Incendi: cosa avrebbe detto la TV se al Governo della Sicilia ci fosse stato il Movimento 5 Stelle?

11 luglio 2017

Invece al Governo della Regione siciliana c’è il centrosinistra a trazione PD e delle responsabilità di chi governa l’Isola non si parla né nei TG della RAI, né nei TG di Berlusconi. Del resto, questo è un momento ‘tragico’: centrosinistra e centrodestra debbono trovare i propri candidati – o il candidato unico – alla presidenza della Regione per arginare il ‘populismo’ del Movimento 5 Stelle. Il pericolo sono i grillini, non le fiamme che hanno incenerito mezza Sicilia… 

Proviamo un attimo ad immaginare che cosa sarebbe successo se, davanti a una Sicilia in fiamme da quasi una settimana (ieri ore drammatiche a Messina, con docenti e studenti delle facoltà di Lettere e Veterinaria in fuga, un tratto di autostrada Messina-Catania chiusa al traffico, chiusa pure l’autostrada Palermo-Catania per le fiamme che hanno ‘inghiottito’ il verde tra Enna e Calascibetta; in fiamme i monti Sicani; fuoco pure sulle Madonie nel territorio compreso tra le due Petralie), fosse venuto fuori che il Governo regionale del Movimento 5 Stelle non aveva fatto effettuare le opere di prevenzione degli incendi estivi.

Provate a immaginare cosa sarebbe successo se un assessore regionale all’Agricoltura grillino avesse detto ai microfoni e nell’aula del Parlamento siciliano che tutte le opere di prevenzione degli incendi – eliminazione delle erbe secche e delle sterpaglie, realizzazione dei viali parafuoco e via continuando – erano state realizzate, per poi essere clamorosamente smentito dai fatti e dalle parole di dirigenti e operai della Forestale con tanto di video diffusi dalla rete.

La RAI renziana avrebbe sommerso gli italiani di servizi televisivi sui disservizi e sulle “gravissime” responsabilità del Governo regionale retto dai grillini. Ricordate? La sindaca grillina di Roma, Virginia Raggi nei primi giorni della sua amministrazione? Non poteva cambiare un assessore che, zact!, la RAI e le TV di Berlusconi piombavano sulla Capitale per denunciare:

“La sindaca di qua, illegittimità di là…”.

E invece del fuoco siciliano? Via, non drammatizziamo!

L’Isola brucia da quasi una settimana – da quasi una settimana! – migliaia e migliaia di aree verdi sono andate in fumo. Migliaia di animali – nessuno ne parla, ma per la fauna selvatica è così – sono morti nel silenzio generale.

I danni provocati dagli incendi sono enormi. E ai danni del fuoco – meno verde a disposizione per la Sicilia e aumento della desertificazione già in atto – si aggiungeranno i danni dovuti a un aumento del dissesto idrogeologico del territorio.

Danni e disagi. Ieri, lungo l’autostrada Catania-Messina, le persone sono rimaste intrappolate a causa delle fiamme, per non parlare delle ormai ex pinete che sovrastano la Città dello Stretto (tutte incenerite) e delle frazioni di San Michele e Annunziata circondate dal fuoco.

Danni e disagi: ci sono responsabilità precise del Governo regionale.

Eppure sui TG e nelle Tv di Berlusconi nessun accenno alle responsabilità di chi governa la Sicilia. Silenzio su tutta la linea.

Ieri i TG nazionali hanno dedicato ampi servizi agli incendi che in queste ore funestano la California. Quanto al’Italia, qualche incendio qua, qualche incendio là e qualche problema in Sicilia. Punto.

Pensate: la Sicilia – lo ribadiamo – brucia da quasi una settimana e per i TG nazionali tutto passa in cavalleria. Nemmeno un servizio – dicasi un servizio – per spiegare ai cittadini italiani che pagano il canone RAI con la bolletta dell’ENEL di chi sono le responsabilità di questi incendi. Nulla di nulla.

Ed è anche logico: in Sicilia c’è un Governo di centrosinistra: un Governo del PD, lo stesso partito che governa l’Italia. Quindi…

Scrive Salvatore Centorbi nella propria pagina facebook:

“Il TG di RAI due parla degli incendi in California, della siccità e degli incendi che stanno colpendo l’italia… non una parola sulla Sicilia…”.

Commenta Nella Calisti:

“Non facciamo parte dell’Italia non importa niente a nessuno”.

Aggiunge Luisa Ragusa:

“Non interessa a nessuno di noi siciliani, non facciamo parte dell’Italia, solo per le tasse si ricordano noi”.

Ci sono anche le responsabilità del Governo nazionale. Le ricorda Michele Lonzi, dell’Associazione nazionale forestali italiani.

Lonzi parla della “disastrosa” legge voluta dal Governo Renzi, la legge che ha eliminato il Corpo Forestale, lasciando nei guai le Regioni a Statuto speciale e, tra queste, la Sicilia.

E’ il caso del Corpo Forestale della Regione siciliana (che non va confuso con gli operai della Forestale, che sono lavoratori stagionali, peraltro trattati malissimo, soprattutto negli ultimi anni, tra tagli e penalizzazioni).

Ebbene, ha denunciato Lonzi, il Corpo Forestale della Regione siciliana è stato letteralmente abbandonato dall’attuale Governo regionale della Sicilia: niente risorse finanziarie per la manutenzione dei mezzi, con i concorsi bloccati da tre decenni.

Oggi il Corpo Forestale della Regione siciliana è ridotto a 500 unità prive dei mezzi per operare. Personale che lavora comunque, spesso con il carburante pagato dai propri dipendenti.

La RAI e le Tv di Berlusconi parleranno di questi argomenti?

Cerchiamo di essere seri: in queste ore il centrosinistra e il centrodestra – in pratica, il vecchio della politica siciliana – sono impegnati a trovare i rispettivi candidati alla presidenza della Regione. O il candidato unico, visto che tra centrosinistra e centrodestra dell’Isola non c’è alcuna differenza.

In realtà, è da ottobre dello scorso anno che centrosinistra e centrodestra della Sicilia cercano i propri candidati o il proprio candidato unico alla presidenza della Regione.

Volete che in queste ore febbrili gli esponenti dei vecchi partiti della Sicilia trovino il tempo per occuparsi degli incendi?

Via, in queste ore l’emergenza, in Sicilia, non è rappresentata dal fuoco che ha già incenerito migliaia di ettari di boschi e che minaccia i centri abitati: il vero ‘pericolo’, per la Sicilia, sono i ‘populisti’ del Movimento 5 Stelle che ‘minacciano’ di vincere le elezioni regionali siciliane!

“Ma veramente i grillini che non sanno amministrare si debbono prendere la Sicilia?”, chiedono, sgomenti’, i vari Leoluca Orlando, Mirello Crisafulli, Davide Faraone, Antonello Cracolici, Totò Cardinale, Giuseppe Lumia e via continuando.

Loro sì che sanno amministrare. E si vede dai grandi risultati ottenuti dal Governo regionale della Sicilia: l’Isola ultima in classifica in tutto. Ma al peggio non c’è mai fine e i grillini potrebbero fare peggio di Crocetta & compagni (del PD).

Certo, la Sicilia sta bruciando, ma grazie a Dio del fuoco se ne parla solo in Sicilia. Siamo certi che oggi la ‘Grande informazione’, facendo la gimkana tra un incendio e l’altro, ci racconterà delle ‘mirabolanti gesta’ di Leoluca Orlando che ha chiamato a raccolta tutti i protagonisti del centrosinistra siculo – cioè i responsabili politici degli incendi della Sicilia – per trovare, cavolo, siamo già all’11 di luglio!, il candidato alla presidenza della Regione.

Si dice che oggi, tra un incendio e l’altro, il centrosinistra siciliano chiederà a un pilota di un Canadair di fare una piccola ‘deviazione’ verso Roma, per la precisione a Palazzo Madama, per portare un ‘pizzino’ al presidente del Senato Piero Grasso:

“Piero, torna: con te vinciamo le elezioni regionali. Mandiamo Rosario Crocetta nel Burundi, con Totò Cuffaro e diciamo ai siciliani: Crocetta non c’è più, come la pancia di una vecchia pubblicità dell’olio Sasso. Ora che arrivato Piero Grasso siamo bravi e ci potete votare. Arricampati Piero, arricampati che ti facciamo votare pure dai forestali che abbiamo lasciato in braghe di tela…”.

Immaginate la RAI renziana che farebbe se Piero Grasso accettasse la candidatura a presidente della Regione per il centrosinistra: altro che incendi della Sicilia!

E se le fiamme arrivano a lambire i luoghi dove vive qualche esponente della vecchia politica siciliana? Beh, in questo caso qualcuno si può pure infastidire. Del fuoco degli altri ce ne possiamo fregare, ma a casa nostra no, questo è insopportabile!

E’ il caso del parlamentare regionale del PD, Giovanni Panepinto, che è anche sindaco di Bivona, provincia di Agrigento.

Ieri, l’abbiamo ricordato, le fiamme hanno colpito anche i monti Sicani, a due passi da Bivona: da qui la reazione ‘sdegnata’ dell’onorevole Panepinto:

“L’incendio che ha colpito nelle ultime ore il Parco dei Monti Sicani ed il territorio di Bivona, poteva e doveva avere conseguenze ben inferiori. Purtroppo oltre ai ‘fisiologici ritardi’ negli interventi dovuti ai diversi incendi sul territorio siciliano, vi sarebbero stati anche problemi di comunicazione con i responsabili delle strutture operative. Per fugare ogni dubbio chiedo all’assessore al Territorio Maurizio Croce di avviare una verifica e chiedere una relazione dalla quale possano emergere la tempistica e le modalità di intervento autorizzate: se emergeranno responsabilità o inadempienze, è giusto che vengano messe in luce per evitare che il nostro territorio continui ad essere sfregiato con conseguenze pesantissime”.

Insomma: mezza Sicilia brucia e va pure bene. Ma le fiamme nel paese del vice capogruppo all’Ars del PD, no, questo è intollerabile…

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