Agricoltori siciliani in piazza, tra Natale e Capodanno, contro il Governo Gentiloni e contro il Governo Musumeci?

20 dicembre 2017

Chi ha ancora dubbi sul fatto che il Governo Musumeci e il Governo nazionale del PD siano, di fatto, alleati è stato servito. Insieme, questi due Governi, stanno affossando l’agricoltura siciliana con un cavillo che serve solo a bloccare quasi tutti i pagamenti in questo settore nel prossimo anno. L’obiettivo è fare chiudere una buona parte delle 300 mila aziende agricole dell’Isola per fare spazio ai prodotti esteri: per esempio al grano duro canadese…  

Una grande manifestazione con migliaia e migliaia di agricoltori per protestare contro il Governo nazionale e contro il Governo regionale? Le condizioni ci sono tutte. Entro domani, quando – con il solito voto di fiducia – verrà approvata la legge nazionale di Stabilità (leggere Bilancio e Finanziaria 2018) ne sapremo di più. Tema: la certificazione antimafia per i fondi in agricoltura. La cui soglia – questo prevede attualmente la legge – è passata da oltre 150 mila euro a 5 mila euro!

La notizia non è nuova. L’allarme l’ha lanciato lo scorso 1 dicembre un agricoltore siciliano, Nico Ferrante:

“Nel Decreto fiscale, in queste ore in discussione al Senato, è stato approvato un emendamento che manderà in tilt il sistema dei pagamenti in agricoltura. La normativa, ormai superata da questo emendamento, stabiliva che la certificazione antimafia dovesse essere esibita dalle aziende per pagamenti superiori a 150 mila euro. Con questo emendamento la soglia è stata abbassata e portata a 5 mila euro. Sapete che significa questo? Che le Prefetture nel nostro Paese dovranno preparare e ‘girare’ ad AGEA qualcosa come 3 milioni di certificati antimafia. E’ chiaro che questo provvedimento bloccherà i pagamenti in agricoltura per chissà quanto tempo”. (QUI POTETE LEGGERE L’ARTICOLO PER ESTESO).

Così scriveva Time Sicilia lo scorso 1 dicembre. Chissà perché, a parte Nico Ferrante, di questo provvedimento si sono disinteressati tutti. Tant’è vero che è stato approvato nel silenzio generale!

Guarda caso, ieri, a poche ore dall’approvazione della legge, Agrinsieme Sicilia ha diffuso il seguente comunicato:

“A partire dallo scorso 20 novembre è scattato l’obbligo di presentazione della certificazione antimafia per tutti gli agricoltori beneficiari di fondi europei. La modifica introdotta con il maxiemendamento al decreto legge fiscale esenta le aziende che percepiscono fondi europei per un ammontare inferiore ai 5 mila euro, ma restano soggette al provvedimento circa 300 mila aziende agricole. La macchina burocratica è stata completamente bloccata dall’obbligo di produzione cartacea della certificazione antimafia e questo ha generato il blocco delle erogazioni da parte di AGEA. Le aziende saranno così messe in difficoltà da questo ulteriore ammanco di liquidità che si aggiunge al già gravissimo e non più giustificabile ritardo delle erogazioni risalenti alle annualità 2015 e 2016”.

“Nessuno intende esimere la categoria dal controllo, ma vanno individuati metodi che non penalizzino gli agricoltori – dichiara Rosa Giovanna Castagna, coordinatrice regionale Agrinsieme – ed in ogni caso i criteri non possono essere attivati in fase di pagamento”.

“In Commissione Agricoltura è stato approvato l’emendamento che alza il tetto minimo di contribuzione a 25 mila euro, ma questo non sarà sufficiente a snellire le procedure e velocizzare i pagamenti; inoltre il provvedimento è eticamente inaccettabile perché riferito alla sola categoria agricola”.

“Chiediamo un incontro con il Governo regionale – conclude Castagna – affinché intervenga nelle opportune sedi istituzionali a difesa delle aziende agricole, già fortemente penalizzate dalla siccità della passata stagione estiva e dai ritardi relativi ai pagamenti degli anni passati e sui quali chiediamo senza più proroghe l’immediata erogazione”.

Prima domanda: come mai Agrinsieme (CIA, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari) ci pensa adesso a porre la questione, a poche ore dall’approvazione della legge di Stabilità 2018?

Ai ritardi di Agrinsieme si aggiunge la dichiarazione che il nuovo assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera, ha rilasciato al Giornale di Sicilia:

“Il Dipartimento regionale (supponiamo all’Agricoltura ndr) si è immediatamente attivato affinché, nell’attuazione della norma nazionale, possano essere mitigati gli inevitabili effetti del rallentamento della spesa”.

Scusi, assessore-agronomo Bandiera: quindi lei dà già per approvato il provvedimento che creerà, di fatto, disagi enormi a circa 300 mila agricoltori siciliani? Allora abbiamo ragione quando scriviamo che il Governo regionale di Nello Musumeci ha un patto di ferro con il PD!

Qualche giorno fa, voi del centrodestra e il PD, avete eletto Gianfranco Miccichè presidente dell’Ars. E adesso vi accingete a ‘incaprettare’ migliaia di produttori di grano duro, migliaia di allevatori che producono carne, latte e formaggi, migliaia di agricoltori che operano nel ‘Biologico’ e via continuando.

Assessore Bandiera: lo sa quello che succederà nel 2018 anche se la soglia verrà portata a 25 mila euro? Glielo diciamo noi: ci saranno ritardi incredibili nell’erogazione dei fondi PAC, ci saranno ritardi incredibili nell’erogazione dell’indennità compensativa, ci saranno ritardi incredibili nell’erogazione dei fondi di Natura 2000 e via continuando. Tutte le erogazioni del Piano di Sviluppo Rurale subiranno almeno un anno di ritardo (e forse più).

Forse lei non lo sa, visto che è nuovo: guardi che, in Sicilia, egregio assessore Bandiera, si registrano già incredibili ritardi nell’erogazione dei pagamenti in agricoltura (COME PUO’ LEGGERE QUI).

Noi ieri pensavamo: in questo momento il presidente Musumeci, l’assessore Bandiera e l’altro assessore ‘scienziato’ all’Economia, l’avvocato Gaetano Armao, saranno di certo a Roma, minacciando di incatenarsi davanti il Parlamento nazionale se questa norma sulla certificazione antimafia non verrà ritirata.

Ri-ti-ra-ta, assessore, non portata da 5 mila a 25 mila euro: perché si tratterebbe solo di un palliativo!

Invece scopriamo che siete tutt’e tre qui in Sicilia fare ‘filosofia’. Complimenti vivissimi!

Davanti a una prospettiva disastrosa che cosa va a raccontare agli agricoltori, assessore Bandiera? Che sarà il delirante Dipartimento  regionale all’Agricoltura – che ha già combinato un papocchio sul ‘Biologico ‘ – a inoltrare alle Prefetture le richieste di informative antimafia? Le sembra una cosa normale?

“L’unica incombenza a carico degli agricoltori – conclude l’assessore Bandiera – sarà quella di far pervenire, il più presto possibile, la dichiarazione relativa ai familiari conviventi, anch’essi soggetti ad informativa”.

Assessore Bandiera: perché non diciamo la verità?

Chissà dove sono andati a finire i fondi destinati alle circa 300 mila aziende agricole siciliane!

Questa storia delle certificazione antimafia è solo una trovata per ritardare ulteriormente i pagamenti agli agricoltori siciliani. Così Roma farà ‘cassa’ sulla pelle degli agricoltori siciliani!

Noi, assessore Bandiera, abbiamo criticato il passato Governo di Rosario Crocetta. Ma adesso Crocetta non c’è più: ci siete voi. Ma la musica ‘ascara’, a quanto pare non sembra sia cambiata.

Se la soglia resterà a 5 mila euro, assessore Bandiera, nessuno prenderà un euro. Se la porteranno a 25 mila euro, forse, prenderanno qualcosa 20 mila, forse 30 mila aziende. Le altre resteranno senza soldi.

Tutto si tiene, assessore Bandiera. Il prezzo del grano duro a 20 euro al quintale – fatto gravissimo quanto truffaldino, come questo blog denuncia da tempo – più quell’altra ‘genialata’ del Set-Aside (COME POTETE LEGGERE QUI) non ha ancora convinto chi, in Sicilia, produce grano duro a smantellare tutto. Ma ritardando anche questi pagamenti, chissà, magari si convincono, così facciamo contenta l’Unione Europea, che ci vuole propinare 4 milioni di quintali di grano duro canadese al glifosato e alle micotossine DON.

Un bel colpo al latte, poi, non guasta. E magari agli agrumi: per le arance rosse se ne sta occupando la Tristeza (COME POTETE LEGGERE QUI), vediamo se riuscite a distruggere pure la limonicoltura di Siracusa.

Cosa ci auguriamo, assessore Bandiera? Che gli agricoltori siciliani – sia con la soglia a 5 mila euro, sia con la soglia a 25 mila euro – scendano tutti in piazza tra Natale e Capodanno per darvi il buon anno, a voi e ai vostri ‘soci’ e sodali del PD, siciliano e romano!

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