Epistolario/ Precari, Crocetta scrive a Baccei: “Chi dice la verità sulla stabilizzazione, Faraone o il Governo nazionale?”

24 febbraio 2017

Quale potrebbe essere il significato politico di queste lettere aperte? A parte l’ovvia considerazione dello scaricabarile, Crocetta, al quale non manca furbizia, con ogni probabilità, sta lanciando messaggi ai deputati di Sala d’Ercole che dovranno approvare la Finanziaria. Uno potrebbe essere il seguente: cari deputati, accordiamoci per le modifiche ed insieme facciamo fuori i renziani…

Oggi il Presidente della Regione è ispirato. Scrive epistole. Due, in un solo giorno, ad unico destinatario: Alessandro Baccei. Della prima, dove tratta il problema dei disabili, implorando l’assessore commissario di trovare altri fondi, vi abbiamo parlato qua. Abbiamo anche ironizzato sul potere che il Presidente riconosce all’inviato del Governo Renzi in Sicilia, chiedendoci pure se in realtà non si trattasse di un outing in cui riconosce quello che già sappiamo e cioè il fatto che a comandare non è lui.

Ma con la seconda lettera, in cui parla a Baccei del problema dei precari, andiamo oltre l’ironia. Quale potrebbe essere il significato politico di queste lettere aperte? A parte l’ovvia considerazione dello scaricabarile, Crocetta, al quale non manca furbizia, con ogni probabilità, sta lanciando messaggi ai deputati di Sala d’Ercole che dovranno approvare la Finanziaria. Uno potrebbe essere il seguente: cari deputati, accordiamoci per le modifiche ed insieme facciamo fuori i renziani. 

In effetti da questa lettera sui precari vengono fuori dettagli precisi e alquanto gravi. Intanto, Crocetta stigmatizza le contraddizioni tra quanto dichiarato sulla stabilizzazione dei precari dal suo acerrimo nemico, Davide Faraone e quanto dichiarato dal Governo nazionale.

Non solo. Crocetta lascia intendere che le impugnative del passato possono essere state dettate da motivi politici più che da considerazioni tecniche. In effetti, perché impugnare prima e non più adesso?

Insomma, la lettera dai toni garbati e dai condizionali prudenti, sembra una vera e propria ufficializzazione della sua dichiarazione di guerra ai renziani che per essere portata avanti necessita dell’appoggio dei deputati, soprattutto dell’opposizione.

Ecco il testo:

“Caro Alessandro,

l’altro ieri mi hai telefonato da Roma per dirmi che il governo non avrebbe
impugnato la norma regionale sui precari e che occorreva, prima di procedere
alla stabilizzazione, attendere il completamento dell’iter normativo
nazionale.

In una nota di ieri, il sottosegretario Faraone afferma “il governo non
impugna la norma regionale sul precariato, adesso la regione proceda a
stabilizzare immediatamente i precari”.
A parte la ovvia considerazione, che il governo non ci abbia fatto un favore
nel non impugnare una norma, come sembrerebbe ipotizzare il sottosegretario
anche perchè, in tal caso, potremmo sospettare che le impugnative del passato
siano state determinate, non da scelte tecniche oggettive, ma da scelte
politiche – cosa che mi rifiuto di pensare.
Se il governo non impugna la norma, dunque, vuol dire che abbiamo fatto una
buona legge sui precari. Non è un favore che ci viene concesso da alcuno.
A questo punto è necessaria un’azione di chiarezza istituzionale e politica.
Hai ragione tu, quando l’altro ieri mi hai comunicato che il sottosegretario
Bressa poneva la necessità di attendere per la stabilizzazione del precariato,
il completamento dell’iter normativo – un rinvio in sostanza di qualche mese –
oppure ha ragione Faraone affermando che si può immediatamente procedere alle
assunzioni? Trovo singolare che il sottosegretario competente, Bressa, affermi
una cosa e che il sottosegretario alla Salute, che non ha alcuna competenza in
merito, affermi esattamente il contrario.
Ritengo necessario che tu dica ai siciliani come stanno le cose. Tale
precisazione è necessaria, sul piano politico, in considerazione del fatto che
è stato proprio Faraone, a proporti come assessore nell’ultimo rimpasto di
governo.
Chiedo al Governo Nazionale di chiarire con una nota ufficiale, quale sia la
posizione effettiva, perchè capisco che siamo nella terra di Pirandello, ma non
può essere assolutamente accettabile che le Istituzioni abbiano diverse verità”.

Rosario Crocetta

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