Elezioni regionali: le cinque liste di Leoluca Orlando tra il ‘No’ di Grasso e della Sinistra anti-PD

28 giugno 2017

Leoluca Orlando, con il probabile avallo del Ministro Graziano Delrio, ha già pronte le cinque liste per le elezioni regionali. Il PD siciliano avrebbe il ‘permesso’ di ripresentare il proprio simbolo. Nuove pressioni su Piero Grasso. E l’ ‘ammutinamento’ della Sinistra alternativa al PD che si rifiuta di partecipare all’operazione trasformista portata avanti dal sindaco di Palermo. Angelino Alfano e Gianfranco Miccichè insieme per provare a sfasciare il centrodestra siciliano?

In queste ore Leoluca Orlando non ha pensato soltanto a nominare in solitudine i nuovi assessori comunali di Palermo. Ricordate lo slogan del rieletto sindaco del capoluogo dell’Isola in campagna elettorale? “Facciamo squadra”: e infatti ha deciso tutto lui, ignorando i partiti che l’hanno sostenuto. Ha lasciato fuori dalla nuova Giunta comunale tutte le forze politiche che l’hanno sostenuto, compresi il PD e il cartello di Sinistra Comune. Orlando – a quanto pare con la ‘benedizione del Ministro Graziano Delrio – si è anche auto-nominato ‘commissario’ del centrosinistra siciliano e ‘dà le carte’ anche selle scelte relative alle elezioni regionali del prossimo novembre.

In alcune riunioni ristrette dell’ANCI – così raccontano le indiscrezioni – il ‘commissario’ del centrosinistra avrebbe già deciso che il candidato alla presidenza della Regione siciliana di questa parte politica verrà sostenuto da cinque liste. Eccole:

una lista del candidato presidente (anche se no si sa chi sarà il candidato presidente: dopo il no di Piero Grasso, Orlando, Delrio e, probabilmente, lo stesso Renzi, non hanno ancora deciso: l’unica cosa certa è che decideranno loro e non i dirigenti del centrosinistra siciliano che, come hanno fatto in occasione delle elezioni comunali di Palermo, debbono solo ‘obbedire’);

una lista del PD, che avrebbe finalmente il ‘permesso’ di presentare il proprio simbolo;

una lista di centristi, da Alternativa Popolare del Ministro Angelino Alfano a Giampiero D’Alia e Totò Cardinale, più altri ex democristiani sparsi qua e là (qui potrebbero trovare posto i vari Totò Lentini, Michele Cimino, insomma tutti i deputati di centrodestra passati, armi e bagagli, con il centrosinistra);

una lista definita del ‘Movimento dei territori’ fatta tutta la sindaci di Comuni con un numero di abitanti inferiore a 20 mila, ex sindaci, ed assessori ed ex consiglieri comunali (ricordiamo che i sindaci dei Comuni con meno di 20 mila abitanti possono ricoprire, contemporaneamente, la carica di sindaco e di deputato regionale);

una lista della sinistra ‘alternativa’ al PD che, nella testa trasformista di Orlando, dovrebbero allearsi con il PD.

L’obiettivo di questa lista è far dimenticare ai siciliani i disastri combinati da Rosario Crocetta, dal PD e dai vari D’Alia, Alfano e Cardinale.

In pratica, sotto l’egida di un candidato alla presidenza della Regione dal nome altisonante – si continua a parlare di Piero Grasso, che avrebbe in ‘vantaggio’ di avere indagato sulla politica siciliana sia da Procuratore della Repubblica di Palermo, sia da Procuratore nazionale antimafia – i siciliani dovrebbero dimenticare tutto e rivotare il PD di Cracolici, Faraone, Raciti, Marziano, più gli Alfano, i D’Alia, i Cardinale e via continuando.

Lo schema del ‘commissario’ del centrosinistra Orlando, per ora, sta subendo una battuta di arresto (il già citato no di Grasso) e una sorta di ‘ammutinamento’ della sinistra alternativa al PD che, senza il ‘permesso’ di Orlando, starebbe addirittura lavorando per una propria lista, con un proprio candidato alla presidenza della Regione (che non sarà Claudio Fava: dopo tutto quello che ha combinato non sarebbe proprio il caso!) e con propri candidati in tutt’e nove le province.

Si racconta che Orlando sarebbe molto infastidito dalla presenza di una lista di sinistra alternativa al PD che sarebbe indisponibile ad appoggiare il suo progetto politico ed elettorale trasformista per la Regione. Per il sindaco-‘commissario’ del centrosinistra l’idea che ci possa essere anche un ‘pezzo’ di sinistra che non gira attorno alla sua idea gattopardesca di politica non è nemmeno lontanamente concepibile!

Dicono che avrebbe chiamato i ‘capi’ di Sinistra Comune – l’ex assessore comunale di Palermo, Giusto Catania, e il parlamentare nazionale Erasmo Palazzotto – e gli avrebbe intimato:

“Recuperate subito alla ‘causa’ questi amici vostri della Sinistra che vogliono fare in Sicilia una lista di Sinistra. Alla Sicilia non serve la Sinistra, servo io. Voglio qui con me i vari Sonia Spallittta, Renato Costa, Saverio Cipriano e via continuando. la lista di Sinistra non s’ha da fare…”.

Per la cronaca, Sonia Spallitta, Renato Costa e Saverio Cipriano, insieme a tanti altri militanti e simpatizzanti, lavorano già da tempo a una lista di Sinistra alternativa al PD in vista delle elezioni regionali.

Riusciranno Giusto Catania ed Erasmo Palazzotto a ricondurre sotto l’ombrello di Orlando i vari Sonia Spallitta, Renato Costa, Saverio Cipriano e, in generale, tutta la sinistra alternativa al PD?

In effetti, sia Sonia Spallitta (come potete leggere qui), sia Renato Costa (come potete leggere qui), sia Saverio Cipriano (come potete leggere qui), oltre ad essere di sinistra (la sinistra vera, non la finta sinistra del PD siciliano, o di Orlando e meno che mai la sinistra arruffona e poltronista della federazione di Rifondazione comunista di Palermo), puntano a recuperare i tanti elettori della sinistra siciliana che, nauseati dal Governo regionale di Rosario Crocetta e dal PD siciliano, non vanno più a votare.

La nostra impressione è che Giusto Catania ed Erasmo Palazzotto faranno due bei buchi nell’acqua. E per loro potrebbero essere dolori, perché Orlando, se non porteranno a buon fine la loro ‘missione’, non li candiderà alle elezioni regionali e li lascerà senza assessorati a Palermo, quando trasformerà (ma la trasformerà?) la Giunta comunale da ‘civica’ in Giunta comunale ‘politica’.

Intanto arrivano altri due possibili candidati alle elezioni regionali siciliane del prossimo novembre.

Il primo è il professore Roberto Lagalla, già Rettore dell’Università di palermo e già assessore regionale alla Sanità. Si legge in un comunicato:

“All’interno dell’articolato e complesso quadro delle prossime elezioni regionali, iniziano a delinearsi alleanze e possibili candidature. Nell’incalzante ricerca di un nome, spunta anche quello di Roberto Lagalla, ad oggi impegnato a lavorare per una nuova proposta di sviluppo, definita nell’ambito del progetto civico Idea Sicilia.

“Leggo con grande attenzione – dice Lagalla – la quotidiana diffusione di notizie relative a possibili candidature alla presidenza della Regione. Tra i tanti nomi, anche il mio: confermo ancora una volta disponibilità e impegno a lavorare nell’interesse della Sicilia e dei Siciliani. Tuttavia, ritengo che insistere sull’affannosa ricerca di nomi – spiega Roberto Lagalla – prima di disegnare un progetto riformatore ad ampio respiro con l’operoso sostegno della società civile, rappresenti la continuazione di superati modelli politici e manifesti i limiti di quanti, pur proponendosi all’insegna di un ritrovato civismo, finiscono con l’adottare, nei fatti, metodi e comportamenti propri di stagioni politiche ormai da archiviare”.

“Apprezzo gli sforzi in corso per coagulare quadri politici unitari – conclude Lagalla – ma richiamo l’esigenza di costruire le necessarie alleanze sulla base di premesse programmatiche condivise e ispirate alla concreta soluzione dei problemi quotidianamente vissuti dai Siciliani, oltre che al superamento delle gravi difficoltà ereditate dal governo Crocetta”.

Non si capisce a nome di chi parli Lagalla.

Centrosinistra? Almeno fino a questo momento non rientra nei progetti di Orlando: e senza il ‘permesso’ del sindaco di Palermo, di Delrio e di Renzi (negli ultimi giorni un po’ ‘ammaccato’ dopo la sconfitta elettorale, ma sempre ‘gallo nel pollaio’…).

Centrodestra? Qui lo scenario è complicato. Finora l’unico candidato certo di questo schieramento politico è Nello Musumeci. Uno nome forte potrebbe essere quello del parlamentare nazionale Basilio Catanoso. 

Poi ci sono anche i giochi – non meno trasformisti di quelli di Leoluca Orlando – del commissario coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè.

Difficile capire se Miccichè lavori per un candidato di centrodestra o per affossare il centrodestra siciliana come ha fatto cinque anni fa, quando, con la sua candidatura nel centrodestra alternativa a Musumeci, d’accordo con Berlusconi, spianò la strada a Rosario Crocetta.

Non è un caso che, in queste ore, Miccichè stia provando a riallacciare i rapporti con Angelino Alfano che, come potete legge sopra, è già dentro il ‘reticolo’ trasformista di Orlando.

Il progetto di Miccichè e di Alfano potrebbe essere quello di un doppio cavallo di Troia dentro il centrodestra, per provare a riaffossarlo in accordo con Orlando. Del resto, in materia di trasformismo politico, il Ministro Alfano non ha nulla da invidiare al sindaco di Palermo: non a caso entrambi provengono dalla DC…

Ultima notizia: la candidatura alla presidenza della Regione di Piera Maria Loiacono, sostenuta dalla coalizione Libertà e Democrazia di cui fanno parte i movimenti politici Libertas e Veritas, il Partito Liberale Italiano, Rinascita Socialdemocratica e la Lista civica per il Lavoro.

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