Disastro Formazione in Sicilia, USB, Cobas e Gli Irriducibili attaccano Musumeci: “Sappia che il responsabile è lei”

21 settembre 2018

Si inasprisce la vertenza sulla Formazione professionale e sulle Politiche del lavoro. USB, Cobas e Gli Irriducibili rompono gli indugi e fanno sapere al presidente della Regione che il responsabile è lui. “Non faremo sconti a nessuno in mancanza di un’immediata inversione di rotta. Daremo battaglia per il settore in ogni sede e presidio di legalità in questa Regione e in questa nazione”  

da Sandro Cardinale (Esecutivo Confederale USB Sicilia),
da Maurizio Galici (Cobas Lavoro Privato Sicilia)
e da Gianfranco Bono (Gli Irriducibili della Formazione professionale)
riceviamo e pubblichiamo

Adesso basta! Imperativo categorico!

La denuncia del mancato utilizzo di milioni di euro, dissolti per interessi politico/clientelari ha provocare un disastro socio economico per migliaia di lavoratori e un azzeramento del settore della Formazione Professionale.
Siamo al cospetto del perseguimento endemico e sistematico d’interessi biechi e disdicevoli da parte di accozzaglie di filibustieri politici dell’Ars.

Da un quotidiano apprendiamo, basiti, della perdita di ingenti finanziamenti europei, articolo a firma del direttore del Il Giornale, Alessandro Sallustri, a cui fa da contraltare l’assessore regionale, Roberto Lagalla, intento a pontificare il suono della Campanella presso l’Associazione Nuovo Cammino, un ente di formazione professionale balzato come tanti altri agli onori delle cronaca giudiziaria, riconducibile alle ‘Politiche Professionali’, di notabili, esponenti dell’allora corrente politica PD innovazione; lo stesso PD che detiene, sin dall’inizio della legislatura, per dare continuità all’opera di sfacelo, la Presidenza commissione Lavoro e Formazione dell’Assemblea regionale siciliana, il cui presidente è indagato dalla Procura di Catania.

Appare probabile che il Presidente della Regione, Nello Musumeci, di fronte alla notizia dei milioni di euro non utilizzati possa urlare alla montatura, al raggiro politico da parte di altre forze oscure. Cogliamo da tempo un silenzio irresponsabile del presidente sulla questione Formazione, al netto del chiedere furbescamente con una dichiarazione d’intento al Ministro del Lavoro interventi sull’emergenza conclamata.

In tutto questo l’assessore Lagalla firma gli accordi carbonari con Cgil, Cisl e Uil, in un reciproco prestarsi il fianco e facendo scudo con un accordo di ‘macelleria sociale’, utile ad alimentare un sistema consociativo e di commistioni in spregio a qualsivoglia ordine. Il tutto nel caos voluto, atto a confondere gli operatori della Formazione e l’opinione pubblica, lasciando intendere di aver salvato le tutele occupazionali, quando invece il comparto è in preda al clientelismo esasperato e alla commistione di interessi, particolari e speculativi.

Lei, Presidente Musumeci, ha la responsabilità politica e l’obbligo morale di adoperarsi con ogni urgenza, senza alcuna retorica e mistificazione, della drammatica realtà tangibile in cui versa il settore della Formazione professionale della Sicilia. A lei, come all’assessore Lagalla e al suo governo non è chiaro che la soluzione politica riguarda l’intero comparto delle Politiche Attive del lavoro (Interventi e Servizi): è inaccettabile, infatti, la perdita di milioni di euro destinati alla possibile riqualificazione e riconversione del personale Formazione Professionale e Politiche attive, sostegno al reddito, incentivi all’esodo ecc..ecc…ecc..

A tutto ciò si è preferito, da fedeli ‘ascari’, un disegno politico preciso, mirato a favorire ulteriormente il collasso per il solito scambio di favori con il governo nazionale e partiti di governo, dimenticando il ruolo strategico della Formazione in questa Regione, e la realizzazione delle Politiche attive del lavoro. Non assisteremo impassibili a suoni della ‘campanella’ a figli e figliastri, con la platea a guardare il caos del dipartimento della Formazione, vedesi Albo degli operatori (nell’anno 2018 emesso ben 3 volte con i soliti refusi come, ad esempio, nominativi di personale ormai deceduto, in pensione e fuori dal sistema)”.

Il Presidente Musumeci e l’assessore Lagalla devono sapere che migliaia di lavoratori, figli di questa Regione, non dormono da anni, con danni economici familiari e fisici irreversibili, molti ancora piangono i loro cari.
Non accettiamo alcuna forma di pavoneggiamento mediatico su una problematica molto seria. Lei, da navigato politico, sa che è facile prendere in giro poche persone per molto tempo, mai in molte persone per poco tempo.

Non faremo sconti a nessuno in mancanza di un’immediata inversione di rotta. Daremo battaglia per il settore in ogni sede e presidio di legalità in questa Regione e in questa nazione.

Per la confederazioni USB, per i COBAS Lavoro Privato Sicilia e per Gli Irriducibili della Formazione professionale contano i fatti!

A Lei, Presidente, addossiamo tutte le responsabilità del suo ruolo e delle incurie degli assessori del suo governo, per il caos, il disordine burocratico e amministrativo, le furbizie “sgamabili” in un settore così delicato della Regione.

Valuti Lei come reperire le risorse necessarie ed intervenire per salvare il settore e dare Politiche attive del lavoro ai Siciliani e lavoro agli operatori. Diversamente non le resta altro che dimettersi!

 

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