Crocetta vuole buttare fuori dalla Giunta 10 assessori per fare un Governo di ‘Lealisti’?

23 febbraio 2017

E’ questa l’indiscrezione che circola con insistenza in queste ore nei ‘Palazzi’ della politica siciliana. Si tratterebbe di una manovra concertata da Crocetta con il suo alleato di sempre: il senatore Giuseppe Lumia. Il nuovo Governo di ‘Lealisti’ dovrebbe spianare la strada alla ricandidatura di Crocetta alla guida della Sicilia. Ma c’è un intoppo. Sala d’Ercole dovrebbe approvare, a ‘scatola chiusa’, la manovra 2017 dove il presidente e i ‘Lealisti’ avrebbero nascosto un tesoretto da un miliardo e 300 milioni di Euro. Ma i deputati di centrosinistra si oppongono e…

Rosario Crocetta vuole buttare fuori dalla Giunta tutti gli attuali assessori, tranne Mariella Lo Bello, per dare vita a un Governo di ‘Lealisti’, cioè pronti a sostenere la sua ricandidatura alla presidenza della Regione siciliana?

Questa è la notizia che circola in queste ore nei ‘Palazzi’ della politica siciliana. Sarebbe questo il motivo per il quale il presidente della Regione si rifiuta categoricamente di presentare il disegno di legge per prorogare a marzo l’esercizio provvisorio, ovvero la gestione del Bilancio in dodicesimi. Passaggio indispensabile per consentire ai parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana di esaminare meglio la manovra economica e finanziaria 2017.

Crocetta, invece, insiste: Sala d’Ercole – questa la sua posizione – ‘deve’ approvare la manovra entro la fine di questo mese, a ‘scatola chiusa’.

Si racconta che in questa ‘scatola chiusa’ il presidente della Regione e i suoi fedelissimi (i ‘Leali’ che intrupperebbe nella Giunta, gettando fuori dieci assessori, perché l’undicesimo – Gianluca Miccichè – si è già dimesso, mentre il dodicesimo assessore, la già citata Mariella Lo bello, come già accennato, resterebbe al proprio posto) avrebbero racimolato, con risparmi e tagli di qua e di là, quasi un ‘tesoretto’ di quasi miliardo e 300 milioni di Euro.

Soldi che Rosario da Gela e i suoi ‘Lealisti’ utilizzerebbero, nei prossimi mesi, per una lunga campagna elettorale che si dovrebbe concludere a novembre di quest’anno con le elezioni regionali dove, come già ricordato, Crocetta è ricandidato con il movimento ‘Riparte Sicilia’, in stretta sinergia con il suo alleato storico, il senatore Giuseppe Lumia. 

Ovviamente, i parlamentari dell’Ars – soprattutto i parlamentari della maggioranza (o presunta tale, visto quello che sta succedendo) – non ci stanno a fare la parte dei capponi in attesa del Natale… Perché se Crocetta & Lumia dovessero arraffare la manovra con il miliardo e 300 milioni di Euro ‘manso’ come si dice dalle nostre parti, per loro sarebbero dolori…  

Da qui il braccio di ferro: i deputati che insistono con la richiesta di esercizio provvisorio e Crocetta che ha fatto sapere che di esercizio provvisorio per marzo non ne vuole nemmeno sentire parlare.

I deputati – della maggioranza di centrosinistra, ma anche dell’opposizione – vorrebbero un altro mese di tempo per aprire la ‘scatola chiusa’ nascosta tra le pieghe della manovra economica e finanziaria 2017 messa a punto da Crocetta e dai suoi ‘Lealisti’. La vorrebbero aprire per togliere a Crocetta (e a Lumia) il miliardo e 300 milioni di Euro.

Il presidente della Regione, da parte sua, insiste nel chiedere ai parlamentari di approvare la manovra come dice lui.

Questo, fino ad ora, lo stato dell’arte.

Come finirà? Fino ad oggi Crocetta ha avuto il coltello dalla parte del manico. Ha mediato, ha concesso, ma fino a un certo punto. Perché quando l’Aula ‘rumoreggiava’ troppo, lanciava l’avvertimento:

“O si fa come dico io, o andiamo tutti a casa”.

In base all’attuale legge, se il presidente della Regione si dimette, decade automaticamente tutta l’Assemblea regionale siciliana. E i parlamentari dell’Ars, pur di non andare a casa (leggere pur di non perdere l’indennità parlamentare) hanno fatto buon viso a cattivo gioco.

Ora, però, lo scenario politico e parlamentare è diverso. La manovra 2017, piaccia o no a Crocetta (e a Lumia), deve essere approvata dall’Aula. Il presidente della Regione può anche non presentare il disegno di legge per la proroga dell’esercizio provvisorio a marzo.

Il problema è che, l’1 marzo, senza esercizio provvisorio, si bloccherebbe tutta l’attività amministrativa della Regione (a cominciare dal pagamento degli stipendi). Non solo. La contestuale assenza di Bilancio e di esercizio provvisorio configurerebbe la “persistente violazione dello Statuto”, e cioè la fine anticipata della legislatura che verrebbe decisa da Roma, visto che l’ufficio del Commissario dello Stato – che era il passaggio intermedio tra Regione e Roma – è stato, di fatto, abolito…

P.S.

Una domanda semplice semplice: ma se nelle ‘casse’ della regione non ci sono nemmeno i soldi per assicurare l’assistenza ai disabili gravi, se le ex Province sono senza soldi e senza stipendi per i propri dipendenti, se, insomma, interi settori dell’Amministrazione regionale sono senza risorse finanziarie, da dov’è saltato fuori questo miliardo e 300 milioni di Euro?

Si sussurra che tra i ‘Lealisti’ potrebbero rientrare i parlamentari di Sicilia Futura, movimento baricentrato sulla figura di Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussomeli. Noi non ci crediamo: non crediamo che tradirebbe il PD. Al massimo, in questo papocchio, si sacrificherebbe partecipando per garantire comunque il PD…  

 

 

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