La siccità è un problema: ma in Sicilia chi è che si occupa della tutela dei boschi?

14 agosto 2017

Maggiore è la superficie boscata, maggiore è la piovosità di una zona. In Sicilia, grazie a un Governo regionale di incapaci, solo negli ultimi tre mesi sono andati in fumo circa 18 mila ettari di boschi. Ci saranno anche interessi criminali? In ogni caso, l’incapacità nel gestire i boschi ci dice che dobbiamo cacciare il Governo Crocetta e i partiti che lo sostengono

Chi è convinto che la siccità sia un castigo di Dio, o un evento naturale, nel senso che è determinato dalla natura e che l’opera o la mancata attività dell’uomo siano una variabile indipendente, sbaglia e chi sapendo di sbagliare fa queste affermazioni è un mala fede. E chi più di un politico cui è commessa la difesa dl territorio è in mala fede?

Il rapporto tra il tasso di piovosità e la siccità in presenza di boschi, foreste e, in generale, di estese macchie di arbusti e di verde è inscindibile. Maggiore è la superficie boscata e maggiore è la piovosità in quella zona. L’esatto contrario avviene ovviamente nelle zone brulle e assolate.

La storia della Sicilia è anche la storia di una lenta, progressiva, devastante deforestazione. Se osserviamo il corso di alcuni fiumi ci accorgiamo che, per lunghi tratti, essi scorrono al fondo di profonde valli, che in un tempo non lontanissimo ne costituivano le rive. E’ la testimonianza che il fiume in un tempo diverso e in condizioni diverse aveva una portata assai maggiore.

Molti fiumi siciliani in passato erano addirittura navigabili e in molti di essi erano impiantati mulini ad acqua. Se dunque la riduzione della piovosità può farsi risalire ad un evento causato dall’uomo, ecco che l’uomo stesso può porvi rimedio. Ma quale uomo può impegnarsi in questa nobilissima ma difficile impresa?

Quello che ha a cuore le sorti dei suoi conterranei, quello che pensa vive e agisce per costruire un futuro migliore ai suoi figli e ai suo nipoti, quello che capisce che l’ambiente naturale è un miracolo irripetibile e che la sua scomparsa equivale alla fine di ogni discendenza.

Quanto distanti da questa figura sono i nostri politicanti cenciosi e accattoni! Dispongono di risorse, di mezzi, di strutture, di personale competente per compiere un‘opera necessaria, risolutiva per la nostra sopravvivenza, eppure, si perdono nello squallore dei loro miserevoli destini di coatti del potere per il potere; hanno tanto cinismo da ritardare a compiere il proprio dovere per sottoporre a ricatto i lavoratori, ben sapendo che ogni omissione è madre di reati e di delitti.

Chi ha più colpa se ‘La Gioconda’ viene rubata al Louvre, i ladri o chi ha permesso ai ladri, pur potendo intervenire per impedirlo, di portarla via?

Sappiano, i Siciliani, che i nostri politici si comportano con l’ambiente, col verde, con gli alberi, beni assai più preziosi di un quadro, di un diamante, come il direttore di un museo che, pur sapendo che i congegni d’allarme sono guasti e avendo i mezzi e il potere di ripararli, nulla fa per provvedere.

Tutti quanti meritano solo di essere cacciati via!

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