Ipab ‘Cardinale Ruffini’ di Palermo: licenziamento in tronco per due dipendenti sindacalisti

22 gennaio 2018

Per caso dentro Santa Romana Chiesa, direzione Palermo, democrazia e solidarismo si predicano, ma non si praticano? Il dubbio ci assale, osservando l’atteggiamento della Curia arcivescovile del capoluogo siciliano, che ha dato il benservito a due dipendenti-sindacalisti. L’avvocato che difende i due lavoratori è Nadia Spallitta. Che racconta…

Opera Pia (o quasi…) ‘Cardinale Ruffini’ di Palermo: licenziati in tronco due dipendenti forse troppo impegnati nel sindacato. Dentro Santa Romana Chiesa del capoluogo dell’Isola la solidarietà si predica, ma non si pratica? Il dubbio è legittimo, a giudicare da quello che sta succedendo.

Certo, la Regione siciliana – dalla quale dipendono le Opere Pie, dette anche Ipab (Istituzioni di pubblica assistenza e beneficienza) – non paga, o paga con grande ritardo. E i Comuni – là dove intervengono finanziariamente – non sono messi meglio della Regione. Ma licenziare due persone così…

Eppure è successo. Ce lo racconta Nadia Spallitta, già vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo, oggi responsabile per le questioni ambientali e territoriali di articolo 1 in Sicilia. Nadia Spallitta nella vita fa l’avvocato e segue proprio la vicenda dei due dipendenti della Ipab ‘Cardinale Ruffini’ ai quali la Curia arcivescovile di Palermo ha dato il benservito.

“Ho provato a contattare l’Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice – ci dice Nadia Spallitta -. Intanto vorrei salvare il posto di lavoro a due persone che non meritano certo questo trattamento. E, in ogni caso, ricordo che ci sono alternative al licenziamento in tronco. Perché così com’è avvenuto, i due lavoratori non usufruiscono di alcuna tutela: e questo non mi sembra giusto”.

Insomma, da quello che si capisce, un licenziamento senza mobilità, senza nulla per i due lavoratori che si ritrovano, è il caso di dirlo, in mezzo alla strada.

E’ molto strana, la Chiesa di Papa Francesco: da Roma partono prediche per l’accoglienza dei migranti, per la fede, per la speranza e per la carità. In periferia, però – almeno in questo caso a Palermo – succede…

In questa storia, poi, si intravede anche una scelta ‘politica’: di politica aziendale vecchia maniera, con il ‘padrone – in questo caso la Curia di Palermo – che si sbarazza di due ‘teste calde’: di due sindacalisti che, certo, non ci stanno a lavorare senza retribuzioni.

Il problema – lo ribadiamo – sta a monte: nel fatto che la Regione siciliana non paga le Ipab, o paga con notevole ritardo.

La storia è sempre la stessa e, in Sicilia, riguarda ormai migliaia e migliaia di soggetti che dipendono dalla spesa regionale. E’ un tema che I Nuovi Vespri trattano da quando sono in rete: gli scippi finanziari operati da Roma ai danni del Bilancio regionale.

Scippi che, nella passata legislatura, il Governo regionale di Rosario Crocetta ha anche avallato, promuovendo la discutibile cancellazione di 5 miliardi di crediti considerati sbrigativamente ‘inesigibii’ e siglando ben due ‘Patti scellerati’ con l’allora Governo Renzi: scelte amministrtive che hanno quasi azzerato le finanze della Regione.

Si pensava che, con l’arrivo del Governo di Nello Musumeci, gli scippi finanziari sarebbero finiti. E invece, appena qualche settimana fa, il Governo Musumeci ha avallato un nuovo scippo di 800 milioni di euro alla Regione da parte dello Stato (il ‘regalo’ di ulteriori 800 milioni di IVA che Roma ha deciso di tenersi senza nemmeno l’opposizione del Governo Musumeci!).

COSA, QUESTA, CHE NOI ABBIAMO SCRITTO A CHIARE LETTERE IN QUESTO ARTICOLO

Ovviamente, se la Regione continua ad avallare i tagli romani, mancano i soldi per effettuare i pagamenti in Sicilia. Tra i soggetti che non vengono pagati – che sono tantissimi – ci sono anche le Ipab o Opere Pie.

Basta per questo per giustificare due licenziamenti in tronco?

“Assolutamente no – precisa ancora Nadia Spallitta -. Anche perché, da quello che ci risulta, i due licenziamenti sono stati effettuati dai vertici dell’Opera Pia senza nemmeno sentire gli uffici della Regione siciliana, segnatamente assessorato alla Famiglia, branca dell’amministrazione che controlla le attività delle Ipab”.

“Quello che sta succedendo non è una bella cosa – aggiunge Nadia Spallitta, che proprio sull’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’ è già intervenuta, sollecitando la Curia di Palermo a utilizzare i tanti immobili di questa istituzione di beneficienza per dare un aiuto concreto ai senza casa della città (COME POTETE LEGGERE QUI) -. Anche perché, da quanto ci risulta, lo scorso anno il Comune di Palermo ha versato a tale Opera Pia un milione di euro circa”.

Un milione di euro non è proprio una cifra da nulla, no?

Stando alla legislazione regionale, quando un’Opera Pia o Ipab non è più nelle condizioni di operare dovrebbe essere estinta. L’estinzione prevede che i beni immobili passino al Comune, che potrebbe anche prendere in carico il personale.

Finirà così?

“Non sembra proprio – conclude Nadia Spallitta -. Da quanto ci è dato sapere, non pare che ci sia la volontà di estinguere l’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’. Almeno è quello che abbiamo capito. Dopo di che io difendo i lavoratori. E mi auguro di trovare una soluzione con i vertici della Curia di Palermo”.

Foto tratta da palermo.repubblica.it

 

 

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