I rifiuti, il caos targato Governo Musumeci e la follia della discarica a Terrasini/ MATTINALE 115

28 luglio 2018

La Regione non realizza i centri di compostaggio, ma avrebbe voluto mandare a casa i sindaci dei Comuni che non sanno dove trasferire l’umido da ‘compostare’. La Regione taglia i fondi ai Comuni e vuole fare pagare agli stessi Comuni il costo del trasferimento dei rifiuti fuori dalla Sicilia. Poi c’è la follia della nuova discarica a Terrasini. E altre nuove discariche di cui i siciliani non sano nulla… Musumeci, Cocina, Pierobon: non siete i padroni della nostra Isola!

Nessuno ne parla, ma in Sicilia, sul fronte della gestione (pessima) dei rifiuti va in scena qualcosa di antidemocratico che più antidemocratico non si può. I protagonisti di questa mancanza di democrazia sono il Presidente della Regione, Nello Musumeci, il dirigente generale del dipartimento Rifiuti, Salvatore ‘Salvo’ Cocina, e l’assessore con delega ai Rifiuti, Alberto Pierobon.

Che stanno combinando queste tre signori? Di tutto e di più. In primo luogo, hanno cercato di scaricare sui Comuni le proprie inefficienze. La Regione non ha realizzato i centri di compostaggio e le altre infrastrutture indispensabili per effettuare la raccolta differenziata, facendo sparire un miliardo di euro con la gestione commissariale (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).

Va detto, per onestà di cronaca, che le responsabilità della sparizione di questo miliardo di euro sono dei Governi regionali passati.

Il problema è che il Governo Musumeci non ha fatto nulla e non sta facendo nulla per capire in quali tasche sono finiti questi soldi. Perché?

Alla Regione siciliana non c’è più un corpo ispettivo in grado di effettuare indagini amministrative? Quando sarebbe stato abolito?

Il risultato è che molti Comuni della nostra Isola non possono incrementare la raccolta differenziata perché mancano i centri di compostaggio e altre infrastrutture. E cosa ha provato a fare la nostra triade rappresentata da Musumeci, Cocina e Pierobon?

I tre avrebbero voluto mandare a casa i sindaci dei Comuni che non raggiungono certe percentuali di raccolta differenziata! Ipocrisia allo stato puro, come gli ha ricordato qualche tempo fa, in un’intervista a questo blog, il vice presidente dell’ANI Sicilia, Paolo Amenta (COME POTETE LEGGERE QUI).

Mossa comunque bloccata dalla magistratura amministrativa.

In più la triade – sempre Musumeci, Cocina e Pierobon – ha deciso che i Comuni che producono troppa immondizia senza raggiungere certi livelli di raccolta differenziata dovranno portare a proprie spese i rifiuti fuori dalla Sicilia.

Questa è veramente una trovata geniale: i Comuni siciliani sono tutti senza soldi, i pre-dissesti e i dissesti aumentano (l’ultimo è il dissesto del Comune di Catania, con un ‘buco’ da 1,6 miliardi di euro), e adesso gli stessi Comuni dovrebbero trovare i soldi per portare l’immondizia all’estero.

E dove dovrebbero trovare questi soldi i Comuni siciliani? Il Presidente Musumeci non ve lo dice: ve lo diciamo noi: in pratica, anche se non lo dicono a chiare lettere, la triade – sempre Musumeci, Cocina e Pierobon – sta invitando i sindaci a tassare i cittadini con nuove tasse o nuove imposte (magari un bell’aumento della TARI del 30-40%) per trasferire i rifiuti fuori dalla Sicilia. 

Quello che Musumeci non dice è che, negli ultimi cinque-sei anni, i trasferimenti della Regione ai Comuni siciliani si sono ridotti di circa due terzi: il Fondo regionale per le Autonomia locali, infatti, è passato da 900 milioni all’anno a poco più di 300 milioni di euro all’anno. 

Ed è sapendo che i Comuni della nostra Isola sono senza soldi che il Presidente Musumeci, invece di contestare al Governo nazionale lo scippo di 800 milioni di euro di IVA, invita i sindaci a tassare i cittadini per trasferire l’immondizia fuori dalla Sicilia.

Tutto questo non è vergognoso?

 

Ma questo invito a tassare i siciliani Musumeci non ha il coraggio di raccontarlo nelle sue continue interviste nelle quali si cimenta a illustrare il nulla mescolato col niente (che, peraltro, è la vera cifra del suo Governo…), e nemmeno nei comunicati stampa che invia in abbondanza annunciando “immancabili destini”.

Presidente Musumeci: perché non lo scrive con chiarezza ai siciliani che devono essere loro a pagare per le inefficienze del suo Governo e dei Governi regionali del passato in materia di gestione dei rifiuti?

Perché non lo va a raccontare ai cittadini di Catania – che già dovranno pagare 160 milioni di euro all’anno per dieci anni per sanare il ‘buco’ di bilancio del Comune (COME POTETE LEGGERE QUI) – che dovranno essere sempre loro a pagare il trasferimento dei rifiuti della Città Etnea fuori dalla Sicilia?

Ma la cosa più odiosa è il metodo antidemocratico che il Governo Musumeci ha scelto per realizzare le nuove discariche in Sicilia.

Le discariche della nostra Isola sono quasi tutte sature. A partire dal prossimo autunno, o giù di lì, una parte dei rifiuti prodotti in Sicilia dovrà essere inviata all’estero (come già ricordato, a spese dei cittadini). Questo bizzarro ‘export’ durerà almeno due anni.

Nel frattempo, in attesa che decolli la raccolta differenziata, bisognerà realizzare un certo numero di nuove discariche. Quante? Si parlava di una decina. Ma forse si sarebbe deciso di realizzarne qualcuna in meno.

A Palermo, ad esempio – città nella quale la raccolta differenziata è finita a barzelletta – invece di cercare un altro sito è stato deciso di realizzare la settima vasca nella discarica di Bellolampo. Una decisione folle.

Invece di commissariare il Comune di Palermo per manifesta incapacità dell’attuale amministrazione comunale nel realizzare la raccolta differenziata, si è deciso di continuare a inquinare Bellolampo con un settima vasca. Ennesima vergogna!

Così, per altri 4.-5 anni, i 4-5 forse sei mila dipendenti delle società del Comune di Palermo, fonte di voti, a turno, per il centrodestra e per il centrosinistra, resteranno in piedi. Magari aumentando una TARI che, a norma di legge, dovrebbe essere invece ridotta per incapacità del Comune (ma quand’è che l’ex vice presidente del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta, avvia la raccolta delle firme per una sacrosanta riduzione della TARI?).

Secondo voi il Governo Musumeci ha reso noto dove realizzare le nuove discariche? No. Si sa soltanto – e questo è il vero scandalo – che il dipartimento Rifiuti, con un provvedimento molto discutibile firmato dal solito Cocina, ha deciso di realizzare una mega discarica a Terrasini, in un’area turistica e di pregio naturalistico. Altra vergogna! 

Non è un progetto nuovo: ci aveva provato, senza riuscirsi, il Governo regionale di Raffaele Lombardo; ci ha riprovato, senza riuscirci, il Governo di Rosario Crocetta. Ora ci prova l’attuale Governo dello ‘sperto’ Nello Musumeci.

Come finirà? A nostro avviso, male, molto male. Perché gli abitanti di Terrasini e dintorni hanno deciso di alzare le barricate. E hanno ragione da vendere. Perché realizzare lì una mega discarica è veramente una trovata vergognosa!

Tra l’altro, il dirigente generale Cocina – che è un ingegnere e non un giurista – ha scritto e firmato un provvedimento pieno di “visto”, “visto”, “visto”. Ma oltre alle cose che vede lui, l’ingegnere-dirigente generale del dipartimento Rifiuti della Regione dovrebbe spiegare a noi sulla base di quale criterio è stato scelto il sito di Terrasini. E sulla base di quali criteri sono stati scelti altri siti di cui i siciliani non sanno nulla.

E soprattutto, dovrebbe spiegare con quali soldi si dovrebbero realizzare tali siti e con quali gare, supponiamo con evidenza pubblica.

Scrive in un comunicato, a proposito di questo nuovo affare immondizia siciliana fuori dalla Sicilia, il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Giampiero Trizzino:

“Prevedere la decadenza degli organi comunali (sindaco e giunta) come indica l’articolo 3 dell’ordinanza, è una scelta politica e dal nostro punto di vista equivale a lasciare soli i sindaci e i cittadini, scaricando il peso dell’emergenza sui Comuni”.

“Dalla Regione – conclude Trizzino – vorremmo sapere perché, se le amministrazioni comunali sono chiamate a contrarre con ‘qualsiasi impresa abilitata’ al trasporto dei rifiuti fuori dall’Isola, il Dipartimento ha deciso di pubblicare una manifestazione di interesse, alla quale hanno risposto quattro aziende, una delle quali sotto indagine come riportato dalla stampa”.

Queste cose, ingegnere-dirigente Cocina, si fanno all’insegna della chiarezza.

Ci vuole chiarezza quando si parla di denaro pubblico. E ci vuole chiarezza quando si individuano i siti dove localizzare nuove discariche. In quest secondo caso serve il consenso delle comunità: consenso che a noi, nella vicenda di Terrasini, sembra non ci sia.

Com’è la storia, ingegnere-dirigente generale Cocina: Musumeci e Pierobon hanno mandato avanti lei, o quella di Terrasini è una sua iniziativa autonoma, visto che anche lei arriva dalla scuola degli ‘sperti’ di Catania?

Ci spiegate come stanno le cose?

Foto tratta da 5stellenews.com

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