Lo scaricabarile di Crocetta e i droni di Cracolici: per prevenire gli incendi serve il lavoro dell’uomo

26 luglio 2017

Invece di attaccare la Protezione civile nazionale (come fa il presidente Crocetta) e di filosofeggiare sui droni (come fa l’assessore Cracolici), i nostri due governanti farebbero bene a farsi restituire da Roma almeno i soldi per le attività forestali. Per prevenire gli incendi bisogna fare quello che si faceva negli anni passati: far lavorare giorno e notte gli operai della Forestale con l’ausilio delle torrette di avvistamento del fuoco

In queste ore leggiamo dichiarazioni a ruota libera da parte dei governanti siciliani sulle cause degli incendi e su cosa bisognerebbe fare per combattere il fuoco.

Le dichiarazioni che lasciano di stucco sono quelle del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Che, ascoltato dalla commissione Ambiente del Senato, scarica su Roma le responsabilità del fuoco che ha incenerito mezza Sicilia.

Prima di scrivere queste note abbiamo letto e riletto le dichiarazioni di Crocetta su vari giornali e blog. Il presidente della Regione se la prende con lo Stato e, in particolare, con la Protezione Civile nazionale. E chiama in causa anche i problemi legati alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato.

Crocetta, con molta probabilità senza rendersene conto, dà per scontato che gli incendi sono un fatto inevitabile e che bisogna soltanto spegnerli con Canadair ed elicotteri.

Ribadiamo: forse senza rendersene conto, il governatore dell’Isola dà per scontato che le opere di prevenzione del fuoco non servono: infatti non ne parla!

Alla luce di queste dichiarazioni ci chiediamo e chiediamo: hanno torto i sindacalisti del Si.F.U.S. (Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione) quando ripetono – e lo fanno sin da quando, nelle scorse settimane, il fuoco ha fatto la propria comparsa nei boschi della Sicilia – che le opere di prevenzione degli incendi non sono state realizzate?

Anche le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, destano perplessità. Secondo quest’ultimo, prevenire gli incendi sarebbe difficile, se non impossibile. Cracolici auspica, poi, l’utilizzo di droni!

Messe insieme, le dichiarazioni del presidente Crocetta e dell’assessore Cracolici danno il quadro, molto deprimente, del pressappochismo con il quale l’attuale Governo regionale si è occupato e continua ad occuparsi della tutela dei boschi della nostra Isola.

Scaricare sulla Protezione civile nazionale responsabilità che sono del Governo regionale è operazione sterile. Non che Roma, in questa storia, non abbia responsabilità: ma sono responsabilità politiche, legate agli scippi finanziari che il Governo nazionale ha operato ai danni delle finanze regionali (come potete leggere qui).

Attaccare la Protezione civile nazionale – che si deve occupare di tutta l’Italia e non solo della disorganizzata e arruffona Sicilia – su aerei ed elicotteri non disponibili non è solo scorretto: è incredibile!

Anche l’assessore Cracolici potrebbe evitare di filosofeggiare sui droni. Senza bisogno di scomodare la nuove tecnologie, se Cracolici pensa veramente che il Governo del quale fa parte non sia in grado di prevenire gli incendi, abbene, invece di pensare ai droni, potrebbe rivolgersi a chi gestisce i satelliti (magari ai militari). Oggi la tecnologia satellitare è in grado di dare risposte anche su questo fronte.

Ma la vera ‘medicina’ contro gli incendi è la presenza dell’uomo. Il presidente Crocetta e l’assessore Cracolici, prima di avventurarsi su sentieri che non padroneggiano (e si vede!), farebbero bene ad ascoltare i vecchi operai della Forestale.

Gli racconteranno che quando si operava – giorno e notte – con le torrette di avvistamento degli incendi – i focolai venivano spenti nel giro di qualche ora.

Ma questo significa che gli operai della Forestale debbono essere avviati al lavoro nei primi giorni di aprile: questo significa che i lavori di prevenzione del fuoco (la pulitura del sottobosco, con l’eliminazione di erbe secche e sterpaglie, la realizzazione dei viali parafuoco e via continuando) non solo debbono essere effettuati, ma debbono essere effettuati prima dell’arrivo del caldo estivo. Questo significa che le erbe che costeggiano le strade e le autostrade non vanno fatte seccare con il glifosato, ma vanno tolte con il lavoro dell’uomo!

Oggi le previsioni meteorologiche consentono di conoscere in anticipo l’arrivo del grande caldo: e questo, utilizzando bene il personale della Forestale, limiterebbe al minimo gli eventuali danni prodotti dagli incendi.

Ci rendiamo conto che Crocetta e Cracolici, da buoni renziani, hanno rivisto le proprie idee sul lavoro. Ma, che gli piaccia o no, ci sono lavori che debbono essere affidati alle persone.

Invece di prendersela con la Protezione civile nazionale, o filosofeggiare sui droni, Crocetta, Cracolici e gli esponenti di tutti i partiti di centrosinistra farebbero bene a impedire al Governo nazionale di scippare alla Regione siciliana le risorse finanziarie che spettano alla stessa Regione siciliana.

L’ascarismo non paga. E gli esponenti del centrosinistra siciliano, PD in testa, se ne accorgeranno il prossimo 5 novembre, all’apertura delle urne.

P.S. 

Ah, dimenticavamo: l’estate non è finita. Sappiate, presidente Crocetta e assessore Cracolici, che mezza Sicilia ha ormai un clima subsahariano. Nei prossimi tre mesi ci potrebbero essere altre emergenze legate al fuoco. Datevi una mossa, o rischiate una campagna elettorale ‘rovente’…

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