Diario di un cronista a Palermo/ A 68 anni, senza pensione, tubi di metallo in spalla per cadere a terra

11 agosto 2018

I fatti che raccontiamo sono accaduti ieri pomeriggio. Cose normali di un’Italia che normale non è più. Un signore di 66 anni, un po’ malconcio, costretto a lavorare perché esodato. Trasporta tubi di ferro che, forse, pesano più di lui. Non ce la fa a finisce a terra. Come si fa a non pensare a chi ci ha ridotti così?

Palermo, quartiere Zisa, 17 e 30 circa del pomeriggio di ieri. Con l’automobile percorriamo un viuzza stretta. Procediamo a passo d’uomo perché davanti a noi c’è un signore anziano stracarico di tubi di metallo. A un certo punto, o per stanchezza, o perché forse, davanti a sé, ha trovato qualche impedimento (forse una moto sbucata improvvisamente dal marciapiede: così almeno ci sembra), si blocca, comincia a barcollare e… finisce a terra con tutto il carico di metallo!

Scendiamo dall’automobile e proviamo a soccorrerlo:

“Niente – ci dice – carivu. Ogni tanto è accussì. Mi stanco e finisciu ‘nterra. Vero è che avi ‘na vita chi travagghio. Sempre il manovale. Ma ora l’età c’è. E ci su certi matini ca un mi puzzu manco catamiari“.

Osserviamo:

“Non è pesante, per lei, un carico così?”.

Si passa la mano sulla fronte e ci risponde:

Picchì secunnu lei unnu saccio che è pisanti? E cavissi ‘a fari? Cu l’anni chi haiu – ci dice che ha sessantase anni – avvisi a stari cu li me niputi ‘a casa. Quattru n’haiu, di niputi. Tutti nichi. ‘Mmeci sugnu ancora ca’ a ghittari sangu“.

Ci racconta che, tre anni fa, ha perso il lavoro. “Ma cu ‘sta leggi chi misiru mi rissiru che unn’è ura di pinsione. Mi rissiru ca ci vonnu natra para r’anni. E chi fa, nu frattampu un mancio?“.

Insomma, abbiamo capito che è un esodato. In verità un po’ mal ridotto.

Nel frattempo è arrivata un’altra automobile. Dentro c’è un tizio nervoso che impreca ripetutamente. Questo avviene mentre stiamo aiutando il signore anziano a trasportare i tubi di metallo.

Il tizio scende dalla sua auto e si avventa su di noi. All’inizio è furente. Poi, quando vede la scena del signore anziano che deve trasportare i tubi in metallo, chiede:

“Che succede’”.

Illustriamo tutto in pochi secondi.

“Aiutiamolo!”, dice.

“E’ quello che stiamo facendo”, replichiamo.

“Dove deve arrivare”, chiediamo al signore anziano.

“Qui, a due passi, dietro questa via”.

Ci pinsamu nuatri“, dice il signore un attimo prima furente.

Nel frattempo è arrivata una terza auto. Il tizio che la guida è ancora più furente del primo. Grida:

C’amu a cumminari?“.

Il primo tizio – che ormai si è convertito alla bontà – invita il secondo automobilista ad avere umanità: ma lo fa in tono piuttosto aggressivo:

Stamu aiutannu un cristiani anzianu  e malu cumminatu – gli dice – quindi caimmati ‘u sangu. Aspetta e statti mutu“.

Più chiaro di così…

In un paio di minuti è tutto risolto. Il signore anziano ci ringrazia. Tornati in auto non possiamo fare a meno di pensare a Mario Monti, ad Elsa Fornero, a Matteo Renzi e al suo PD con il suo Jobs Act, a Tito Boeri che vuole “riformare” il sistema delle pensioni: a tutta questa brava gente che, nel nome della ‘Grande Europa dell’euro’, ha creato 13 milioni di poveri, di cui 5 milioni indigenti.

Monti ed Elsa Fornero ce li siamo tolti di davanti: ma, fino a ieri sera, in TV, c’era ancora Renzi che parlava, parlava, parlava: e parlava – pensate un po’ – a nome di “una sinistra moderna, attenta ai cambiamenti della società”.

Come no: più attento di lui…

Ieri sera in TV non c’era Tito Boeri: ma è questione di qualche giorno: sì, la RAI tornerà a intervistarlo, il professore bocconiano tornerà a illuminarci con la sua sapienza, così come ci illuminano i luminari Giavazzi & Alesina sulle colonne del Corriere della Sera: conti italiani in ordine – predicano i due geni dell’economia europeista – disciplina di bilancio, tagli agli sprechi, riforma del welfare, seguire alla lettera le indicazioni dell’Unione Europea, il Fondo Monetario Internazionale non ci perde di vista e bla bla bla.

E, soprattutto, pensiamo all’aspettativa di vita che in Italia è aumentata, come ci ricorda l’Inps…

… e un signore anziano che, per mettere d’accordo il pranzo con la cena, è stato lasciato senza pensione; e che porta in spalla i tubi di ferro e cade per strada.

Che bella Italia!

 

 

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