Governo, Musumeci detta le regole: “Deciderò autonomamente quello che vogliono Miccichè e Lombardo”

17 novembre 2017

Il nuovo presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in queste ore è alle prese con la minestra ‘arriquariata’ del suo ‘nuovo’ Governo. Dovrà riciclare le vecchie facce di Gianfranco Miccichè e di Raffaele Lombardo. E dovrà trovare una nuova e degna sistemazione alla dottoressa Patrizia Monterosso. Roberto Lagalla assessore al nulla mescolato col niente…

Il nostro articolo di ieri sulla “guerra per le poltrone” nel nuovo Governo regionale è stato letto da migliaia e migliaia di persone con commenti al vetriolo (QUI L’ARTICOLO). I più infastiditi di tutti sembrano essere il presidente della Regione, Nello Musumeci, e i suoi seguaci. Presentatisi come i ‘rinnovatori’ della Sicilia, si ritrovano, adesso, a dover riciclare nella nuova Giunta i vecchi assessori del Governo di Raffaele Lombardo, da Gaetano Armao ad Alessandro Aricò. E, ovviamente, non gradiscono che qualcuno glielo ricordi.

Non solo. Musumeci deve anche dare conto e ragione al peggio di Forza Italia che, con Berlusconi, ha di nuovo imposto al vertice del partito in Sicilia Gianfranco Miccichè. Che adesso ‘deve’ essere eletto presidente del Parlamento siciliano con le buone o con le cattive.

Insomma, siamo alla restaurazione del vecchio e sputtanato centrodestra siciliano che ha vinto le elezioni Iddio solo sa come (anche se non è difficile immaginarlo: basta un po’ di fantasia…).

Il presidente Musumeci, che si insedierà tra qualche giorno, ha già la strada segnata da Miccichè e Lombardo: ma non vuole che qualcuno glielo ricordi. Della serie:

“Siamo tutti impostori in questo mondo, noi tutti facciamo finta di essere qualcosa che non siamo”, ci ricorda lo scrittore Richard Bach.

Non abbiamo ancora capito che soluzione troveranno per la gestione della sanità siciliana, che dovrà comunque avere molto di catanese. L’unica cosa è che alla sanità non tornerà l’ex rettore dell’università di Palermo, Roberto Lagalla. Per lui si prospetta un bell’assessorato al nulla mescolato col niente: l’assessorato alla Formazione professionale.

E’ l’assessorato che, negli ultimi cinque anni, ha prodotto un paio di corsi OIF (obbligo formativo) e, soprattutto, circa 8 mila disoccupati. Più l’Avviso 8 che, lungi dal fare lavorare i dipendenti del settore, ha dato tanto lavoro agli avvocati, ai giudici amministrativi e ai magistrati della Corte dei Conti.

L’Avviso 8 prevede una spesa di 136 milioni di euro che non ci sono. Fondi europei che dovrebbero essere anticipati da una Regione che, in ‘cassa’, non ha un euro. Considerato che il Bilancio della Regione si approverà non si sa quando (prima delle elezioni politiche nazionali di marzo? dopo? di certo non entro dicembre di quest’anno), almeno sei-otto mesi del prossimo anni passeranno in cavalleria.

Poi, ammesso che si trovino questi 136 milioni di euro (cosa molto improbabile con gli attuali chiari di luna), il futuro assessore Lagalla (ammesso che accetti di andare ad ammuttari fumu c’a stanga e cogghiri acqua c’u panaru in questo assessorato) dovrebbe trovare la quadra tra le decine e decine di ricorsi al TAR Sicilia e al CGA… Buona fortuna professore!

Un caso a sé è quello della Segreteria generale di Palazzo d’Orleans. Su tale poltrona siede Patrizia Monterosso, super-raccomandata con la vecchia politica di centrodestra (che l’ha lanciata) e del centrosinistra (che l’ha ‘valorizzata’). Musumeci la deve mandare via da Palazzo d’Orleans, onde evitare di andare a nascondersi per il resto della sua vita.

Ma bisognerà trovare una nuova sistemazione per Patrizia, che non può certo restare senza poltrona. Di questo si occuperanno Miccichè e Lombardo con i loro vecchi alleati del PD: un posto si troverà.

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