Il rinnovo dell’Ordine degli Assistenti sociali: “E’ tempo di un profondo cambiamento”

14 giugno 2017

IL 15 e il 16 Giugno la categoria è chiamata ad eleggere i nuovi consiglieri dell’organo di rappresentanza. Una comunità professionale che appare spaccata “per alcune scelte passate”. Lorenzo Scalabrino lancia un appello a sostegno di un gruppo di candidati e di un progetto nuovo

Da Lorenzo Scalabrino riceviamo e pubblichiamo:

Nel pieno fermento elettorale delle Comunali in tanti Comuni siciliani a seguire, precisamente nei giorni 15 e 16 giugno, un altro momento elettorale importante andrà in scena per l’elezione dei nuovi consiglieri dell’Ordine professionale degli Assistenti sociali della Regione Siciliana.

Forse la cosa non avrà certo la medesima risonanza mediatica ma, per questa categoria di professionisti, è comunque un tempo di profondo cambiamento.

Cambiamento perché sembra che questa comunità professionale sia quasi spaccata a metà per alcune scelte passate e che sembrano proprio disturbare gli animi dei più scrupolosi; gli addetti ai lavori staranno, ognuno secondo la propria sensibilità, già pensando a quanto ha arrecato disturbo ed irritabilità.

Ad ogni buon conto, come in ogni campagna elettorale che si rispetti, ci sono dei candidati e chiaramente delle liste che, non sono proprio ufficiali come accade nelle elezioni che tutti conoscono nella misura in cui la candidatura è singola e far parte di un gruppo è mero palesare l’appartenenza ad un gruppo di colleghi che, insieme, condividono più o meno un progetto.

Anche in questa occasione la campagna elettorale non ha limiti ed il tam tam del “Vota Antonio, Vota Antonio” segue le stesse identiche regole e così, su social e whatsapp, alla velocità della luce, si suggeguono notizie, post, fotografie, sottolineature pungenti ed osservazioni precise e puntuali che non conoscono eguali.

In tutto questo mare magnum di candidati, messaggi e malcontenti un gruppo di assistenti sociali si è riunito per due lunghi mesi e, in giro per la Sicilia, si è riunito per fare di un programma concretamente ragionato un punto di partenza per costruire (nuova) cultura sociale in maniera consapevole al di là del risultato elettorale.

Tuttavia l’impegno di questi 11 professionisti non si vuole proporre alla comunità professionale quale miglior progetto, quale optimum oltre il quale nessun altro programma ha valore.

La condivisione degli intenti, certamente, vorrebbe costituire nuove fondamenta per cominciare a tessere insieme a tutta la comunità di categoria una cultura diffusa sul lavoro di questi professionisti troppo spesso tacciati di tuttologia o – peggio – additati quali ladri di bambini.

Nella miglior sintesi auspicabile il programma di questi 11 componenti ha, quale ordine sommo e complessivo, il benessere di una classe professionale che sin dalle origini ha dimostrato competenza propria ed interessanti spazi di intervento in eterogenei settori.

Nel nuovo progetto di lavoro ci sono obiettivi importanti quale l’attenzione per una deontologia del tempo presente che non deve cambiare nella sua natura più intima, ma che ha forse la necessità di adattarsi ai tempi in divenire.

C’è una formazione continua che sia in grado di rappresentare un contributo di qualità al proprio lavoro in grado di attribuire crescente valore ed autonomia tecnico-professionale.

Nella traccia di responsabilità assunta il gruppo, pone attenzione su tutte le aree che fanno capo all’Ordine per irrobustire tutte quelle forme di tutela che è possibile mettere in campo.

C’è l’impegno di un confronto dialettico con le Istituzioni che possono contribuire certamente a quello stesso benessere accennato, benessere che comincia con l’ascolto di tutti i colleghi nella misura in cui ogni domanda è fonte di nuovo sapere potenziale.

L’Ordine, per questo temerario gruppo di lavoro, deve rappresentare per gli iscritti un punto di riferimento diretto, immediato e qualificato favorendo al contempo scambio, sostegno e circolarità delle informazioni.

Ogni commissione dovrà inevitabilmente garantire trasparenza e responsabilità, ma soprattutto professionalità competente in materia.

Nell’intento programmatico c’è finanche la chiarezza di una gestione di un patrimonio nel suo complesso che possa garantire il massimo rendimento pensando responsabilmente ad un prodotto che rappresenterà esso stesso un profitto.

Questi undici professionisti, nelle persone di Maria Grazia D’Angelo, Dario Di Cristina, Simona Marciano, Monique Gentile, Salvatore Poidomani, Guglielmo Puzzo, Lella Lombardo, Gina Occhipinti, Assunta Rizza, Lorenzo Scalabrino, Eugenia Sferraza, vogliono seriamente provarci.

Questi undici professionisti sono oggi riuniti sotto l’unico denominatore comune Professione Servizio Sociale. Pratica intellettuale.

ndr Qui sotto potete leggere i punti programmatici del gruppo:

Assistenti sociali: una nuovo progetto per il rinnovo del Consiglio regionale dell’Ordine

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