MATTINALE 59/ Prendiamone atto: lo Stato italiano favorisce le diseguaglianze

22 maggio 2018

Nonostante i riproponimenti, lo Stato italiano, contraddicendo la Costituzione del 1948, agevola le diseguaglianze. Basti pensare alle differenze economiche e sociali tra Centro Nord e Sud, con quest’ultimo che, a partire dall’avvento della cosiddetta Seconda Repubblica, è stato del tutto abbandonato  

In queste convulse ore che precedono la formazione del nuovo Governo una parola d’ordine viene lanciata dalla politica: lotta alle disuguaglianze. Vasto, vastissimo programma.

Per lavorarci seriamente bisogna aver chiare alcune cose.

Stando alla nostra Costituzione (art. 3, I comma), tutti gli italiani sono uguali davanti alla legge. Bella enunciazione, ma molto spesso priva di reali contenuti. In alcuni casi basta avere infatti un buon avvocato e la legge non si applica ad alcuni e si applica ad altri.

Comunque poiché questo è l’unico precetto positivo prendiamolo per buono. Ovvero facciamo finta che tutti gli italiani abbiano interiorizzato questo precetto.

Il concetto di uguaglianza tra gli italiani si ferma qui. Io, per esempio, non mi sento affatto uguale agli altri. Io mi sento superiore a tutti gli altri, solo che una serie di sfortunate circostanze non mi ha consentito di occupare nella società quel posto più eminente che la mia intelligenza e le mie capacità mi avrebbero potuto far raggiungere. Questo mio ragionamento è comune ad altri 60 milioni di italiani.

Poiché, a differenza dell’uguaglianza davanti alla legge, che ha una tutela processuale davanti alla Corte costituzionale, tutti gli altri precetti previsti dalla stessa Costituzione (esempio: art. 3, sec. comma: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale” /Art.4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro”) non sono giuridicamente azionabili davanti alla stessa Corte quando vengono violati, campa cavallo.

Lo Stato italiano, la Repubblica, per primo non ha mai fatto e non fa il suo dovere costituzionale e agevola e favorisce ogni tipo di diseguaglianza tra cittadini e cittadini, tra zone e zone del Paese, lasciando che le disuguaglianze storiche maturate quando questi nobili precetti non c’erano, rimangano tali, anzi aumentino.

Cambierà, vedrai che cambierà, forse un giorno forse un altro, ma vedrai che cambierà.

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