Ciro Lomonte: “I sondaggi mi danno perdente? Sono felice: si vede che diamo fastidio”

26 maggio 2017

Per il candidato degli Indipendentisti, i sondaggi, oggi, lungi dall’interpretare le intenzioni di voto degli elettori, provano a “manipolare la volontà dei cittadini”. Un metodo, scrive Lomonte, utilizzato “nell’Unione Europea dell’euro-capestro”. E conclude: “Significa che siamo un pericolo per chi vuole mantenere lo status quo”

Due sondaggi sulle elezioni comunali di Palermo danno Ciro Lomonte, candidato degli Indipendentisti siciliani, a percentuali bassissime. Dopo aver letto l’articolo che riporta i sondaggi Lomonte si è detto “felice”. Perché? Il suo è un ragionamento che piacerebbe molto ai ‘Sovranisti’, cioè ai movimenti che si battono per ridare ai Paesi che sono finiti nell’Europa dell’euro la sovranità monetaria e la sovranità politica.

Leggiamo adesso cosa scrive Lomonte. Che “esulta” dopo aver letto il sondaggio nell’articolo pubblicato da La Repubblica. Il riferimento è al sondaggi di DEMOS.

“Nell’Unione Europea, quella dell’euro-capestro – scrive Lomonte – i sondaggi non servono più ad esaminare umori e orientamenti degli elettori. Non essendo ancora riusciti a sopprimere la sovranità popolare, usano diversi stratagemmi. Uno è quello di condurre i sondaggi in modo da manipolare la volontà dei cittadini. Se si riesce a presentare un voto come inutile, o insignificante o, addirittura, pericoloso per il bene pubblico, si pensa di convincere gli elettori a scegliere ciò che sceglierebbe il gruppo di pressione di turno”.

“Come sostiene provocatoriamente Luigi Marco Bassan – prosegue il candidato di Siciliani Liberi a sindaco di Palermo – ci sono momenti in cui verrebbe voglia di togliere il suffragio universale. Ma – attenzione – non ai cittadini! Bisognerebbe togliere il diritto di voto agli intellettuali organici, i filogovernativi. Le persone normali hanno una percezione molto più libera e aderente alla realtà di quanta ne abbiano i servi del potere. Il sondaggio pubblicato da Repubblica mi riempie di gioia. Vuol dire che siamo stati identificati come un pericolo reale da chi vuole mantenere lo status quo, al punto da non fare neppure il nostro nome. Basta girare in questi giorni per le strade di Palermo per sapere qual è il vero indice di gradimento che riscuotiamo tra i palermitani”.

“Questo sondaggio – dice sempre Lomonte – vuol dire che il sindaco attuale è in affanno, il malcontento nei suoi confronti è ai massimi storici. Non è neppure sicuro che arrivi al ballottaggio, nonostante le sette liste messe in campo”.

Poi una stoccata a quelli che, alla fine, sono i sostenitori dello stesso Orlando il Governo regionale di Rosario Crocetta e i partiti che lo sostengono, con in testa il PD. Tutti soggetti politici che il candidato indipendentista definisce “gli altri”:

“Gli altri – scrive Lomonte – non forniscono sufficienti garanzie agli elettori, chi per un motivo chi per un altro. Rappresentano tutti partiti che hanno fallito nel governo della Sicilia”.

“In definitiva – conclude Ciro Lomonte – non possiamo che ringraziare il giornale per averci confermato una percezione che avevamo. Si è verificato un sorprendente risveglio delle coscienze dei palermitani. Il desiderio di riscatto si sta canalizzando verso un movimento politico davvero nuovo, davvero libero, davvero capace di smantellare un pessimo sistema di potere. Non basteranno questi mezzucci per fermarci. Palermo ricomincia già ad essere fiera di Palermo!”.

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