Il risultato è che, là dove c’erano i cassonetti, ora c’è l’immondizia per strada!

I cumuli di immondizia vengono raccolti, bene che vada, ogni settimana. Il problema è che le strade rimangono sporche e puzzolenti. Ma di questo problema, agli attuali amministratori comunali, non gliene può fregare di meno.

Così come non gliene frega niente delle strade tutte buche. Dove sono i soldi per rimetterle in sesto? Non servono a questo le contravvenzioni stradali?

L’unico argomento che impegna, in questi giorni, sindaco e assessori, è quello di trovare nuovi modi per scippare soldi dalle tasche dei cittadini. La ZTL e le strisce blu non bastano più. Per fare ‘cassa’ l’amministrazione comunale ha riempito di autovelox la città: gli ultimi due sono stati piazzati sulla Circonvallazione. Multe, multe, multe…

In tutto questo la Corte dei Conti e i Revisori dei conti ‘inseguono’ l’attuale amministrazione comunale, chiedendo al sindaco Leoluca Orlando e agli amministratori delle società comunali conto e regione dei ‘buchi’ di Bilancio che si dilatano di giorno in giorno.

Tra uffici comunali e società collegate allo stesso Comune, qualche anno fa, si contavano circa 20 mila dipendenti, 3 mila in più di tutta la Regione siciliana. Nessuno sa a quanto ammonta oggi il numero dei dipendenti diretti e indiretti del Comune di Palermo, dal momento che, con la scusa che si tratta di società di capitali – partecipate dal Comune, certo, ma sempre società per azioni! – le assunzioni non seguono i concorsi pubblici, ma i capricci clientelari di politici e sindacalisti.

In una città in sostanziale default – ‘Capitale’ di una Regione siciliana che è ‘più fallita’ del Comune di Palermo (anche alla Regione i giudici della Corte dei Conti si fanno sentire…) – proseguono senza sosta gli appalti ferroviari, di fatto i veri ‘valori’ della sinistra cittadina.

Il Passante ferroviario ha ‘inghiottito’ oltre un miliardo e 200 di euro e, dopo anni di scavi, di trincee, di spettrali stazioni (al cui cospetto i quadri di Mario Sironi sono manifestazioni di allegria…), di buchi nell’acqua, di palazzine lesionate e abbandonate, di incredibili disagi per i cittadini, insomma dopo questo e altro non c’è nemmeno il collegamento con l’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’ (già Punta Raisi), la cui apertura viene rinviata di mese in mese.

Non parliamo del disastro dell’Anello Ferroviario: oltre 100 milioni di euro spesi per avere, sì e no, il 20% dei lavori realizzati, tra strade chiuse (via Roma, via Emerico Amari, via Sicilia), negozi chiusi, disagi per i cittadini, caos. E, naturalmente, lo sfregio continuo di Piazza Politeama privata degli alberi, trasformata in un cantiere per un’opera che, forse, vedrà la luce tra una decina di anni.

Ma, nella Palermo orlandiana-renziana del centrosinistra – con la ‘sinistra’ di Rifondazione comunista che cerca disperatamente uno ‘strapuntino’ in Giunta per chiudere in bellezza (per loro) un’esperienza di sinistra iperfallimentare – ciò che conta non sono le opere pubbliche da completare, ma quelle da appaltare.

Così in questi giorni si assiste a una scena di totale incomunicabilità tra amministrazione comunale e cittadini di Mondello e Partanna Mondello. Questi ultimi, dopo tre o quattro allagamenti degli ultimi mesi, in barba ai politici che non li rappresentano più, hanno organizzato una manifestazione di protesta. Chiedono al Comune interventi per affrontare il problema del dissesto idrogeologico.

Storia antica, quella degli allagamenti di Mondello e Partanna Mondello (COME POTETE LEGGERE QUI). Problemi aggravati negli ultimi anni da un’amministrazione comunale disattenta, intenta solo a gestire lucrosi appalti.

E infatti il paradosso è tutto lì: da una parte i cittadini di Mondello e Partanna Modello che protestano, perché temono che, tra un allagamento e l’altro – allagamenti che ormai si verificano ogni volta che piove – prima o poi ci scapperà il dramma; dall’altra parte c’è una grottesca amministrazione comunale che a Mondello vuole portare le linee di Tram, cioè altri appalti…

Quello che colpisce, tra amianto, immondizia nelle strade, interi quartieri della città al buio, trincee e e scavi che creano il caos è il vuoto della politica. All’abbandono e all’appaltismo  dell’amministrazione comunale renziana di Orlando non c’è, oggi, un’alternativa credibile.

Il centrodestra, al Comune di Palermo, è scomparso. Da quando in Forza Italia è ricomparsa la faccia sempre più appesantita di Gianfranco Miccichè, i berlusconiani di Palermo hanno riportato le lancette della storia di vent’anni indietro. I forzaitalioti ‘pascolano’ silenziosi tra appalti ferroviari, varianti urbanistiche, Prusst riemersi dalle ombre ‘diegocammaratesche’ e altre operazioni varie. Di politica non si parla. Solo ‘biada’…

Il PD cittadino è ormai un’aporia politica. Da due mesi ‘pompano’ la Leopolda sicula di Davide Faraone che vedrà in prima fila Graziano Delrio e Leoluca Orlando: l’oltretomba della vecchia politica-politicante che cerca di far credere di essere ancora in vita…

I grillini di Palermo sono un mezzo disastro. Oltre alla finta opposizione non vanno: qualche documento sui ‘buchi’ di Bilancio (ma senza insistere troppo), qualche foto dell’immondizia. Ugo Forello e gli altri quattro consiglieri comunali pensano di prendere il posto di Orlando non sulla base di un progetto politico, ma in forza della legge sulla caduta dei gravi applicata alla politica:

“Chi debbono votare i palermitani se non noi?”, pensano.

Nessuna opposizione seria, nessun progetto di cambiamento, grillini già gattopardini scalpitanti in attesa del proprio turno…

Serve o no, a Palermo e alla Sicilia, qualcosa di nuovo?

Intanto sulla rete impazza un video con il sindaco Orlando che balla, balla, balla…

IL SINDACO LEOLUCA ORLANDO CHE BALLA  

 

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