Elezioni/ Centrodestra e centrosinistra gettano fango sui grillini perché sono perdenti

13 febbraio 2018

Una storia che attiene alla gestione privata di un gruppo parlamentare – la restituzione di una parte dell’indennità di deputati e senatori – è diventata un fatto pubblico. In realtà questa storia deve provare a nascondere il fatto che Renzi e Berlusconi sono perdenti: il primo non controlla più il centrosinistra, il secondo non controlla più il centrodestra. E tutt’e due perderanno le elezioni… 

Infuria in queste ore la polemica su ‘Rimborsopoli’. Come abbiamo raccontato ieri (QUI L’ARTICOLO), è l’ultima trovata della vecchia politica per gabbare gl’italiani e convincerli a votare, ancora una volta, per chi ha distrutto l’Italia: ovvero centrosinistra e centrodestra e, in particolare, Renzi e gli accoliti di Berlusconi (quest’ultimo, condannato, è ineleggibile e fa campagna elettorale per conto dei suoi sodali).

In questi ultimi giorni di campagna elettorale è bene tenere i nervi saldi, avendo chiaro quello che sta succedendo.

La polemica sui rimborsi dei parlamentari grillini è stata montata ad arte dalla vecchia politica per provare a far dimenticare agli italiani le nuove tasse (le ultime sono quelle del Governo Gentiloni: in media, mille euro di pagamenti in più per ogni famiglia per il 2018, tra aumenti della bolletta ENEL, gas e altro ancora), i cittadini derubati dalle banche, la criminalità organizzata che imperversa (mafia, camorra e ‘ndrangheta) e via continuando.

Vi invitiamo a riflettere su alcuni elementi.

Come fanno a sapere che il ‘buco’ dei rimborsi sarebbe pari a un milione di euro se ancora sono in corso i conteggi?

Sicuramente ci saranno stati pochi parlamentari del Movimento 5 Stelle che non avranno versato i contributi volontari. Fino a due giorni fa mancavano 230 mila euro. Ora siamo arrivati a un milione di euro. Vedrete che, tra qualche giorno, raddoppieranno la cifra.

Si sta cercando di fare passare per ladri uno sparuto gruppo di parlamentari grillini che non ha effettuato nei tempi prestabiliti i versamenti volontari. E’ noto che i parlamentari del Movimento 5 Stelle versano una parte della propria indennità parlamentare per costituire un fondo per le piccole imprese.

Attenzione: non c’è una legge che lo impone: sono i parlamentari grillini che, su base volontaria, versano questi fondi. Su questo conto ci sono già oltre 25 milioni di euro restituiti che andranno a sostenere le piccole imprese.

Lo ‘scoop’ delle tv di Berlusconi – di Berlusconi! – avrebbe scoperto che mancano soldi: fino a 2 giorni fa 230 mila euro, ora un milione di euro.

Questa è la notizia che, da due giorni, occupa le Tv e i giornali di regime. Non i 40 mila risparmiatori truffati dalle banche, non un condannato – Berlusconi – che fa campagna elettorale, non il Sud abbandonato.

Dovete riflettere sul fatto che tutta la polemica è incentrata su una vicenda privata – la restituzione di una parte dell’indennità parlamentare da parte di singoli deputati e senatori – che diventa un fatto ‘pubblico’, come se le sorti dell’Italia dipendessero dai 230 mila euro, diventati un milione di euro, non restituiti dai parlamentari grillini!

Notate o no quanto è diventata ridicola non l’Italia, ma chi dice di rappresentarla?

Ora vi dovete chiedere: perché tutta ‘sta gazzarra contro il Movimento 5 Stelle?

La risposta è semplice: perché centrodestra, centrosinistra e tutti gli apparati della vecchia politica (Tv, giornali e ciarpame politico vario) non hanno trovato altro contro i grillini. E allora agitano questa storia dei rimborsi per provare a convincere gli italiani a votare ancora per la vecchia politica.

Per votare chi?

Renzi e il PD non sono più spendibili. Questa parte politica è ormai divisa in tre, quattro, forse cinque partiti. Oltre al PD ci sono Liberi e Uguali, Potere al Popolo (che potrebbe essere la vera sorpresa di questa campagna elettorale), la lista di Antonio Ingroia (una sinistra aperta anche ad altri soggetti) e altre liste comuniste.

Morale: il PD non potrà mai vincere: al massimo potrà allearsi con Berlusconi.

Che fare? Alla vecchia politica non resta che quella vecchia ciabatta di Berlusconi, finto leader del centrodestra. Perché finto leader? Perché Berlusconi è, al massimo, il leader di Forza Italia, non certo del centrodestra diviso su tutto.

La Lega di Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, infatti, non sono più alleati di Berlusconi. Forse lo sono stati, ma oggi sono su posizioni diverse. Stanno insieme per convenienza: perché insieme prenderanno più seggi. Punto.

Dopo le elezioni del 4 marzo, Berlusconi andrà da una parte (con Renzi) e Salvini e la Meloni andranno da un’altra parte.

Renzi e Berlusconi – in termini di seggi – non avranno mai la maggioranza nel futuro Parlamento. Anche perché la legge elettorale che hanno voluto, sbagliando, li penalizzerà.

Parliamo del Rosatellum, legge elettorale che rischia di costare molto cara a Renzi e a Berlusconi. Vediamo il perché.

Il PD di Renzi, oltre a perdere i voti che andranno a Liberi e Uguali e a Potere al Popolo, si è messo accanto la lista di Emma Bonino (che non è la lista Pannella, cioè dei Radicali ufficiali che si astengono), la lista di Beatrice Lorenzin e la lista che vede insieme i Verdi, i socialisti di Nencini e i prodiani.

Nella testa di Renzi queste tre liste avrebbero dovuto superare l’1%, ma non raggiungere il 3%, che è la soglia di sbarramento per avere diritto a una rappresentanza parlamentare.

Con la nuova legge elettorale, se una lista raggiunge l’1% non prende parlamentari, ma i voti vanno al partito che guida la coalizione: in questo caso al PD.

Renzi e i renziani, insomma, pensavano di utilizzare queste tre liste nella convinzione – come già accennato – che avrebbero raggiunto l’1%, ma non il 3%, per prendersi i loro voti e guadagnare, con tale operazione, almeno una trentina di seggi.

Invece che sta succedendo? Sta succedendo che la lista della Ministra uscente Beatrice Lorenzin non avrebbe i numeri per raggiungere l’1%. Idem la lista che vede assieme Verdi, i socialisti di Nencini e i prodiani.

Con il Rosatellum non raggiungere l’1% significherebbe dispersione di voti: il PD, insomma, se queste due liste non dovessero raggiungere l’1% – cosa molto probabile (ma chi li deve votare questi?) – non potrebbe incamerare i loro voti.

Di più: la lista della Bonino e dell’ex democristiano Bruno Tabacci, che Renzi e i suoi davano all’1-1,5%, è invece in crescita. Perché? Perché tanti non renziani del PD, buttati fuori dalle liste, sottobanco, stanno facendo campagna elettorale per la Bonino.

Motivo: se questa lista supererà il 3% prenderebbe da 18 a 24 parlamentari. Togliendoli al PD di Renzi!

Tirando le somme, un’operazione che avrebbe dovuto fare guadagnare una trentina di seggi al PD renziano gli farà perdere, con molta probabilità, ua ventina di seggi. 

Questo vi dà la misura della ‘competenza’ di Renzi e i suoi amici in materia di legge elettorale: dilettanti allo sbaraglio!

Non va meglio all’altro ‘genio’ di legge elettorale: Berlusconi. Il Rosatellum, è vero, favorisce il centrodestra nell’uninominale nel Centro Nord Italia. Ma favorirà la Lega, non certo Forza Italia!

Berlusconi era convinto che avrebbe sottomesso la Lega di Salvini. E nelle scorse settimane si è accreditato a Bruxelles dicendo:

“Salvini? Roba mia!”.

Il problema – per Berlusconi – è che Salvini, un giorno sì e l’altro pure, non perde occasione per distaccarsi da Berlusconi: vuole l’abolizione della legge Fornero mentre Berlusconi ha promesso alla UE che non la toccherà; Salvini è critico sull’euro (vorrebbe addirittura uscire dall’euro: ma lo dirà dopo il voto), mentre Berlusconi ha promesso all’Europa che l’euro non si tocca; Salvini picchia duro sui migranti, mentre Berlusconi si è impegnato con l’Europa a non toccare i trattati internazionali che fanno arrivare in Italia i migranti: trattati internazionali che, del resto, sono stati firmati dal suo Governo nei primi anni del 2000.

Come potete notare, Renzi e Berlusconi sono perdenti nei rispettivi schieramenti. E lo sono agli occhi di un’Unione Europea che, ogni giorno che passa, li considera sempre più ‘bolliti’.

In questo scenario l’unica forza unita, coesa è il Movimento 5 Stelle. E questo sta facendo impazzire Berlusconi e Renzi, che controllano pur sempre (ma ancora per poco, si spera) giornali e Tv.

Da qui l’accanimento verso il Movimento 5 Stelle, con questa balorda polemica di ‘Rimborsopoli’ che, rispetto a quello che hanno combinato Renzi e Berlusconi in tutti questi anni, è nulla.

Ma la ‘grande informazione’ italiana è pur sempre nelle mani di Renzi e Berlusconi: e quindi fango sui grillini.

In soldoni, il grido – di disperazione politica – di Renzi e Berlusconi è il seguente:

“Noi siamo finiti perché verremo sconfitti? E allora che l’Italia venga con noi”. Della serie, muoia Sansone con tutti i filistei…

Che pensiamo noi?

Renzi è ormai in un vicolo cieco: andrà a sbattere.

Berlusconi è molto più pericoloso perché sta giocando la solita carta del Sud. Come? Provando a recuperare nel Mezzogiorno i seggi che la Lega gli toglierà nel Centro Nord Italia.

Come si prendono i voti nel Sud lo ha spiegato in modo chiaro il titolare di questo blog, il dottore Franco Busalacchi, in tre articoli (CHE POTETE LEGGERE O RILEGGERE QUI).

Ma non sarà facile nemmeno qui, perché ormai il ‘gioco’ è stato ‘sgamato’ e dalla Campania alla Basilicata, dalla Puglia alla Calabria fino alla Sicilia per i candidati berlusconiani e, in generale, del centrodestra, certi ‘giochi’ non sono più facili come un tempo…

 

 

 

 

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