MATTINALE 57/ Il Sud abbandonato facilita il controllo dell’Italia da parte della UE

19 maggio 2018

E’ inutile che ci prendiamo in giro: è l’Unione Europea dell’euro che, attraverso la Presidenza della Repubblica, sta provando in tutti i modi a bloccare il Governo Di Maio-Salvini. E’ l’Europa che, sempre mediante il Quirinale, proverà a imporre ai grillini e ai leghisti il nome del capo del Governo. Che fare? La soluzione ci potrebbe essere…  

“Un’ingiustizia nazionale è causa della rovina di una nazione, tuonava Gladstone alla Camera dei Comuni”.

Quanto è vero! La scelta scellerata della monarchia sabauda, all’atto della costituzione del regno di Italia, di soggiacere agli egoismi di chi, al Nord, stava bene e voleva stare meglio, e permettere che si creassero e mantenessero, anche con la forza, due mezze Italie, una moderna, e l’altra sottosviluppata, è sicuramente un’ingiustizia nazionale.

Il prezzo che, dall’Unità ad oggi, gli “italiani” hanno pagato è stato alto, ma oggi, nel confronto impietoso con nazioni forti perché il benessere e la ricchezza sono uniformemente distribuite, diventa tragicamente altissimo.

L’Italia si trova oggi nelle condizioni in cui si trovava il Mezzogiorno 150 anni fa. Prende ordini, subisce decisioni dal’esterno, cede senza adeguati contraccambi quote do sovranità, è in mano ad ascari, insomma è aggiogata al carro di Francia e Germania, i vincitori, che comandano a Bruxelles.

Una cosa è avere 60 milioni di cittadini con pari diritti e pari forza contrattuale, altra cosa avere 30 milioni di cittadini che sfruttano 30 milioni di paria. Non c’è partita. E il meccanismo mai dismesso dello sfruttamento del Sud oggi si decuplica ed enfatizza.

Nei trattati internazionali infatti il Nord puntualmente esporta prodotti industriali e il Sud puntualmente importa prodotti alimentari che, in poco tempo, lo ridurranno a livello dei palestinesi.

E guai a ribellarsi!!

Guai a fare scelte politiche che mettono a rischio questo meccanismo collaudato.

Guai se una forza politica antieuropea vince le elezioni e mette in discussione tutto.

Arriva l’Europa(= potentati finanziari politici ed industriali) e ti vanifica le scelte del popolo sovrano.

Le cose stanno così: il Presidente del Consiglio NON PUO’ ESSERE il vincitore delle elezioni: va scelto dall’Europa, comunicato al Presidente  della Repubblica Mattarella che lo gira a Di Maio e Salvini che, non per loro scelta, ma per imposizione di terzi, devono fare un passo di lato.

Come si rompe il giocattolo? In un solo modo, andando domani da Mattarella, con un accordo politico chiaro e definito, e quindi con una maggioranza parlamentare forte e farsi dare il nome indicato dall’Europa.
Poi, in Parlamento, rovesciarlo.

Fantapolitica?

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