Allarme incendi in Sicilia: siamo a maggio e non ci sono i viali parafuoco

2 maggio 2018

A denunciarlo è il Sifus, il sindacato che si batte per la stabilizzazione degli operai forestali. Il Presidente della Regione, Nello Musumeci, si è impegnato ad operare una svolta in questo settore. Ma, nei fatti, la svolta non c’è stata. Al contrario, complice la commissione Bilancio dell’Ars, c’è stato un taglio di 25 milioni di euro. Risultato: i boschi dell’Isola sono a rischio fuoco. Il papocchio di PD e Movimento 5 Stelle sul contratto integrativo  

Anche quest’anno i boschi della Sicilia sono a rischio incendi. L’attuale Governo regionale di Nello Musumeci, a parole, ha assicurato che è tutto a posto, che i fondi sono stati stanziati e che la realizzazione delle opere di prevenzione del fuoco – a cominciare dai viali parafuoco – è iniziata a metà aprile. Ebbene, oggi 2 maggio, da un comunicato del Sifus, il sindacato autonomo che si batte per la stabilizzazione dei lavoratori del settore forestale, apprendiamo che è ancora tutto è bloccato.

“Infatti – leggiamo in un comunicato del Sifus – senza una Finanziaria che consente di realizzare tutte le giornate di legge nel comparto forestale (mancano 25 milioni di euro) e, soprattutto, senza una parte di risorse immediatamente spendibili per consentire di avviare al lavoro tutti i forestali, compresi i 78isti, al fine di realizzare i viali parafuoco, il rischio di incendi è altissimo, a prescindere dall’avvio puntuale della campagna antincendi e dell’impiego di mezzi aerei”.

Accusa pesantissima, quella lanciata da questa organizzazione sindacale all’indomani dell’approvazione della manovra economica e finanziaria 2018, da parte dall’Assemblea regionale siciliana.

Infatti, da quello che si capisce leggendo il comunicato del Sifus – che, lo ricordiamo, è fatto da lavoratori, cioè da gente che sta non dietro le scrivanie del Governo regionale a discettare di ‘filosofia’, ma nelle aree boscate della nostra Isola – i viali parafuoco non sono ancora stati realizzati.

Fino ad oggi – questa è la realtà descritta nel comunicato di questa organizzazione – abbiamo avuto solo le chiacchiere sulla prevenzione degli incendi, ma non le opere di prevenzione degli incendi.

“In verità – leggiamo sempre nel comunicato – il Governo Musumeci aveva promosso in commissione Bilancio (la commissione Bilancio e Finanze dell’Ars ndr) una proposta che conteneva tutte le risorse utili al comparto per il 2018 da inserire in Finanziaria. la commissione, di dette somme, ha tagliato 25 milioni di euro”.

Apprendiamo, così, che è stata la commissione Bilancio a tagliare i fondi per il settore forestale. 

Non solo.

“In occasione del voto alla Finanziaria – leggiamo sempre nel comunicato del Sifus – si è verificato un altro fatto altrettanto grave per il settore forestale: è stato approvato dal PD, dal Movimento 5 Stelle (cioè dai parlamentari del PD e del Movimento 5 Stelle ndr) e da alcuni franchi tiratori della maggioranza un sub emendamento attraverso il quale viene sancita l’entrata in vigore del contratto integrativo regionale. Questo contratto era stato approvato dalla Giunta Crocetta quattro giorni prima che si sciogliesse l’Ars, per consentire al PD e ai sindacati confederali di avere qualche strumento scorretto per fare campagna elettorale”.

“Questo contratto – prosegue la nota del Sifus – voluto fortemente dall’ex assessore Cracolici (Antonello Cracolici, ex assessore all’Agricoltura del Governo di Rosario Crocetta ndr) e dai confederali, senza che venissero coinvolti gli altri sindacati autonomi e di base, ma soprattutto senza il coinvolgimento dei lavoratori diretti interessati, determina, contestualmente, disparità di trattamento tra i lavoratori (nessun aumento di indennizzo per gli addetti all’antincendio, contro l’aumento della miseria di 60-80 euro per gli addetti alla manutenzione), tagli di diritti (legittimazione delle giornate lavorative ‘a spezzatino’ e dei ritardi nei pagamenti degli stipendi, nessun recupero degli arretrati contrattuali, ecc.) e, soprattutto, privilegi per i sindacati confederali (9 mila ore di permessi sindacali come nell’era in cui i forestali erano oltre 32 mila e loro agivano in regime di monopolio sindacale)”.

“Il Sifus, nelle prossime settimane – conclude la nota sindacale – presenterà una petizione tra i forestali nella quale si rivendicano, contestualmente, una variazione di Bilancio che reperisca le risorse finanziarie per garantire le giornate lavorative di legge; una rivisitazione progressista del CIRL (si dovrebbe trattare del contratto Integrativo regionale di Lavoro ndr) e l’accelerazione della riforma del comparto sulla base del ddl 104 sulla stabilizzazione”.

P.s.

Per la cronaca, la “variazione di Bilancio” non è altro che una legge che deve, ovviamente, essere approvata dal Parlamento siciliano. Se ne parlerà – ammesso che se ne parlerà – nella prossima sessione legislativa. E se da qui alla prossima sessione legislativa gli incendi – in assenza delle opere di prevenzione del fuoco – dovessero devastare il verde della nostra Isola la responsabilità di chi sarà? Della sessione legislativa da venire? Della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars? Del Governo regionale? 

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