Mondello, morto il ragazzo di 16 anni finito con la moto sulla pensilina dell’AMAT

12 maggio 2017

L’amara testimonianza, sulla propria pagina facebook, di Maria Giovanna Carella, che abita a Mondello, a due passi da dove è avvenuto l’incidente. La donna racconta di una buca nella strada “che non viene sistemata da anni, anzi bucata e ribucata e rattoppata in maniera indecente”. E’ un tema serio, perché le strade di Palermo sono veramente tenute male: ne sanno qualcosa coloro i quali si muovono in moto e in bicicletta

Fabrizio Ruffino, il ragazzo di 17 anni che ieri si è schiantato con la moto contro una pensilina dell’AMAT, a Mondello, non ce l’ha fatta. Ricoverato d’urgenza al Trauma center dell’ospedale di Villa Sofia, le sue condizioni sono subito apparse disperate. I ragazzo presentava un trauma toracico e ferite ad una gamba. I medici hanno fatto il possibile per salvarlo. Ma è stato tutto inutile.

Sono tanti gli incidenti registrati nelle strade di Palermo in questo 2017. E sono 15 le persone che hanno perso la vita.

A noi le strade della città non sembrano tenute bene. Anzi. Ce ne accorgiamo quando ci muoviamo con le automobili e, soprattutto, con le moto e le biciclette (circolare con la bicicletta, in certe strade della città, è impossibile).

Ieri, su facebook, abbiamo cercato qualche commento, tra i cittadini che abitano a Mondello. E ne abbiamo trovato uno di una persona che abita proprio davanti il luogo dove è avvenuto l’incidente che è costato la vita a Fabrizio Ruffino. Il commento è di Maria Giovanna Carella.

L’autrice del post mette in relazione mette in relazione l’incidente con la strada dissestata. E parla di “una buca nella strada che non viene sistemata da anni, anzi bucata e ribucata e rattoppata in maniera indecente”.

C’è un legame tra la strada dissestata e l’incidente?

Maria Giovanna Carella, che non risparmia critiche al Comune per la poca attenzione che riserva alle strade cittadine, segnala un’altra strada pericolosa in prossimità di una scuola:

“C’è pure una strada lungo una scuola pubblica elementare in Via Euridice che non si può attraversare senza fare il ballo di San Vito”.

L’autrice invita la politica cittadina “a salvaguardare i giovani per cui questa città si è chiamata Città per i giovani fino ad oggi a sproposito!”. 

Non sappiamo come sono andate le cose. Sulla morte di Fabrizio Ruffino non mancheranno certo le indagini per accertare come sono andate le cose. Un fatto, però, è sotto gli occhi di tutti i cittadini: le strade di Palermo non sono un esempio da seguire. E’ così difficile tenere il manto stradale un po’ meno accidentato?

Quello di Palermo non è il solo caso di strade tenute male. Con la crisi delle ex Province, lasciate senza soldi, quasi tutte le strade provinciali sono state abbandonate.

Per non parlare delle autostrade della nostra sempre più scalcagnata Isola: l’autostrada Messina-Catania è stata sistemata solo perché è previsto il G 7 a Taormina, sennò cadrebbe ancora a pezzi.

Lo stesso discorso vale per le strade statali. E là dove si interviene, di solito, lo si fa con i fondi europei, perché lo Stato si guarda bene dall’erogare alla Sicilia i fondi ordinari.

Quanto alla Regione, solita musica: non ci sono soldi, se è vero che le ‘casse’ regionali sono state ‘svuotate’ dallo Stato.

Non ci sono dati, ma sarebbe interessante mettere in relazione il numero di incidenti stradali avvenuti in Sicilia negli ultimi anni con le strade dissestate e le autostrade in buona parte tenute male.

Foto tratta da monrealepress.it

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