Incendi, i sindacati: “Interesse tardivo da parte delle istituzioni”

3 luglio 2017

“Ci chiediamo dove fossero questi soggetti quando manifestavamo preoccupazione per il ritardo nell’approvazione del bilancio o quando, a fine maggio, abbiamo lanciato il grido d’allarme sui ritardi nella preparazione della campagna antincendio e chiesto alla politica di intervenire”. Dura nota di  Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil

“Le prese di posizione e l’improvviso interesse di soggetti politici e istituzionali, in queste ore, riguardo le condizioni del servizio antincendio lascia basiti”. Lo scrivono in una nota congiunta i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil regionali Alfio Mannino, Calogero Cipriano e Nino Marino che chiedono al governo regionale di riaprire immediatamente il tavolo sul riordino del settore forestale tenendo conto delle proposte dei sindacati, finora inascoltate.

“Ci chiediamo, ad esempio, dove questi stessi soggetti fossero quando manifestavamo preoccupazione per il ritardo nell’approvazione del bilancio o quando, a fine maggio, abbiamo lanciato il grido d’allarme sui ritardi nella preparazione della campagna antincendio e chiesto alla politica di intervenire. O ancora, dove fossero queste persone quando qualche funzionario, con atteggiamento arrogante, metteva in discussione i piu’ elementari diritti contrattuali dei lavoratori dell’antincendio e il 14 giugno quando abbiamo preteso dall’assessore di fare partire entro 24 ore il servizio – prosegue la nota – E’ chiaro che cosi’ non si può  andare avanti”.

“Deve ad esempio fare riflettere- affermano i segretari di Flai, Fai e Uila – il fatto che più del 90% degli incendi di questi giorni si sia sviluppato fuori da aree demaniali forestali: questo sottolinea che dove il territorio viene governato è  più sicuro e protetto, per questo va ampliato l’ambito di competenza della forestale e l’ambito di intervento dei lavoratori forestali. Chiediamo di discutere delle ipotesi di intervento che proponiamo, per avere un territorio meno degradato e più curato e meno esposto agli incendi”.

Vi raccontiamo perché mezza Sicilia, in queste ore, è in fiamme

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