Franco Busalacchi: “Dietro gli incendi interessi mafiosi e, forse, anche di gruppi economici esteri”

24 luglio 2017

E’ incredibile, dice Busalacchi, che nonostante i danni provocato nelle scorse settimane dagli incendi, il Governo della Regione non sia riuscito a tutelare la Riserva dello Zingaro, più volte colpita dal fuoco. Il costo dei Canadair. Critico con il Governo anche Pino Apprendi

“Un terzo della Riserva naturale dello Zingaro è andata persa e il Governo regionale non ha fatto nulla per evitarlo nonostante sia un obiettivo ciclico di chi appicca le fiamme con l’intenzione di provocare gli incendi”.

Lo dice Franco Busalacchi, candidato alla presidenza della Regione siciliana, sostenuto dai movimenti sicilianisti e sovranisti.

“Dietro questi incendi, in molti casi – dice Busalacchi – ci sono interessi criminali. Il fatto che allo Zingaro non si possa costruire perché è Riserva naturale va contro a interessi che potrebbero essere legati, oltre che alla mafia, anche a sistemi economici di potere provenienti dall’estero”.

Secondo Busalacchi, “è incredibile che dopo tutto quello che è successo nelle ultime settimane non ci sia stato un presidio h24 nella Riserva naturale dello Zingaro. Ed è altrettanto grave che non siano stai avviati al lavoro gli operai forestali in tempo utile per effettuare le opere di prevenzione antincendio nelle aree boscate dell’Isola”.

“Adesso la Sicilia, a causa dell’incapacità dell’esecutivo – aggiunge – è costretta a sborsare almeno il doppio delle risorse per sostenere i costi del lavoro dei Canadair, impegnati da settimane senza sosta nelle operazioni di spegnimento dei roghi”.

A questo punto Busalacchi si rivolge al governatore, Rosario Crocetta, e agli assessori all’Agricoltura e al Territorio e Ambiente, rispettivamente, Antonello Cracolici e Maurizio Croce:

“Cosa stanno facendo – chiede – per evitare che gli incendi siano appiccati nelle altre zone boschive dell’Isola come le Riserve naturali di Vendicari, nel parco fluviale dell’Alcantara, ma anche la Sughereta Niscemi, il parco dell’Oreto e il bosco di Ficuzza, solo per citare alcuni esempi?”.

La domanda è stringente: il Governo regionale che due giorni fa non ha saputo proteggere la Riserva dello Zingaro, sta facendo qualcosa contro gli incendi, visto che il caldo e gli interessi criminali che, con molta probabilità, stanno dietro questi incendi non danno tregua?

Sembrerebbe proprio di no, se è vero che, in queste ore, in Sicilia, si contano ben 23 incendi! tre, ad esempio, in provincia di Palermo: uno a Carini, una a Belmonte Mezzagno e uno nel Comune di Monreale.

Sugli incendi interviene anche il parlamentare del PD, Pino Apprendi, molto critico verso il Governo regionale:

“Nonostante le denunce e le indignazioni di convenienza, mentre la Sicilia continua a bruciare – dice Apprendi – nessun passo avanti è stato fatto dalla Regione siciliana per firmare la convenzione con il Corpo dei Vigili del Fuoco”, convenzione “che permetterebbe di avere squadre aggiuntive nelle 24 ore”  come è avvenuto fino al 2011.

“I vigili del fuoco sono stremati -scrive sempre Apprendi – e continuano a battersi insieme ad operai e guardie forestali in una lotta impari fatta da criminali senza scrupoli. Ormai è compromessa la maggior parte del nostro patrimonio boschivo, comprese zone di particolare pregio come la Riserva dello Zingaro dove vive una delle più belle macchie del Mediterraneo. Basta con le pacche sulle spalle, si diano risposte concrete a chi notte e giorno rischia la propria vita per garantire la salvaguardia della vita e dei beni dei cittadini”.

 

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