Liste PD, l’ira di Crocetta e Lumia: “Epurazione in corso”

27 gennaio 2018

L’ex governatore, lasciato a casa da Renzi, promette una operazione verità “per denunciare il processo di restaurazione in corso”. Il senatore Lumia non è da meno. Ma i malumori sono diffusi. E Cracolici parla di Orlando..

Lascia ‘morti & feriti’ in tutta Italia la decisione di Matteo Renzi di destinare solo ad una stretta cerchia di suoi fedelissimi i posti più sicuri nelle liste per Camera e Senato.

La Sicilia non fa eccezione dove sta facendo discutere non poco il ‘regalo’ di Renzi a Leoluca Orlando che, due giorni fa, ha annunciato la sua adesione al PD, e che in cambio si ritrova Fabio Giambrone, suo braccio destro, capolista nel collegio di Palermo.

A questo proposito è stato più che esplicito Antonello Cracolici che, come sappiamo, è deputato all’Ars e che ha criticato il tempismo: “L’adesione di Orlano è un dato politico potenzialmente positivo, ma è discutibile che sia accaduta una manciata di ore prima della chiusura della lista”.

Ma è chiaramente tra gli esclusi che si annida la rabbia più esplosiva. Tra questi Rosario Crocetta e Beppe Lumia, entrambi gabbati da Renzi,  che ora promettono fuoco e fiamme:

“Nessun risentimento, abbiamo scelto la politica per servizio. Nessuna sorpresa sulle liste PD: è andata come avevo previsto – scrive sul suo profilo Facebook Crocetta -. Non sarà certamente la vicenda delle candidature – aggiunge – a farci rinunciare alla politica. Saremo presenti in campagna elettorale, con il nostro ‘Megafono’, nelle piazze di tutta la Sicilia per denunciare il processo di restaurazione in corso e di vera e propria epurazione di ogni dissenso. Faremo un’operazione verità“. 

L’Italpress riprende anche lo sfogo di Lumia: “Cosa è successo stanotte nel PD? Tutti me lo chiedono, c’è un’enorme preoccupazione. La risposta è semplice: stanotte è stato dato un altro colpo mortale all’idea di partito progressista, plurale, fatto di culture politiche, di classi dirigenti, di progettualità che si incontrano, per restringere il cerchio e vivere questa campagna elettorale con un’idea disperata e del si salvi chi può”.

“L’area Emiliano e l’area Orlando – prosegue Lumia – sono state colpite alle spalle per un’idea di partito progressista, plurale e aperto. Il caso personale lascia il tempo che trova ed è del tutto irrilevante. Lascio il Parlamento, ma non la politica e nessuno si illuda che io sia disposto ad abbandonare l’idea di costruire un PD realmente democratico. Un partito non a trazione dorotea, ma di sinistra, una sinistra radicata nei territori e socialmente attenta ai valori dell’uguaglianza e della sicurezza”.

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