Regionali, negato l’accesso agli atti: denunciato un magistrato di Agrigento

14 ottobre 2017

Incredibile quello che è successo stamattina nella Città dei Templi dove ad un avvocato, candidato alle regionali, si è impedito di verificare i criteri con cui sono state ammesse le liste. Nessun problema in altre città e quello che emerge non è per niente rassicurante…

E’ arrabbiatissimo e, ad occhio e croce, non a torto. Lillo Massimiliano Musso, che nella vita fa l’avvocato e che si è candidato ad Agrigento nella lista Noi Siciliani con Busalacchi e nel listino regionale (escluso dalla Corte d’Appello per la mancanza di un timbro, nonostante il principio di favor partecipationis stabilito dal Consiglio di Stato, che però, in Sicilia sarebbe inapplicabile…) stamattina, in vista di un possibile ricorso al TAR, si è recato presso l’Ufficio circoscrizionale di Agrigento per esercitare un suo diritto: verificare, cioè, con quali criteri sono state ammesse le liste in quella provincia. Verificare, cioè, se i criteri stringenti siano stati validi per tutti o se ci sono figli e figliastri.

Peccato che non lo abbia potuto fare: “Premesso che ogni elettore è legittimato a farlo e quindi anche io che in più sono candidato, ho chiesto l’accesso agli atti. Ebbene, di fatto, dopo una serie di domande assolutamente inopportune, mi è stato impedito. Ovviamente ho denunciato quel magistrato, il presidente dell’ufficio circoscrizionale, per violazione dell’articolo 328 (c.p. “rifiuto d’atti d’ufficio”) vista anche l’urgenza dei termini stabiliti per il ricorso al TAR”.

“Oggi ad Agrigento è stata stravolta la Costituzione, l’articolo 1 secondo il quale la sovranità appartiene al popolo. E’ stato violato il diritto. Si è impedito l’accesso ad atti che non sono coperti da nessun segreto, né da privacy. Chi si candida sa che la sua vita diventa un libro aperto”.

“A che gioco giochiamo? – si chiede l’avvocato – Da che parte sta chi dovrebbe tutelare la trasparenza del processo pre-elettorale? Qual è il problema? Anche in altre città abbiamo fatto la stessa cosa e non abbiamo avuto questo problema”.

In altre città, dunque, l’accesso agli atti non è stato rifiutato (ci mancherebbe). E da questi atti emerge uno spaccato non proprio cristallino.

Già… Chissà come sono perfette le liste (e i listini) degli altri… Tenetevi forte: sorprese in arrivo.

QUI IL VIDEO CON I DETTAGLI DELLA STORIA

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