Al via in Sicilia il primo impianto di zucchero di Stevia, il dolcificante naturale che non fa ingrassare

4 luglio 2018

Questo zucchero non solo non alza i valori glicemici, ma ha anche un effetto ipotensivo (abbassa la pressione sanguigna). L’impianto di essiccazione ad energia solare, spettacolare esempio di innovazione, viene inaugurato oggi a Licata, in provincia di Agrigento, alla presenza del chimico del Cnr Mario Pagliaro e del suo team. Ed è lo stesso Mario Pagliaro che ci svela i segreti di questa tecnologie e dello zucchero di Stevia

L’energia solare, si ripete da tempo, è il futuro migliore della Sicilia. In particolare, se utilizzata insieme con la bioeconomia: ovvero se usata per la valorizzazione delle risorse biologiche del territorio, che poi sarebbero quelle dell’agricoltura e della pesca. E’ il caso della Stevia, pianta dalla quale si ottiene l’omonimo edulcorante naturale presente nei migliori dolcificanti per cibi e bevande (nella foto sopra il campo sperimentale di Stevia a Licata).

Un tema affrontato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e, in particolare, dal chimico Mario Pagliaro (gli studi del suo team sono noti in tutto il mondo, se è vero che Pagliaro è uno dei ricercatori italiani più citati a livello globale).

Oggi Mario Pagliaro (nella foto sopra) e suo team sono a Licata, in provincia di Agrigento, dove si inaugura il primo impianto ad energia solare per l’essiccazione di piante officinali: parliamo di alcune piante che, per secoli, sono state le uniche medicine disponibili per curare le più svariate patologie.

A volere l’impianto è un’innovativa startup siciliana a vocazione agroindutriale guidata da Vincenzo Morreale. La prima pianta ad essere essiccata è la già citata Stevia. 

Abbiamo posto a Pagliaro alcune domande.

Essiccazione ad energia solare. Ci spiega di cosa si tratta?

“Si tratta di una tecnologia tanto semplice quanto efficace e versatile che può essere utilizzata tanto per riscaldare e deumidificare gli ambienti che per essiccare, con grandi vantaggi pratici, foglie e frutti. In pratica, si utilizzano dei leggeri collettori solari al cui interno l’aria si riscalda rapidamente al sorgere del sole e poi sempre più nel corso della giornata. L’aria viene convogliata sulla biomassa che si vuole essiccare, contenuta all’interno dell’essiccatore chiuso. Questo fa sì che, a differenza di quanto avviene, ad esempio, con l’essiccazione dei frutti esposti alla luce del sole, l’essiccazione avvenga senza alcun degrado delle biomolecole indotto dalla luce solare”.

Perché la Stevia e perché è importante essiccarla?

“Perché la Stevia è la migliore alternativa possibile allo zucchero: è un potente e benefico dolcificante naturale che non alza i valori glicemici nel sangue, non fa ingrassare ed ha addirittura un leggero effetto ipotensivo (fa calare leggermente la pressione sanguigna). La domanda da parte di aziende e famiglie è enorme, e l’offerta fatica a stargli dietro. Una ragione è che la pianta, originaria del Sudamerica, non può essere coltivata tutto l’anno, ma solo nei mesi primaverili ed estivi: da qui l’esigenza di essiccarla creando una scorta durevole che consenta di far fronte alla domanda che si estende appunto a tutto l’anno”.

Pensando all’agricoltura siciliana a noi viene in mente la Piana di Catania, oppure Menfi o Ribera o, ancora, le vigne del tTapanese. Come mai questo impianto entra in funzione a Licata?

“Perché qui ha sede l’azienda guidata da giovani che hanno creduto nell’energia solare al servizio delle bioproduzioni. In realtà, la prima azienda siciliana che utilizza la ventilazione solare per essiccare vegetali si trova San Cono, in provincia di Catania, zona della nostra Isola nota per la produzione di fichidindia. Questa azienda utilizza la ventilazione solare, con risultati straordinari, per essiccare i cladodi (le pale di ficodindia) per ottenere il prezioso nopal. La ragione è la stessa: collaborava con l’azienda di Licata che coltiva la Stevia e che ora si accinge anch’essa ad usare questa tecnologia”.

Perché queste tecnologie in Sicilia non le conosce quasi nessuno?

“Le conoscono in pochi: ma chi le conosce, come nel caso dell’azienda di San Cono, le usa. La tecnologia sarà presto utilizzata in tutta la Sicilia per gli usi più disparati. Ad esempio, per essiccare prima e meglio il grano e il foraggio per gli animali. C’è sempre una fase in cui a fare da pionieri sono in pochi: ma poi, se una tecnologia funziona e conviene, viene adottata da tutti. Piuttosto, parlando di mancanza di conoscenza, mi consenta un’altra osservazione”.

Prego.

“Se c’è una cosa che è poco conosciuta e largamente sottovolutata sono le potenzialità di innovazione dei nostri giovani. Due di loro hanno realizzato praticamente da zero un sistema di controllo digitale con cui adesso un’azienda agricola siciliana irriga a goccia oltre 100 ettari di terreno utilizzando soltanto l’energia fotovoltaica. Hanno persino ridotto della metà il consumo di acqua perché, adesso, con un sensore da pochi euro inserito nel terreno, sono in grado di irrigare solo quanto basta a bagnare l’apparato radicale. Utilizzare più acqua significherebbe solo buttare via la stessa acqua e sciupare energia. Questo sì che non lo sa nessuno: gli abbiamo dedicato il nostro ultimo lavoro sull’Internet dell’energia rinnovabile. Un caso simile, ma non così evoluto, lo abbiamo trovato solo in Australia”.

Sotto, foglie di Stevia stese sul vassoio dell’essiccatore, prima dell’essiccazione


 

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti