A Bellolampo un sit-in contro l’ARPA Sicilia: “Nasconde i veri dati sull’inquinamento?”

16 settembre 2017

L’appuntamento è per domani mattina alle 10,00. Ad organizzarlo è un gruppo di residenti di quella zona, preoccupati per i livelli di inquinamento dell’aria, in particolare per la presenza di diossina

Un sit -in di protesta davanti all’ingresso della discarica di Bellolampo, a Palermo, contro l’ARPA Sicilia. L’appuntamento è per domani mattina alle 10,00. Ad organizzarlo è un gruppo di residenti di quella zona, preoccupati per i livelli di inquinamento dell’aria, in particolare per la presenza di diossina. E, infuriati con l’ARPA, perché nasconderebbe i veri dati sull’inquinamento.

“E’ anche una occasione per segnalare e informare l’opinione pubblica che Bellolampo – dicono gli organizzatori – con le sue montagne di immondizia, che continuamente vengono innalzate imponenti e minacciose, rappresenta un serio pericolo non solo per gli abitanti di questo territorio, ma anche per i quartieri Cruillas, Borgo Nuovo, Passo di Rigano, e zone limitrofe, per l’elevato potenziale inquinante. La discarica non a caso è definita da tempo una vera bomba ecologica”.

Purtroppo non è una novità: Bellolampo era in ‘emergenza’ già nell’ormai lontano 1986. Da allora ad oggi si è andati avanti costruendo nuove vasche. Per trent’anni, a Palermo, invece di far decollare la raccolta differenziata dei rifiuti, si è andati avanti sotterrando i rifiuti.

Il risultato è un inquinamento incredibile, che non ha risparmiato i pezzi e il mare dell’Acquasanta, la borgata a mare che si distende tra il porto della città e Mondello.

Di tanto in tanto se ne parla, ma poi non cambia nulla. E i residenti cominciano ad averne le tasche piene. Meno di un mese fa, sul finire di Agosto, è stata segnalata una nube sopra Bellolampo che ha sprigionato odori irrespirabili. La RAP risponde sempre che è tutto a posto e che tutti i parametri misurati degli enti di controllo e dalle stesse centraline risultano nella norma.

Ma la risposta, evidentemente, non convince i residenti. Che si stanno organizzando in un comitato e che stanno valutando l’ipotesi di rivolgersi alla magistratura.

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